[ capitolo quattordicesimo ]

224 12 1
                                    

"Quindi tu sei quello stupido che dice alla propria ragazza che è morta per lui?", domandò Dominik sarcasticamente ridendo. Non stava andando nella giusta direzione.

"E tu sei uno di quegli stupidi che si immischiano nella vita degli altri?", ora anche Ante fece una domanda ed io alzai gli occhi. Metteva apposta altra benzina al fuoco.

"Ante non iniziare.", lo avvertii. Non mi piaceva affatto la situazione al momento.

"Cosa non devo iniziare? Appena mi hai visto con quella pazza al supermercato, subito hai dovuto trovare qualcuno per te?", mi chiese ed io lo guardai innervosita.

"Se proprio ti interessa, sto con Dominik già da due mesi.", subito gli risposi e potevo esattamente sentire come le guance mi bruciavano dalla rabbia.

"Due mesi dici?", chiese, al che io annuii. "Evidentemente quei due mesi della vostra relazione non sono stati tanto importanti appena quel giorno mi hai baciato in quel modo. Smettila di prenderti in giro e decidi quello che vuoi.", oh no, non l'aveva appena detto. All'improvviso sentii come Dominik lentamente lasciava la presa sulla mia mano e il momento seguente se ne andò.

"Sai cosa? Citerò la tua famosa frase di qualche mese fa: non farti più vedere.", dissi e velocemente asciugai un paio di lacrime che erano scese per le mie guance. "Ti odio.", dissi freddamente sebbene il mio corpo non sentisse nemmeno il minimo odio per lui, ma questo mi aveva fatto saltare i nervi. Ante mi guardo in maniera fredda, poi si girò anche lui e andò per la sua strada mormorando qualche bestemmia.

Inghiotti il nodo che avevo in gola e a passo frettoloso uscii dallo stadio. Velocemente mi feci spazio tra le persone mentre con lo sguardo cercai Dominik. Lo vidi mentre saliva in macchina e corsi vicino a lui. Aprii la porta del passeggero e mi sedetti. Per un minuto si sentirono solo i nostri respiri irregolari e rapidi.

"Domani cerco un trasferimento a Zagabria.", disse interrompendo il silenzio. Lo guardai nervosa. Tutto lentamente si stava rompendo.

"Dominik, no.." "Nessun no Tonka. Pare che entrambi abbiamo bisogno di una pausa e di tempo per pensare ad alcune cose. Soprattutto tu, a deciderti chi e cosa vuoi nella vita.", citò la frase di Ante di un paio di minuti fa e mi venne da urlare. "Per oggi questo tema finisce qui."


Ante Rebić's point of view

"Rebić, ti vogliono i giornalisti!", mi urlò Adi prima di entrare in spogliatoio. Annuii con la testa e andai verso il piccolo gruppo di giornalisti che si trovavano non lontani dallo spogliatoio. Ma prima di andare da loro, qualcun altro attirò la mia attenzione. Tonka.

Pensavo anche di averla vista in tribuna, ma non ero completamente sicuro. Sorrisi lievemente quando notai il numero sulla maglia che indossava. Ma cosa ci faceva qui?

"Hai bisogno di aiuto?", chiesi avvicinandomi a lei. Lei si girò subito e mi guardò confusa con i suoi occhi azzurro diamante.

"Non ne ho bisogno, grazie.", rispose serrando le sue labbra rosate che in quel momento avrei voluto volentieri sentire sulle mie. Spostò lo sguardo dall'altra parte e si poteva esattamente sentire la tensione tra di noi.

"Gesù, ti ho trovata!", mi scosse dai pensieri una voce maschile. Guardai confuso il ragazzo che andò da Tonka e la baciò tra i capelli. Calmati Ante, era solo un suo amico.

"Ma congratulazioni per la partita perfetta e per il gol.", appena mi notò, mi tense la mano per congratularmi.

"Poteva anche andare meglio, ma ti ringrazio.", risposi con un sorriso falso. Prese Tonka per mano e quello mi stava piacendo sempre meno.

"Io sono Dominik e questa è la mia ragazza, Tonka.", all'improvviso presentò sé stesso e Tonka e il mio sguardo si fece cupo. E quindi adesso Tonka Strinić gioca a questo gioco.

"Già lo sai, ecco, io sono Ante Rebić, l'ex ragazzo di Tonka.", dovevo anch'io presentarmi nel dettaglio. Con la coda dell'occhio guardai Tonka che sembrava mi volesse uccidere tra qualche secondo.

"Quindi tu sei quello stupido che dice alla propria ragazza che è morta per lui?", domandò all'improvviso quel Dorijan, se non mi sbaglio. Avevo la sensazione che il fumo mi stesse uscendo dalle orecchie e se Tonka non fosse stata qui, quello avrebbe già perso tutti i denti per terra.

"E tu sei uno di quegli stupidi che si immischiano nella vita degli altri?", domandai sarcasticamente. Anch'io potevo giocare.

"Ante non iniziare.", disse Tonka severamente e in quell'istante scoppiai.

"Cosa non devo iniziare? Appena mi hai visto con quella pazza al supermercato, subito hai dovuto trovare qualcuno per te?", le domandai alzando la voce, al che lei mi guardò con sguardo scioccato. Adesso faceva finta di non avere idea di cosa stessi parlando.

"Se proprio ti interessa, sto con Dominik già da due mesi.", disse e il mio cuore si fermò per un momento. Due mesi? Tonka che diavolo?

"Due mesi dici?", chiesi e lei annuii. "Evidentemente quei due mesi della vostra relazione non sono stati tanto importanti appena quel giorno mi hai baciato in quel modo. Smettila di prenderti in giro e decidi quello che vuoi.", dissi e un attimo dopo quel suo tipo se ne andò. Guardai i suoi occhi che erano pieni di lacrime. La verità fa male, vero?

"Sai cosa? Citerò la tua famosa frase di qualche mese fa: non farti più vedere.", disse asciugandosi velocemente le lacrime. "Ti odio.", aggiunse, cosa che mi arrivò dritta come il migliore schiaffo. Mi girai senza parole dirigendomi verso lo spogliatoio. Entrai nello spogliatoio che era già mezzo vuoto e sbattei la porta.

In quel momento ero talmente arrabbiato con tutto, soprattutto con lei. Per tutto il tempo portò avanti quel suo stupido dispetto e adesso vedevo anche perché. Diceva che non voleva più vedermi. Eh beh questo lo vedremo.

Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)Where stories live. Discover now