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"Lim!" tuonò il professore di economia, cavolo non si era accorto di essersi addormentato e ora tutta la classe lo stava guardando trattenendo a stento le risate, doveva proprio avere un bel segno rosso in viso. "La mia lezione è così noiosa da addormentarti così bene? Se non ti va di seguire almeno non fare rumore, il tuo russare si sentiva chiaro e forte anche dalla cattedra", che figuraccia aveva appena fatto, ora capiva perché i suoi compagni stavano ridendo. In imbarazzo si scusò e poi chiese il permesso di andare in bagno. Arrivato alla toilette si guardò allo specchio per poi rilasciare uno sbuffo frustrato, avrebbe fatto meglio a rimanere a casa. Si rinfrescò il viso e decise di non tornare in aula, tanto il professore dell'ora successiva, matematica, non l'avrebbe nemmeno notato, Jaebum si chiedeva come fosse possibile che non l'avessero ancora licenziato, insomma, sono più le volte che sta a casa che quelle che va a lavoro, per di più non dice nemmeno quando sarà assente, quindi rimangono sempre per 1 o 2 ore senza un professore in aula e quando viene non fa nè appello nè lezione, solamente si siede e inizia a rileggersi vecchie riviste di Playboy o vecchi libri sulle teorie dell'universo, sugli alieni o vecchie poesie, sparse su fogli volanti, ormai ingiallite dal tempo.

Uscito dall'edificio si incamminò per le strade deserte della cittadina in cui ormai viveva da quando era nato. In quelle piccole stradine non vagava anima e poco dopo si accorse del perché : aveva cominciato a piovere e lui non aveva nè ombrello nè cappotto. A Jaebum piaceva la pioggia, gli ricordava la sua infanzia, nei giorni di pioggia lui e la sua famiglia si riunivano sempre in salotto e iniziavano a parlare e parlare e parlare finché la sera non arrivava e per il piccolo era ora di andare a dormire, senza mangiare, senza cambiarsi, ma con una grande felicità in cuore.
Decise di rifugiarsi in un bar, un bel posticino, caldo e accogliente sulle tonalità del castagna e del ciano, era strano il contrasto che queste due tonalità creavano, ma era anche parecchio rilassante se sommato al fuocherello che scoppiettava nel camino di fronte al tavolo su cui aveva preso posto. La cameriera arrivò ben presto a prendere il suo ordine, una bella ragazza pensò Jaebum, occhi profondi, mediamente grandi, capelli lisci lunghi fino a poco più di metà schiena, due ciuffi ribelli che le cadevano davanti al volto latteo da cui spuntava un piccolo nasino all'insù, fisico asciutto e slanciato, con poche curve, ma che a lei donavano, vestita con una divisa che richiamava i colori attorno a loro. Ordinò un semplice tea con una spolverata di cannella, un cucchiaino di zucchero e due di latte. Il suo ordine arrivò poco dopo averlo ordinato e iniziò a berlo con calma mentre sfogliava una delle vecchie riviste presenti sul tavolino. Dopo aver finito la sua bevanda decise di andare vicino ad una delle vetrate del locale per osservare cosa stava succedendo all'esterno e si accorse come poco a poco stesse smettendo di piovere, allora decise di tirar fuori dalla cartella di scuola un piccolo taccuino un po' malandato, che aveva l'aria di aver subito ogni genere di caduta immaginabile. Iniziò a sfogliarlo finché non trovò una pagina vuota e iniziò a scrivere.

❝ rainy ❞Donde viven las historias. Descúbrelo ahora