𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖙𝖊𝖗𝖟𝖔

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L'imponente edificio si mostrava in tutta la sua magnificenza; il rivestimento in marmo bianco e le ampie vetrate erano parzialmente illuminate dal corpo celeste rispecchiante in Selene,

che quando gli veniva data la possibilità si mostrava limpido fino a quando una nuvola, gelosa di un tale splendore, avrebbe di nuovo oscurato l'invincibile bagliore che tanto ha ispirato e fatto riflettere.

La figura nel suo completo rosso, era ferma davanti l'entrata, aspettando che il suo nuovo passatempo fosse abbastanza vicino per poterlo scrutare nuovamente.

Leonardo si fermò a qualche metro di distanza dall'uomo e, inquieto fece scorrere i suoi occhi su di lui. Lo sguardo famelico del più grande si avventava con ferocia sul più piccolo, le sue iridi erano pienamente oscurate dalla passione carnale che lo aveva spinto a investire i suoi soldi in un tale acquisto. 

L'adolescente guardò attentamente il viso maturo dell'uomo davanti a sé; la curata barba ingrigita incorniciava il volto scabro e il pallore della sua pelle contrastava il plumbeo dei suoi occhi. Impaurito da un così profondo intreccio di iridi, spostò lo sguardo verso l'empireo chiedendosi se fosse più tetra la tonalità dei suoi occhi o la colorazione caratterizzante il cielo quella notte. 

L'autista fece il suo ritorno e dopo un riguardoso inchino al suo padrone, si adoperò ad aprire la fastosa porta, permettendo allo sfarzoso interno di riflettersi nelle iridi del giovane Leonardo paralizzandolo davanti a cotanta eleganza.

<Occupatevene voi. Lo voglio da me tra venti minuti.> Si espresse così il proprietario della casa, rivolgendosi alle due figure femminili rimaste in attesa di un ordine ad un lato della grande sala dove erano entrati. Nel sentire la voce roca dell'uomo, Leonardo sussultò e spostò il suo sguardo verso l'oratore, soffermandosi sulle sue labbra; fece giusto in tempo a percorrere il suo marcato profilo prima che, nel suo completo scarlatto, il detentore cominciasse ad incamminarsi verso un lato dell'immenso soggiorno, sparendo dietro l'angolo. 

Le due donne, senza emettere un fiato, si diressero verso l'adolescente e lo condussero verso un'altra ala della grande abitazione. Le seguiva senza fiatare, aveva il dovere di non fiatare.

E mentre il giovane slave muoveva un piede davanti all'altro ignoro della destinazione; il diavolo in completo rosso, salendo le scale, si dirigeva verso il suo studio, facendo passare la lingua sulle sue stesse labbra al solo pensiero di assaporare la candida pelle di quel ragazzo così innocente.

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Prossimo capitolo in nottata. 


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⏰ Son güncelleme: Apr 21, 2020 ⏰

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