- Mi sembra una splendida proposta. -
- Nun stai forse esagerando con il lavoro? - chiede poi.
- Beh le straordinarie fanno comodo. - spiego io.
- E lo capisco però te vedo veramente stanca. - e mi accarezza la guancia.
- Non nego di esserlo. - e lascio che mi coccoli.
- Me dispiace che poi i miei impegni ce tolgono tempo. -
- Non sentirti in colpa ti prego. - e lo abbraccio mentre siamo distesi sul letto. - È il tuo lavoro e lo capisco e anche i miei impegni ci tolgono tempo, conta la qualità del tempo che passiamo insieme e io quando sto con te sto sempre bene. -
- Anche io sto bene co' te. - e mi bacia. - Potresti cambiare lavoro. - mi dice poi.
- Vorrei tanto ma non è così facile trovare altro. - sono abbastanza realista.
- Lo so ma nun possono trattarte in quel modo, anche perché da quel che me dici sei molto più competente tu della tua responsabile. - afferma mentre mi stringe a se.
- Beh ma non tutti vedono questa cosa, anche perché io sono l'ultima arrivata. -
- Nun conta l'ultima arrivata o meno per giudica er valore de 'na persona. -
- Ah io lo so. - e gli sorrido mentre mi sistemo al suo fianco e lui prontamente mi abbraccia. - Secondo me lei è diventata responsabile per altri meriti. - e ridacchio. - Io non sono una facile. -
- Nun devi assolutamente esserlo, potrei essere geloso sa? -
- Non lo sono quindi il problema non si pone. - e gli sorrido. - Sai poi secondo me non gli piaccio. - e mi riferisco alle mie colleghe.
- Perché mai? Me sa che hanno seri problemi. -
- Perché per loro sono noiosa, forse perché al lavoro sono sempre molto professionale. Non tendo a scherzare o considerarle mie amiche. -
- Nun tutti i colleghi so degni d'essere amici e poi siete in un ambiente professionale è ovvio che tu lo sia. Per quel che vale io in te vedo tante cose belle. -
- Ma tu sei di parte. - e gli sorrido accarezzandogli la guancia.
- Forse un po'. - mi dice lui divertito.
- Già. - mi attira più contro di lui e mi appoggio al suo petto e le nostre gambe si intrecciano. - Fosse per me te direi de trasferirte a Roma visto che ce sono molte opportunità de lavoro e penso che tu meriti d'ave 'na carriera migliore. Però me rendo conto che nun posso chiederte 'na cosa del genere dal momento io sarei sempre in giro e tu saresti sola qui mentre su hai la tua famiglia e le tue amiche. -
- Non corriamo, credimi a me piacerebbe stare a Roma e riuscire a ritagliarci più tempo ma è presto. Nemmeno stiamo insieme. - lo rimbecco io.
- Pe' me è ovvio che stiamo insieme. - dice lui.
Sorrido a questa sua confessione e ho le farfalle nello stomaco. - Beh anche per me. - dico poi anche se credevo fossi solo io a considerarlo ufficiale, invece no stiamo insieme e non è un sogno.
- Vuoi la domanda ufficiale? -
- Nah non cadiamo nelle banalità. - e gli sorrido.
- Sicura? -
- Al 100% abbiamo la stessa visione non serve la domanda per dire che è ufficiale. -
Poco dopo abbracciati ci addormentiamo.
- Piccolè facciamo colazione? - sento che mi chiama con una voce dolcissima.
- Oddio ma che ore sono? . - e mi porto le mani al volto per non farmi vedere anche se non è la prima volta che mi sveglio con lui.
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BINABASA MO ANG
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FanfictionPaola e Irene si sono conosciute grazie ad Ermal e Fabrizio e grazie alla loro vittoria a Sanremo. Ad un anno dal loro primo incontro ad un firmacopie di Fabrizio escono per festeggiare il compleanno di Irene. Al locale però inaspettatamente ci sono...
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