La vita è imprevedibile

5 3 0
                                    

Passai uno dei week end più brutti della mia vita: non parlavo con nessuno, mangiavo poco, non rispondevo a messaggi o chiamate di amici o compagni di classe, i miei non si capacitavano di questo improvviso cambiamento e io non avevo nessuna intenzione di dirgli il perché. Ero arrabbiato, anzi furioso, con me stesso per essermi illuso di avere una chance, ero incazzato perché incolpavo il mio daltonismo di rendermi impossibile una carriera nel mondo della moda, e incolpavo me stesso forse per non averci creduto abbastanza.

Quando finalmente un po mi ripresi dalla forte delusione, feci promettere a Chiara e Giada di non parlarne mai più, e la mia vita riprese più o meno normalmente. I miei genitori, persone meravigliose eh, non comprendevano come un percorso universitario di tipo artistico (come avevano più volte sottolineato durante i loro discorsi sullimportanza di continuare gli studi ) quindi non provai nemmeno a parlare di uneventuale scuola di moda in Italia, e finii per iscrivermi sotto la loro pressione a lingue, in modo da continuare il percorso avendo io finora studiato in un liceo linguistico.

Sebbene la scelta non mi entusiasmasse più di tanto, dopo la delusione gia subita, non mi andava di rischiare nuovamente, e finii per abituarmi allidea di abbandonare la mia passione per la moda per concentrarmi su qualcosa di Meno frivolo come diceva spesso mia madre seguita da mio padre.

Non ce lavevo con loro per per questo, erano entrambi due grandi lavoratori, ma lavorando entrambi in banca e avendo basato molto della loro esistenza su numeri e cavilli burocratici, mi sembrava più che normale che non riuscissero a comprendere le soddisfazioni che può dare larte, figuratevi se avessi cominciato a parlare di sfilate e riviste di moda: quelle che mia madre definiva riviste per donne oggetto.

Mio padre dal canto suo, oltre a non avere il minimo senso dello stile era caratterizzato da un carattere leggermente burbero, e non era mai stato un tipo di molte parole: non esattamente la persona cui cui desiderare una conversazione padre-figlio di quelle dove il figlio parla del suo futuro con gli occhi che brillano di gioia ed eccitazione, e il padre che lo abbraccia commosso.

IL tempo passava e gli esami di maturità si avvicinavano sempre di più, e con loro la mole i cose da studiare aumentava considerevolmente, io non toccavo fogli e matite da più di un mese ormai, e le mie giornate proseguivano lente e monotone.

Ma improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno , il 12 maggio , mentre mi godevo nel piccolo giardino sul retro di casa mia, i primi pomeriggi di caldo sole, durante il ripasso del programma di francese, ecco che il telefono comincia a squillare allimpazzata facendomi sobbalzare.

Un numero che non conoscevo lampeggiava sul display del telefono; con un po di fatica, facendomi ombra con la mano riuscii a sconfiggere il riverbero del sole e a leggere il numero per intero: +33***********

Il prefisso era francese e mentre accettavo la chiamata, ustionandomi le dita sullo schermo infuocato dal sole, mi chiedevo chi potesse essere dallaltra parte.

Pronto? chiesi con voce incerta chi parla?

Mi rispose dallaltra parte una voce maschile molto calda mi rispose in francese Buongiorno, sono il signor Chevalier, parlo con Giovanni Zocchetta?

Fui preso leggermente alla sprovvista, e dopo qualche attimo di silenzio risposi nel miglior francese possibile, benedicendo mentalmente la mia professoressa che tanto aveva insistito perché facessi la certificazione di B2 nella sua lingua, Buongiorno, si sono io, come posso esserle utile? Meraviglioso signor Zocchetta, mi scusi la chiamata improvvisa, ma le circostanze particolari richiedevano un contatto il più diretto possibile. Io sempre più sorpreso continuai scusi signore Chevalier temo di non capire, chi è lei?

Oh, ha ragione, mi deve scusare, sono Christophe Chevalier, la contatto in quanto responsabile delle ammissioni della Paris Fashion Academy, a quanto mi risulta lei ha fatto domanda per entrare nel nostro istituto circa un mese e mezzo fa, è corretto? queste parole mi pietrificarono, a tal punto che luomo dopo qualche secondo di vuoto totale continuò Signor Zocchetta? E ancora li.?

Mi riscossi immediatamente Ceramente signore, mi scusi, sono leggermente sorpreso dalla sua chiamata, mi avevate detto che non avevo passato la selezione la voce un po mi tremava, e cominciai a pensare di starmi immaginando tutto magari a causa di uninsolazione.

Luomo rispose pacato Mi rendo conto della sua sorpresa, ma vede il suo profilo è stato classificato 21° e la differenza di punti con i 20° , seppur davvero minima, lha automaticamente esclusa dal corso

Il mio cuore fece un salto fino in gola, tanto che per poco non ci rimasi secco: 21°?? Ero sotto shock, non mi aspettavo di fare un punteggio così alto!!

Ad ogni modo continuò Chevalier al seguito di alcuni recenti avvenimenti che hanno portato alla luce degli elementi che hanno totalmente invalidato la prova del 20° classificato in quanto i bozzetti da lui presentati non erano opera sua, lei, signor Zocchetta è automaticamente subentrato al suo posto.

Non credevo alle mie orecchie, tanto che dovetti chiedergli di ripetere perché temevo di aver compreso male le sue parole.

signor Zocchetta, gliela farò brave, Lei è stato automaticamente ammesso al nostro corso di fashion design, questa telefonata, purtroppo così tempestiva ha lo scopo di capire se lei è ancora interessato, e, nel caso lo fosse, verrà messa a verbale e varrà come colloquio motivazionale. Ci tengo a precisare che questa procedura è del tutto in via straordinaria in quanto i preparativi per linizio del corso il 18 settembre sono gia in atto.

Tutto quello che riuscivo a fare era rimanere seduto sulla mia sdraio, a bocca aperta, con il telefono bollente incollato al telefono. La saliva si era completamente prosciugata nella mia bocca, e le mie corde vocali si rifiutavano di collaborare.

signor Zocchetta le posso dare al massimo due giorni di tempo per pensarci, poi il posto verrà dato al 22°

A queste parole mi riscossi improvvisamente NO! fu la prima cosa che riuscii a dire voglio dire: la prego, non è necessario, accetto, accetto subito, sognavo questa oppotunità, tutto ciò è semplicemente meraviglioso

Sono sollevato dalla sua risposta, entro un paio di giorni dovrebbe ricevere une-mail con tutte le informazioni del caso, anche riguardo i pagamenti. Ora mi deve davvero scusare ma come può immaginare ho moltissimo lavoro da fare adesso, arrivederci e congratulazioni ancora.

Prima che potessi proferire parola aveva gia riattaccato, lasciandomi ancora col telefono allorecchio, ascoltando il bip bip continuo che segnava il termine della chiamata.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 02, 2020 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

ColorblindWhere stories live. Discover now