Capitolo 1

254 12 2
                                    

Los Angeles, California. Solo il nome mi fa pensare a quanto sia bella ed incredibile questa città. Una metropoli argentata che passa sotto i miei occhi azzurri,piena di grattacieli che si stagliano contro il cielo tra dolci colline, spiagge mozzafiato e un'incredibile vita pomeridiana e anche notturna. A Los Angeles si può fare di tutto...

Tranne cose illegali...

E come dicevo si possono fare le escursioni in montagna, nuotate in acque calde che non vedo l'ora di fare qualcosa,
mangiare sushi,pizza o hamburger anche ad un bar, (credo) devo ancora ambientarmi sono appena arrivata. E siamo ancora nel taxi dirette verso il college.
Sussurro a Sam qualcosa ma sta dormendo,non ha fatto altro che dormire sull'aereo. Mi rimetto con la testa appoggiata al finestrino e passiamo tra le strade di Los Angeles fino ad arrivare all'università.

Mio dio,se è grande!

La sorpassiamo e arriviamo davanti ad alcuni edifici,anche se a me sembra tutt'uno. È pieno di luci sia nell'entrata che dietro alcuni corridoi con le finestre al posto del muro. All'entrata ci sono alcune aiuole con qualche piccolo cespuglio e alcuni alberelli.

Scuoto Sam dal braccio e si sveglia. Pago la nostra corsa e scendo in fretta e furia per recuperare i bagagli da dietro ma il tassista si affretta a venire ad aprire lui. Esce le nostre cose e la mia migliore amica esce dalla macchina stiracchiandosi. Apre gli occhi in due fessure e scruta attentamente il posto che ci circonda.
Poi spalanca gli occhi e contemporaneamente anche la bocca. Sorrido alla sua reazione che è la stessa che ho avuto io pochi minuti fa.

«Ma questa è una città!» esclama girandosi a guardare me. Annuisco e prendo le mie cose e inizio a trascinare la valigia per arrivare all'ingresso del nostro edificio,poco dopo Sam mi raggiunge.
«Speriamo di non perderci...»,assumo un'espressione preoccupata da questa situazione visto che è quasi sera. Ci potrebbe essere chiunque.

«Ma che perderci! Hai portato il foglietto con il numero del palazzo? Perché sai sono tre»
Vado in panico. Ma che cavolo ecco cosa stavo dimenticando! Mi porto la mano sulla fronte schiaffeggiandola.

Stupida. Stupida. Stupida.

Poi un lampo di genio mi passa per la mente. Afferro il cellulare e vado nelle note del telefono,apro ed è lì scritto tutto. Fiuu...

Palazzo A, terzo piano, terza porta a sinistra.

«Ecco,andiamo. Per fortuna il cancello è aperto.» Sam annuisce seguendomi.

«Chissà se ci sono i fregni!»quasi grida dandomi una gomitata al fianco. «Ahi!» ricambio il suo gesto e entriamo nel nostro palazzo assicurandoci sia quello giusto. Entriamo nell'ascensore e con le valigie e le altre cose,quasi non ci entriamo. Quindi decido di sedermi sulla valigia e la mia migliore amica mi copia e scoppiamo a ridere mentre spinge il numero tre.

«Speriamo che non ci sono quelle ragazze snob e con l'aria superiore che questa volta mi arrabbio veramente!» dice , «Le farò morire di paura»,sussurra. Quasi mi vengono i brividi,perché se moriranno di paura loro non posso immaginare io che sarò nella stanza ad ascoltare mentre le fa fuggire a gambe levate.

Me ne scapperei anche io...

«L'importante è che non farai spaventare me,perché non lo sopporterei» dico mettendo una mano sulla sua spalla.
«Tranquilla,poi sei la mia migliore amica,credi davvero che ti farei prendere uno spavento?» la guardo e poi le sorrido squotendo il capo. Le porte dell'ascensore si aprono e noi scendiamo dalle valigie,divertite. Mentre Sam tira fuori la sua valigia noto un gruppo di ragazzi alla fine del corridoio. Con la mano faccio segno a Sam e la guardo dallo specchio che si trova nell'ascensore. Si aggiusta i pantaloni e poi guarda dove guardo io. I ragazzi ci stanno guardando e sussurrano qualcosa.

Un amore senza fine 2Where stories live. Discover now