Capitolo 1

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Mercoledì 8 Ottobre

Il marchio nero è il richiamo utilizzato da Voldemort per radunare il suo esercito fedele. Ogni Mangiamorte porta sulla pelle, precisamente inciso a fuoco sull'avambraccio, un tatuaggio raffigurante un serpente e, a seconda dei movimenti dell'immagine i Mangiamorte sanno se il Signore Oscuro li sta richiamando.
Questo Draco lo aveva imparato fin da bambino, quando per la prima volta vide quello di suo padre e incuriosito fece non poche domande a riguardo, domande alle quali Lucius non tardò a dare risposta.
Aveva spiegato, con distaccata freddezza, il significato di quel simbolo, raccontando del dolore che si prova al momento dell'incisione e ancor di più se non si risponde al richiamo del Signore Oscuro, se si oppone inutile resistenza.
Si era assicurato di non omettere nessun dettaglio, nemmeno quelli più impressionanti, affinché Draco fosse ben consapevole del peso che la sua famiglia portava sulle spalle.
"È solo un bambino, Lucius." Aveva ripetuto più volte Narcissa, titubante.
Ed era vero, era solo un bambino cresciuto con il costante terrore di non essere all'altezza del padre, in un limbo costante tra ambizione e distruzione. Non era interessato al male, ma il male era interessato a lui.

Per anni aveva immaginato cosa significasse portare quel simbolo, non avendo minimamente idea del dolore che gli avrebbe potuto causare, ma ora lo stava provando sulla pelle e lentamente sentiva la sua anima lacerarsi.
Il suo marchio era fresco, di appena qualche settimana e per la prima volta quella notte stava iniziando a bruciare, passando da un dolore acuto a cronico, tanto da costringere Draco a rifugiarsi in bagno e a soffocare le urla per non farsi sentire dai suoi compagni di Serpeverde.

Era consapevole che il Signore Oscuro lo stesse chiamando, ed era paralizzato dalla paura e dal dolore, sentiva che qualcosa dentro di lui si era rotto per sempre nel momento in cui gli era stato inciso quel marchio. Quella piccola luce che aveva cercato invano di conservare in se era svanita.
Non si trattava più di ammirare suo padre da lontano, nascosto nella sua ombra, ne tanto meno di prepararsi all'ascesa di Voldemort, di mostrargli fedeltà e combattere al suo servizio, questo era di più, molto di più di quanto Draco fosse pronto ad accettare.
Ma non aveva scelta, non l'aveva mai avuta.

•••••••••••• Giovedì 9 Ottobre

"Signor Malfoy, si sente bene?"
Chiese la professoressa Cooman, notando il volto di Draco particolarmente pallido quella mattina a Divinazione.
Malfoy si limitò ad annuire con poca convinzione, sentendo sempre più il bisogno di abbandonare l'aula e così fece, lasciandosi alle spalle gli sguardi indiscreti della classe.

Camminò avanti e indietro più volte per i lunghi corridoi, cercando di scacciare dalla mente le immagini della sera prima, in cui esasperato dal dolore si era presentato al Signore Oscuro, accettando la sua chiamata e ascoltando con un nodo in gola la sua richiesta.
"...Sarai tu Draco a condurre Harry Potter da me."

La nausea intensa lo invase nel ricordare quelle parole. La riuscita del piano di Voldemort dipendeva interamente da Draco e non c'era stato bisogno di un atto di fedeltà da parte sua, era ben consapevole che l'incolumità della sua famiglia ora gravava su di lui. Non era stato posto difronte a una scelta, qualcuno aveva già deciso per lui. Non poteva fare altrimenti. Non poteva deludere la sua famiglia o perfino metterla in pericolo per...Harry Potter.
Voldemort aveva un piano studiato minuziosamente ma non era facile attuarlo, Draco avrebbe dapprima dovuto conquistare la fiducia di Harry, per poi condurlo direttamente dal Signore Oscuro.

"Sarà la cosa che ama di più al mondo a distruggerlo: la magia."
Se giochi con la magia, proprio come con il fuoco, puoi rimanere bruciato, trasformato in un ratto o quando la magia va decisamente male...persino morire.

Almost (by Sbrinzi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora