Capitolo 1 "Stammi alla larga"

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"Sei letale". Questa è la prima frase che mi sconvolse la vita. Non poteva finire così. Ci eravamo incontrati vicino un bar per chiarire certi problemi per colpa di quella schifosa di Lorenza. Eh si. Sto parlando di lui, Dylan il mio ragazzo. Abbiamo iniziato chiarendo un paio di cose, l'abbiamo finita con un "sei letale stammi alla larga". Era la frase più offensiva che avevo mai sentito. Ah comunque mi chiamo Lucy e ho quindici anni, sono strana,letteralmente... Ho improvvisi sbalzi si umore, sono lunatica. Antipatica e maleducata. Nella mia vita ho solo due persone fedeli, anzi no, "avevo". Mi era rimasto Dylan e la mia migliore amica Alessia. Dylan mi ha lasciata, e beh Alessia anche lei ha scelto un'altra persona, quella stronza di Giorgia.
Giorgia in poche parole è quella più popolare, piena di ragazzi e con migliaia di like su Facebook, che poi tutta questa bellezza non è... Solo in foto appare così. Occhi scuri capelli color nocciola... Alta magra..
Io invece ho gli occhi verdi (che riempio di trucco tanto da coprirli)
Capelli corti rasati al lato con un ciuffo che mi passa per il lato sinistro del viso. Alta,magra.
Sono rimasta sola.
Passai la giornata senza mangiare, dentro una vasca calda a riflettere. Poi mi addormentai. Mal di testa. Iniziai a sognare; mi trovavo in casa di Dylan che era con Lorenza. Poi venne Alessia che faceva foto con Giorgia e c'ero io davanti ad uno specchio a strapparmi i capelli.
Cosa?
Alla fine non era successo niente di che.
Perché allora ne stavo facendo una tragedia in quel sogno? Sangue, vestiti a terra, mobili rotti...
Mi svegliai la mattina piena di graffi sui polsi. Strano. Di certo non li avevo fatti io, chi poteva essere?!
Non ci pensai molto, li coprii con una felpa e andai a scuola.
Ero sola nel banco, non volevo nessuno. Alessia era vicino Lorenza.
Ero lí ad incidere sul banco il nome di Dylan. Tornai a casa. Mangiai pochissimo. Compiti, musica... Così passavo le mie giornate, nient'altro.
Notte; rumori in stanza. I miei genitori erano fuori quindi io dovevo badare mia sorella Jasmine. Pensavo fosse lei che giocava ma mi sbagliavo. Entrai in camera e c'era il mio cestino della spazzatura a terra. Raccolsi tutta la spazzatura da terra. Altri rumori; urlai:-Jasmine dove sei?- - Sono a giocare- , rispose. Va beh...
Non ci avevo fatto caso ma appena sentii l'armadio scricchiolare un urlo geló la casa. Era Jasmine.
Corsi e aveva graffi ovunque. Presi il telefono:
Rubrica
Papà
*squillo
Irraggiungibile.
Ok ero fottuta
Rubrica
Mamma
*squillo
Irraggiungibile
Sono fottuta!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2014 ⏰

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