La raggiunse facendo attenzione a non scivolare sui sassi ricoperti di alghe, provando a tenere gli occhi aperti, nonostante il sole cocente, ed evitare gli schizzi che Rebecca gli stava gettando contro.

Federico rimase sorpreso nel vederla così nuova, così piena di energie. Sembrava che tutto ciò che avesse passato nei mesi precedenti a causa degli esami e dei cambiamenti nella sua famiglia fosse stato ormai superato alla grande. Sembrava la ragazza spensierata e felice che aveva conosciuto prima, quella che amava le cose semplici o il semplicemente stare con lui, qualsiasi cosa potessero fare insieme. A confermare quel pensiero, non fu solo quella mattinata passata così spensieratamente, ma anche la notte che precedeva la sua partenza. La sera prima Rebecca lo aveva portato nella sua pizzeria preferita, collocata esattamente sopra una spiaggia balneare a pochi passi dalla vecchia casa dei suoi genitori, e dopo aver cenato, si erano fermati a parlare nello stesso posto in cui avevano fatto il bagno il giorno prima. Avevano parlato così tanto che il sole stava ormai per sorgere e lo si vedeva fare capolino da dietro la linea blu di confine tra il cielo e il mare.

<<Mia nonna>> fece Rebecca appoggiando la testa al petto di Federico <<il primo settembre di ogni anno mi portava sempre qui, da piccolina. Aspettavamo l'alba insieme e, prima che il sole sorgesse, mi portava sott'acqua con lei per alcuni secondi, mano nella mano. Diceva che era un modo per cominciare l'anno senza mal di testa.>>

Sdraiati sull'asciugamano che si erano portati dietro, accoccolati l'uno all'altro, Federico ascoltava in silenzio le parole della ragazza.

<<L'anno nuovo a settembre?>> domandò Federico inclinando la testa perplesso.

<<Sì. Ogni settembre segna un nuovo inizio, dopo le vacanze e dopo essersi riposati si prendono nuove decisioni, c'è chi comincia un percorso scolastico, una nuova carriera, chi torna a fare le solite cose o chi prova a cambiare la sua routine solo in parte. Per mia nonna questo era un sapere assoluto, tanto da cominciare qualcosa di nuovo ogni settembre di ogni anno>> si fermò per guardare il cielo cambiare colore, il blu lasciava spazio alle nuvole rosa, oltre le quali si nascondeva un cielo azzurro.

<<E tu, da piccolina, ti svegliavi presto per guardare l'alba con la nonna?>> Federico si voltò per lasciarle un bacio fra i capelli, mentre anche lui si incantava ad osservare quella tavolozza dipinta di vari colori.

Rebecca annuì <<Anche quando siamo partiti per Firenze, ogni estate restavamo fino al primo settembre, così che io e la nonna potessimo guardare l'alba insieme, con le teste sott'acqua per prevenire il mal di testa.>>

Il cielo pian piano divenne viola, poi arancione e poi pesca, fino a quando una piccola palla rosso fuoco non fece capolino tra le nuvole, facendosi spazio sempre più su per raggiungere il punto più alto.

<<Solo tu potevi farmi vivere un momento tanto bello, grazie amore>> Federico posò la mano sul suo viso, attirandola a sé per poterle baciare le labbra.

<<Voglio fare l'amore con te>> sussurrò la ragazza lasciandogli un dolce bacio sulla spalla.

Federico la guardò per alcuni secondi negli occhi, prima di prenderla e farla sua in quel loro piccolo posto che avrebbe portato sempre con sé.

Settembre 2015

Chiara trascinò la valigia dell'amica dirigendosi verso il gate che avrebbe portato Rebecca sull'aereo con destinazione Pisa, da cui avrebbe preso poi un pullman per far ritorno da Federico a Firenze. Quel mese e mezzo passato insieme alla sua migliore amica era volato tra risate, giornate in spiaggia e pic-nic nelle campagne che circondavano la loro città, le due ragazze sembravano essere tornate indietro nel tempo, rivivendo i loro pomeriggi d'estate sempre insieme a raccontare le loro disavventure.

<<Mi mancherai>> le disse Chiara passandole la valigia <<avvisami per le vacanze di Natale, se non riesci a scendere tu, posso venire io a Firenze a trovarti.>>

<<Certo, dipende dai miei genitori, lo sai...>> fece pensierosa, alludendo alla loro disponibilità economica.

<<Cerca di parlarne con Federico, ha il diritto di sapere cosa è successo a tuo padre.>>

<<Ti ripeto che non posso. Non ha bisogno di altre responsabilità nei miei confronti, è già difficile così, con gli esami e il mio umore altalenante, in più ha giù messo a disposizione una casa per entrambi, vorrei evitare di farmi pagare da lui anche le tasse universitarie.>>

<<Ho capito, ma lui potrebbe aiutarti volentieri, sai com'è fatto, per te farebbe di tutto, te lo ha dimostrato anche passando il suo ultimo weekend di ferie qui e non in una meta turistica diversa! Lo ha fatto per renderti felice, Becca...>>

<<Lo so, ma per ora non ho bisogno di un suo aiuto economico, ho i risparmi guadagnati quest'estate con quel lavoro da cameriera che mi permetteranno di pagare la prima rata universitaria>> spiegò voltandosi per guardare quanto mancasse al suo volo.

Chiara sentì lo stomaco stringersi in una morsa fastidiosa. Sentiva di non star facendo nulla per lei e poteva fare una semplice chiamata per avvisare Federico del licenziamento di Riccardo, ma non voleva andare contro alla sua migliore amica, doveva essere lei a dirglielo.

<<Ora devo andare>> Becca si sistemò lo zaino sulle spalle mentre con l'altra mano prese la valigia, pronta ad affrontare il ritorno alla sua realtà.

Chiara si slanciò per abbracciarla un'ultima volta. <<Tienimi aggiornata e pensa a quello che ti ho detto>> le disse prima di salutarla e lasciarla in coda per il gate.

E proprio mentre osservava Chiara scomparire tra la gente in aeroporto, il telefono vibrò segnalando l'arrivo di una chiamata.

<<Cosa vuoi?>> rispose dopo aver riconosciuto il numero della romana.

<<E' così che si risponde alla procuratrice del tuo ragazzo?>> domandò retoricamente Veronica, sentendo sbuffare la pugliese dall'altro capo del telefono. <<Ti ho chiamato per avvisarti di una cosa.>>

Rebecca corrucciò le sopracciglia, chiedendosi cosa mai volesse adesso dalla sua vita.

<<Mi trasferisco a Firenze per un po', io e Federico dobbiamo lavorare al nuovo contratto con la Nike. Il tuo bel calciatore mi ha accompagnato a vedere un monolocale ad un isolato dal vostro appartamento che ho deciso di prendere in affitto per un po'>> confessò ridendo, come se trovasse davvero divertente tutta quella situazione. <<Spero non ti dispiaccia vedermi tutti i giorni, no?>>

Perché Federico non glielo aveva detto? Quante altre volte si erano visti da soli in quei pomeriggi d'estate? Rebecca sentì la testa girare vorticosamente e dovette chiudere gli occhi per non guardare l'aeroporto girare intorno a lei. Respirò affannosamente provando a mantenere la calma, ignorando tutti quei grandi punti interrogativi che cominciavano a sovrapporsi gli uni sugli altri. Ci avrebbe pensato dopo, avrebbe pensato dopo a tutto, ora voleva solo spegnere il telefono e concentrarsi su se stessa.

"Non sono l'unica a tralasciare alcune cose" pensò.

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Sorpresa! Due capitoli in una sola settimana, chi l'avrebbe mai detto?! 🤪 d'altronde dovevo pur farmi perdonare per l'assenza dello scorso mese🙄
Come state voi? Il 2020 non sembra cominciato così bene, spero si risolva tutto pee il meglio😪

Quanto sono carini questi due insieme senza problemi e senza paure?! Peccato solo che la loro tranquillità durerà poco, dal prossimo riprendono i problemi, vi avviso😂

Volevo farvi vedere il bellissimo posticino a cui mi sono ispirata per realizzare questa scena dell'alba sul mare, perciò, se siete curiosi, vi aspetto su instagram, dove vi lascerò alcune foto. Mi trovate come happinex223 🥰

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una stellina 🌟 e un commentino, sapete quanto mi piace scambiare due parole con voi!
A presto💓

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now