Strange Encounters (Italian Version)

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Chi sei tu?

Castiel.

Si questo lo avevo capito, ma che cosa sei?

Sono un angelo del signore.


Era stufo di viaggiare, era stufo di essere messo da parte, era stufo di preoccuparsi, era stufo della sua vita, era stufo di tutto e in quel momento era stufo di suo padre.Era da più di mezz'ora che si urlavano contro, ma più urlava più suo padre non lo ascoltava, la gola cominciava a bruciargli per lo sforzo e sentiva le guance ribollire per la rabbia, era arrabbiato come mai prima di allora, almeno per quanto in quel momento riusciva a ricordare, la rabbia gli offuscava la mente di solido lucida e reattiva, avrebbe voluto sfasciare tutto, avrebbe voluto sfasciare lui.

Sam lo osservava dal letto della camera di Motel che avevano preso, una sudicia camera come tante altre prima di quella, con le pareti ingiallite dal tempo, il lampadario vecchio su cui uno spesso strato di polvere si era formato attenuando la luce che cosi appariva soffusa. C'era odore di muffa, Dean lo aveva sentito appena entrato ed era certo non essere il solo, aveva visto Sam storcere il piccolo nasino, scrutando con gli occhi curiosi tutta la stanza, e ora quegli occhi li stavano guardando entrambi dare il peggio di sé, l'uno contro l'altro e a Dean questo lo faceva infuriare ancora di più, gli dispiaceva, gli dispiaceva che il suo fratellino dovesse assistere a quello spettacolo, aveva già assistito a troppe cose per la sua età, tante delle quali avrebbero ucciso chiunque.

Dean portò per un attimo lo sguardo sul fratellino, Sam girava la testa alternativamente, posando lo sguardo da lui al loro padre seguendo il discorso, la loro lite, i capelli lunghi che scendevano fin quasi alle guance, i mezzi boccoli oscillavano appena con il movimento. Era seduto sul bordo del secondo letto della stanza, quello vicino alla porta del bagno, le gambe fasciate dai jeans larghi a penzolare nel vuoto, non arrivando al pavimento, e le mani abbandonate sul grembo, la camicia a quadri rossa lo faceva sembrare ancora più piccolo di quanto non fosse. Anche se effettivamente non avevano molti anni di differenza, per Dean Sam restava sempre il piccolo fratellino da proteggere e così sarebbe stato per sempre.

Dean incrociò gli occhi di suo fratello e sentì una morsa stringergli il cuore, suo padre continuava ad urlare e per un attimo gli parve che il volume della sua voce si fosse abbassato, gli occhi grigio-verdi di Sam erano lucidi, lo guardarono impotenti prima di abbassarsi, lo sapeva che si stava trattenendo dal piangere, John non gradiva quando accadeva, loro erano cacciatori e i cacciatori non piangono, ma loro erano umani diavolo! Umani ma questo lui pareva esserselo dimenticato, pareva dimenticarlo sempre e Dean era stufo di questo, in quel momento sembrò che il volume della realtà fosse ripristinato a normale.

<<Mi stai ascoltando ragazzino? Io sono tuo padre e ...>> stava dicendo John, il volto livido di rabbia, indossava dei vecchi e logori jeans che nella luce della stanza sembravano verdi e una maglietta nera, le braccia forti piene di cicatrici scoperte, tante di quelle cicatrici le aveva anche lui e anche Sam, che era quello che più di tutti loro avrebbe dovuto non averle.

<<Si e puoi andare a farti fottere>> Dean lo interruppe bruscamente, spuntandogli addosso quelle parole con tutta la frustrazione e la rabbia che aveva in corpo, prese la giacca con un gesto secco dallo schienale della sedia, posta davanti al piccolo ed unico tavolo quadrato della stanza sotto la finestra, facendola oscillare pericolosamente e senza attendere una replica o altro, girò i tacchi e se ne andò.

<<Dove credi di andare? Dean! Non osare voltare le spalle a tuo padre! A tuo fratello!>> uscì dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle con forza mentre suo padre ancora gli gridava contro. L'ultima cosa che vide prima di uscire fu il viso addolorato di Sam, sul bordo del letto, le mani ora strette in piccoli pugni sopra le ginocchia, era così fragile e sensibile rispetto a lui, e certamente rispetto al loro padre. Non avrebbe mai voltato le spalle a Sam, e neanche a suo padre nonostante tutto, il pensiero lo infastidì ma era cosi, la famiglia prima di tutto.

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