Capitolo 1

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Ora che finalmente era stata riconosciuta, Liz divenne una legionaria a tutti gli effetti. Inizialmente fu molto felice: aveva ottenuto quello che da anni desiderava. Sentiva di avere finalmente qualcosa in cui identificarsi, un punto di riferimento. Poi pian piano la sua felicità iniziò a sgretolarsi. Perché non era semplicemente una legionaria. Era figlia di Bellona, sorella di Reyna Avila Ramirez-Arellano! Fu travolta da un'improvvisa ondata di popolarità. Ricevette complimenti per i capelli verdi. Le ragazze socializzavano con lei e i ragazzi la guardavano con occhi diversi. Lei, socievole di natura, cercava di coltivare tutte le sue nuove amicizie. Dopo qualche tempo, però, Emma e Becky iniziarono a sentirsi trascurate e, poco alla volta, esclusero l'amica. Liz ne fu profondamente ferita, provò a rimediare, ma sentiva che ormai la confidenza fra loro era svanita e i rapporti si erano irrimediabilmente raffreddati. Questo la rese incredibilmente triste, soprattutto perché credeva che fosse colpa sua. Come aveva potuto trattare così le sue migliori amiche, le sue sorelle? Ma i ritmi serrati del Campo Giove non le diedero tempo di intristirsi. Come se tutto questo non bastasse, Reyna stava seriamente provando a stringere i rapporti con lei. Liz ne era onorata: ammirava Reyna e la considerava un modello da seguire, tutto ciò che voleva diventare in futuro. Inizialmente erano entrambe piuttosto impacciate; col tempo, impararono a conoscersi e divennero ottime amiche. Avevano molto in comune, la stessa forza, la stessa determinazione, la stessa dedizione. Liz però non si sentiva ancora all'altezza di sua sorella. Si sentiva poco coraggiosa, impreparata, senza esperienza. Aveva moltissime cose da imparare ancora. Quando si fermava a pensare a tutta la strada che aveva ancora da fare, si sentiva perduta. Andava spesso al tempio di Bellona, forse in cerca di risposte o forse per sentirsi meno sola.

E questo era solo l'inizio. Una sera, dopo gli allenamenti, come al solito Liz era andata al tempio di sua madre. Era in piedi davanti all'imponente statua di marmo che raffigurava la dea: una donna alta, forte, severa, che reggeva una spada e una torcia accesa. Illuminata dalla luce del tramonto, irradiava potere puro. La osservava, cercando qualcosa in cui potesse riconoscersi. Niente. Non capiva come potesse essere figlia di una dea guerriera, quando lei si sentiva sempre così debole. Poi qualcosa nell'aria cambiò. Liz non riusciva a spiegare cosa, ma era come se ci fosse una sorta di tensione, come se ogni cosa nel tempio stesse trattenendo il fiato. Di fronte a lei, si materializzò Bellona in persona. Aveva gli stessi lineamenti severi della statua, lo stesso fisico alto e potente. I lunghi capelli scuri erano raccolti, indossava una maglia nera e dei pantaloni mimetici da militare. Liz quasi non riusciva a respirare.

"Liz. Ho una missione per te." disse semplicemente. Non la salutò, non si presentò, non si scusò per essere piombata nella sua vita dopo quindici anni di silenzio.

"Una missione?" rispose la ragazza, frastornata.

"Ho deciso di metterti alla prova. È il momento di dimostrare il tuo valore. Compirai un viaggio verso oriente. Combatterai i mostri che troverai sul tuo cammino e raccoglierai trofei. Quando giungerà il momento, quando avrai superato la prova, solo allora troverai il più prezioso dei tesori."

Gli occhi scuri della dea la fissavano. Liz non si era mai sentita così vulnerabile, così esposta prima di allora. Non era certa di sentirsi completamente al sicuro. Per almeno un minuto non fu in grado di reagire. Semplicemente, il suo cervello si rifiutava di metabolizzare quello che stava succedendo. Poi, lentamente, i suoi pensieri si schiarirono. E capì. Aveva appena ricevuto un'impresa direttamente da una divinità, che oltretutto era sua madre, e questo era un onore così come un obbligo. Non poteva tirarsi indietro. Bellona accennò un sorriso.

"Liz, sei più forte di quello che credi." La dea svanì improvvisamente. Liz era confusa e solo allora si accorse che era buio.

Arrivò a cena in ritardo. Non andò a sedersi al suo tavolo, si diresse invece verso Reyna.

"Ehi Liz" la salutò sua sorella "Sei sparita, che è successo?"

"Ero al tempio di Bellona...e lei è apparsa." Liz si sentì svenire. Reyna si alzò di scatto e la fece sedere al suo posto.

"Ti senti bene?" la guardò preoccupata, poi le fece bere un bicchiere d'acqua. La ragazza si riprese e raccontò quel che era successo. Quando finì di raccontare, Reyna la guardò con un'espressione triste e rassegnata. Non la sorprendeva che un dio arrivasse improvvisamente e rimescolasse le carte della tua vita. Liz si sentì incredibilmente sconsolata, avrebbe voluto almeno che Bellona le concedesse di portare qualcuno con sé.

La figlia di Bellona partì due giorni dopo, e solo quando lasciò il campo capì realmente il peso di quello che le stava accadendo. Era sola nel mondo esterno per la prima volta nella sua vita. Ogni volta che era uscita dal campo, era sempre stata accompagnata dai suoi genitori adottivi o dai pretori. Il pensiero dei suoi genitori, dell'ansia che in quel momento stavano provando per lei, la fece sentire malissimo. Aveva paura, perché sapeva che i mostri potevano trovarsi ovunque e lei non credeva di avere abbastanza esperienza da poter tornare viva da un'impresa del genere. Solo un miracolo avrebbe potuto aiutarla. 

La Figlia di BellonaWhere stories live. Discover now