"Hai una cotta al momento?" Le alternative sembravano inappropriate. Alla fine decisi di rispondere con "Sì, qualcuno del sesso opposto."

Tracy, Tracy, Tracy.

Risposi a tutte le domamde in modo più istintivo e aspettai con ansia i risultati.

Quando apparve un grande "Sembri essere confuso e non ancora pronto e definirti" sullo schermo, mi infuriai e spensi il computer senza nemmeno chiudere la finestra di internet, lo posai a terra e seppellii la testa sotto al cuscino. Tentai di addormentarmi tra sospiri esausti e pensieri opprimenti.

Gemme di topazio azzurro come il Paradiso.

***

Mi svegliai col desiderio di spezzare in due il telefono dal quale veniva la sveglia. Avevo sognato solo occhi azzurri e labbra sottili e morbide.

Mi spogliai svogliatamente dal pigiama caldo per infilare i vestiti. Appena fui pronto scesi in cucina e mi preparai un caffè, sperando che l'aroma deciso mi facesse dimenticare di aver fatto un quiz per scoprire la mia sessualità solo qualche ora prima. Ma cosa diamine sta succedendo? Sospirai ancora sconfitto, una piccola lacrima di rabbia cercò di tuffarsi nella bevanda calda tra le mie mani ma la asciugai con le dita prima che potesse scivolare via dalla mia guancia. Che brutta situazione.

Arrivato in cortile, cercai Louis con lo sguardo. Non sapevo nemmeno perché ma dovevo vederlo, anche se da lontano. Volevo dare un volto a quella crisi che stavo affrontando. Avrei potuto urlargli contro e chiedergli spiegazioni, mettergli le mani al collo e strozzarlo.

Lo trovai quasi subito ma quello che vidi mi stravolse più di quanto riuscissi ad ammettere. Stava limonando con una ragazza bruna e alta, la teneva per i fianchi mentre le baciava le labbra.

"Ti amo.", sussurrava Louis tra un bacio e l'altro. Un crampo fortissimo mi fece contorcere tutti gli organi interni.

Questo gay di merda mi bacia, mi fa venire una crisi esistenziale e poi ha pure la ragazza e io non ce l'ho? Il danno e la beffa!, i miei pensieri avevano assunto una voce diabolica mentre suonavano nella mia mente.

Si staccò dalla mora e gli spuntò un ghigno insopportabile sulla bocca quando mi beccò a fissarlo. Fece quella cosa con le sopracciglia, si leccò velocemente le labbra e sorrise in modo allusivo. Poi si voltò con disinvoltura, mise un braccio intorno alla vita della ragazza e si incamminò nel college. Fottuto bastardo. È pure convinto di avere il potere di turbarmi.

Non mi ero mai sentito peggio... Entrai anch'io nel college, seguendo un corso che fortunatamente non era insieme a lui.

Tuttavia i miei pensieri erano ormai profanati dalla sua presenza ossessiva. Mi sentivo estremamente confuso. Cosa dovrei fare? Lasciargli pensare di avere tutto sotto controllo e di avere il potere di baciarmi senza il mio consenso dandosi tutte quelle moine?

Vederlo con quella ragazza mi aveva fatto sentire davvero nauseato. Dovrei davvero fare la spia con la sua ragazza.

E cosa sarebbe successo? Le avrei detto "Ciao, il tuo ragazzo è gay e mi ha baciato". Lei mi avrebbe riso in faccia e mi avrebbe lasciato nella mia frustrazione. Mentre ero immerso in quella follia, due mani mi presero per le spalle e mi fecero fare retrofront.

Capelli biondi, occhi blu come l'oceano e un sorriso amichevole.

"Niall!", lo abbracciai come se fosse stato il mio salvatore. In effetti mi aveva distolto da tutte quelle sciocchezze.

Niall Horan, il mio migliore amico fin dalle medie. Niall era uno di quegli amici di lunga data con il quale avevo parlato di tutte le mie prime esperienze: la prima sigaretta, la prima ragazza, il primo bacio e la prima volta in cui salti la scuola. Potrei parlare con Niall di questo?

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now