La non leggerezza dell'essere

Famiglia

Sono nato in un giorno di sole, in realtà era mezzanotte ma da quello che mi hanno raccontato i miei genitori in quei giorni c'era caldo nonostante fosse autunno.
La mia nascita è da associare a qualcosa di voluto e questa sensazione mi ha accompagnato in tutta la mia vita.
Sapere di essere nato dal frutto dell'amore incondizionato dei miei genitori, amore ed attenzioni che non mi hanno mai fatto mancare.
Parlare della mia famiglia mi commuove sempre perché so di essere fortunato, a mio dire sono la persona più fortunata del mondo, perché nonostante gli alti e bassi che hanno caratterizzato la mia intera esistenza, non mi hanno mai lasciato indietro, perché i miei genitori si sono sempre presi cura di me.
Mi hanno sempre teso una mano nei momenti di buio, mi hanno imboccato quando non potevo farlo io, mi hanno abbracciato quando il mondo mi crollava addosso e ci sono stati. Sempre.
Non tutti sono stati fortunati come me e per questo motivo so di essere fortunato e non darò mai per scontato questo dono.
Mio padre mi ha cresciuto insegnandomi ad avere coraggio, ad essere forte perché è vero che la vita ti mette davanti tante difficoltà ma tutto può essere superato. Mi ha insegnato ad affrontare le cose di petto, a rialzarmi quando cadevo e mi ha aiutato a superare tutte le mie paure da bambino.
Mia madre mi ha insegnato ad essere empatico, sensibile e mai prevenuto, mi ha insegnato ad ascoltare le sensazioni che nascevano in me al seguito di una nuova conoscenza, a fidarmi sempre del mio istinto e ad essere una persona buona. Perché anche se la maggior parte delle persone si approfitta della bontà d'animo di una persona, se sai di non aver fatto un torto riuscirai a dormire bene la notte.
Sono cresciuto in un piccolo mondo di parità, dove le decisioni venivano sempre prese in due e dove il "poliziotto cattivo" una volta era mia madre e la volta successiva mio padre, e viceversa.
Dove anche se c'erano delle regole importanti da non infrangere, non c'era neanche l'intenzione di fare dei dispetti perché non era necessario e soprattutto non era sano.
Da bambino non stavo mai fermo e combinavo monellerie ogni dieci secondi e di spaventi gliene ho fatti prendere abbastanza, ma loro non hanno mai limitato la mia fantasia o il mio non voler mai stare fermo e credo che questo sia il regalo più grande che loro potessero farmi.
Perché a casa ero al sicuro, perché sono libero di essere come voglio e loro non me ne faranno mai un problema perché mi amano proprio per questo.
Sono cresciuto sapendo di essere nato per un motivo, sono stato baciato dalla fortuna quando ero dentro la pancia e loro hanno sempre saputo quanto io fossi speciale.
L'amore non mi è mai mancato perché insieme ai miei fratelli siamo cresciuti in un ambiente sano, dove chi ha bisogno viene aiutato e abbracciato, dove chi ha un problema non viene lasciato indietro e dove possiamo contare sempre gli uni sugli altri.
Siamo cresciuti con la capacità di guardare oltre, di guardare il mondo nella sua interezza perché fin da piccoli ci hanno permesso di essere curiosi, silenziosi o anche dispettosi; ma ci hanno insegnato ad essere virtuosi, responsabili, indipendenti, sorridenti o tristi: perché anche i momenti negativi capitano ma passano subito grazie al sorriso di nostro padre o alla dolcezza di nostra madre.
La famiglia è questo, non necessariamente deve essere di sangue, ma è un porto sicuro.
È il luogo perfetto per vivere in pace e serenità, perché tutti i problemi vengono lasciati fuori dalla porta dal momento che sai di essere circondato da persone che ti amano davvero.
Famiglia è partire per un tempo indeterminato e non vedere l'ora di tornare a casa, lì dove tutto sembra avere un senso.
Ed io spero, un giorno, di poter correre tra le braccia della persona che amo, perché anche quello è sentirsi a casa.
Può essere un amico, un fratello o chiunque ci faccia stare bene, l'importante è il senso di pace che questa persona scatena in noi.
Non darlo mai per scontato.