VI - GEOGRAFIA

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6 > 10 dicembre, Trieste, Teatro Politeama Rossetti.

Di lì in poi, tutto in discesa. In tasca ho il racconto dell'attore che ho ucciso. In scena la memoria di me vivo. Non è che sia tutto così semplice, però. Se ammazzi qualcuno hai la sua voce in testa. Ancora di più se lo ammazzi per recitare al posto suo. Ah ah ah. Ti devi convincere che lo fai per il tuo bene, sì, perché soddisfi un tuo desiderio. Ma anche che il tuo bene è il suo e viceversa. A qualcuno tocca sempre il sacrificio. L'importante è identificarsi con l'uomo che hai ammazzato, per usarlo fino in fondo, dargli un peso. Battezzare sosia morti è una passione dilagante e ti nasce subito il bisogno di badare ad altri morti. Altri morti ammazzati. È pure un modo per scaricare colpe. Nel facchinaggio è così: un peso caccia l'altro. E a mano a mano che passa il tempo, i morti e i numeri sono solo nomi, nomi nudi. Suoni. Basta allenarsi. Diventa tutto leggero. Isole di una tournée raccontata.

E posso dire che prima di Trieste:

17 > 29 ottobre, a Genova, NON C'ERO, Teatro della Corte, 15000 aborigeni della Tasmania;

31 ottobre, Verbania, non c'ero, Teatro Il Maggiore, 30000 desaparecidos argentini;

2 > 12 novembre, Milano, non c'ero, Teatro Franco Parenti, cento milioni di indiani d'America;

14 > 15 novembre, C'ERO per la prima volta, Livorno, Teatro Goldoni, in aria sul pubblico, all'altezza della cabina di regia: sei milioni di ebrei e non solo;

17 > 19 novembre, Fano, c'ero ma nascosto, Teatro della Fortuna, 8000 bosgnacchi di Srebrenica;

21 > 26 novembre, Napoli, FORSE C'ERO, Teatro Bellini, 500.000 tutsi del Ruanda;

28 novembre > 3 dicembre, Firenze, FORSE ERO IO, Teatro della Pergola, due milioni e mezzo di cambogiani. NOMI NUDI. UN PESO CACCIA L'ALTRO. In aria sul pubblico, all'altezza della cabina di regia.

Dopo Trieste:

12 > 15 dicembre, C'ERO, Lugo di Romagna, Teatro Rossini, 210.000 giapponesi;

17 > 18 dicembre, c'ero, La Spezia, Teatro Civico, 491 italiani per violenze politiche tra il '69 e l'87;

20 > 22 dicembre, c'ero, Savona, Teatro Chiabrera, 136 italiani a Marcinelle, 21.135 di nazionalità varie in fondo al mare;

11 > 14 gennaio, c'ero, Bolzano, Teatro Comunale, 2.000.000 sul lavoro all'anno, di cui 12.000 bambini;

16 gennaio, c'ero, Piacenza, Teatro Municipale, 24.000 al giorno per fame;

18 > 21 gennaio, c'ero, Ancona, Teatro delle Muse, 8.000.000 all'anno per sete;

23 gennaio > 4 febbraio, c'ero, Roma, Teatro Argentina, 91 donne italiane nel 2020;

7 > 11 febbraio, c'ero, Padova, Teatro Verdi, 13.000.000 in guerra dal 1914 al 2014;

21 > 25 febbraio, CI SONO, Venezia, Teatro Goldoni, nove milioni di milioni. Di notte nei canali trovi di tutto. Basta guardare a lungo un punto e l'acqua prima o poi trema e fa figli: morti e teatri. Li vedi nuotare gli uni accanto agli altri. Incredibile. Battezzare sosia morti. E via.

Dopo Venezia:

27 febbraio > 1 marzo, Udine, CI SARÒ, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, 7.000.000 all'anno per inquinamento.

3 > 6 marzo, Carpi, ci sarò, Teatro Comunale, 500.000 all'anno per il mercato illegale della droga.

8 > 11 marzo, Ferrara, ci sarò, Teatro Comunale, 81 morti a Ustica.

13 > 18 marzo, Bologna, ci sarò, Arena del Sole, 2.000 morti nel Vajont.

22 > 25 marzo, Trento, ci sarò, Teatro Sociale, numeri e nomi

ma solo

poi solo

numeri e nomi. Numeri di nomi.

In aria sul pubblico, all'altezza della cabina di regia.

Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.

130 REPLICHE DE "IL NOME DELLA ROSA" | TEATRO DI RICICLO®Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora