Parte quattro

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Si risvegliò da quei pensieri giusto in tempo, la barca toccò una scogliera e la fenice si dissolse nel nulla, lasciando entrambi i ragazzi con le espressioni stupite e ancora leggermente spaventate.

Il vocione allarmato di Hagrid accorreva in loro soccorso da lontano e invadeva gran parte del territorio circostante, Sirius e Remus gli andarono incontro senza pensare, avvolti dalla consapevolezza di essere ancora in tempo per lo smistamento.

«Su, su! La McGonagall aspetta! Che guaio che stavate per fare voi due! Fortuna che Silente non sa niente!»

Lupin e Sirius si scambiarono un'occhiata confusa, consapevoli che quell'affermazione non potesse essere corretta. Rimasero vicini, spalla contro spalla, mentre Hagrid li scortava con la lanterna accesa fino all'ingresso e i loro occhi rimasero aperti, attenti a osservare il gigante in ogni suo movimento per non perdersi di nuovo.

Raggiunsero il portone in quercia, davanti a esso gli altri studenti del primo anno attendevano in silenzio, davanti a un'alta strega dai capelli corvini con le braccia incrociate e l'espressione rigida.

Sirius provò un brivido lungo la spina dorsale, notando la disapprovazione che si leggeva sul volto dell'insegnante e iniziò seriamente a pensare che lo potessero espellere ancor prima di entrare.

«Trovati, professoressa McGonagall!» annunciò Hagrid sollevato, facendo ondeggiare la lanterna sui capi dei due ragazzi, che istintivamente si ripararono con le mani.

La professoressa McGonagall annuì e fece un sospiro di sollievo, ma la sua espressione non si addolcì, al contrario squadrò Sirius e Remus da capo a piedi, mentre le ante del portone si spalancavano e gli studenti le passavano accanto per infilarsi nell'ingresso. Tornò in testa alla fila disordinata di ragazzini per scortarli in una seconda stanza.

Una volta giunti a destinazione la McGonagall si schiarì la voce e il borbottare dei ragazzi si smorzò, rendendo il suo tono ancora più stentoreo di quanto già non fosse.

«Bene, come già stavo annunciando prima dell'interruzione...» Una nuova occhiataccia costrinse Sirius a indietreggiare di qualche passo per confondersi ancora di più tra gli altri ragazzi. «Fra poco inizierà il banchetto di inizio anno, ma prima avrà luogo la cerimonia di smistamento e ognuno di voi verrà assegnato a una delle quattro case presenti: Grifondoro, Serpeverde, Tassofrasso e Corvonero. La vostra Casa sarà la vostra famiglia per il vostro percorso all'interno di Hogwarts. Ciascuno di voi può far ottenere o perdere punti alla propria Casa, a seconda delle proprie azioni, e a fine anno la Casa con il punteggio più alto verrà premiata.»

Attese che gran parte dei ragazzi annuissero o dimostrassero di aver compreso e concluse dicendo: «Vi concedo qualche minuto per sistemarvi prima di scortarvi nella Sala Grande.»

Uscì dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle, le scarpe con il mezzo tacco rumoreggiarono per un po', facendo trattenere il fiato ad alcuni degli allievi più intimoriti.

Sirius rinunciò immediatamente all'idea di mettersi in tiro, la sua veste era troppo sporca e le sue capacità magiche ancora troppo ridotte per sistemarla. Dopo aver finto di darsi una ripulita, scrollandosi la terra da sopra le spalle, raggiunse James, che sussurrò piano: «Ma dove sei stato? Quando siamo arrivati al lago eri sparito.»

Lui rise. «Non puoi immaginare cosa è successo!»

Lanciò un'occhiata a Remus, poggiato in un angolo con lo stesso ragazzo tarchiato che li aveva avvisati dell'arrivo sul treno, sperando che lo sostenesse nel racconto, ma si convinse a tenerlo per sé ancora per un po', siccome la McGonagall irruppe nella stanza con un vecchio cappello strappacchiato e uno sgabello, richiedendo il silenzio e una fila ordinata.

Padfoot - Harry PotterWhere stories live. Discover now