Capitolo 2 : Il ritorno del Drago

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Pochi minuti dopo, il carrò entro in un piccolo paese. Case e strade erano ricoperte di neve ma, un gruppo di persone si era radunata nei cortili per l'occasione.

Al passaggio dei carri, perché lì ne trovarono altri in arrivo, la gente urlava :

《 Morte ai Manto della Tempesta! 》e 《Traditori! 》

Le guardie, imperterrite, condussero i carri fino in un largo spiazzo dove ad attenderli, c'erano altre guardie e alcuni Capitani.

C'era un unica donna in armatura che torreggiava su tutti, probabilmente era un Capitano - pensò Beatrix.

Era affiancata da un uomo vestito con una lucente armatura dorata che scrutava con attenzione i carri. Chissà chi era lui invece.

I prigionieri vennero fatti scendere e quando toccò all'uomo con cui Beatrix aveva parlato prima, le disse :

《 Ci siamo, fine della corsa. Ah, il mio nome è Ralof comunque 》

poi si sistemò i capelli biondi e scese.

Beatrix fece lo stesso senza parlare.

Guardò lo Jarl Ulfric, ancora strettamente legato e imbavagliato scendere subito dopo di lei.

Si guardò intorno, erano 3 carri in totale.

Una volta scesi, vennero incitati dalle guardie a raggiungere velocemente il centro dello spiazzo. Nevicava ancora e la gente urlava continuamente insulti.

Forse a causa di questo o forse a causa della distanza a cui si trovavano prima, Beatrix non aveva notato due cose importanti.

Primo.

La strada da cui erano arrivati con il carro, era circondata da arcieri che, Beatrix era sicura, non avrebbero esitato ad abbattere chiunque tentasse la fuga.

Secondo.

Al centro dello spiazzo, ora non c'erano solo il Capitano donna e l'uomo con l'armatura dorata ma, era stato posizionato in orizzontale anche un tronco di legno sorretto da un'altro tronco.

Accanto ai tronchi, v'era un uomo incappucciato con in mano una grossa ascia minacciosa.

Beatrix rabbividì.

Avevano deciso di decapitare i ribelli su un Ceppo ma, lei non era una dei Manto della Tempesta. Si era trovata a Passo Scuro per pura casualità, quando era avvenuta l'imboscata.

Forse, l'avevano presa convinti che lei fosse coinvolta, ma si sbagliavano.

Potrei cercare di parlare con il Capitano, spiegarli l'errore o potrei tentare di fuggire - pensò Beatrix mentre avanzava.

Quando tutti furono radunati nello spiazzo, il Capitano, si fece portare una pergamena, poi disse :

《 Ho qui la lista dei prigionieri. Vi chiamerò uno per volta e quando sentirete il vostro nome, vi avvicinerete al Ceppo 》

Disse il primo nome.

In quel momento, l'uomo che si era messo a pregare sul carro, fece un passo avanti ma, invece di andare verso il Ceppo, iniziò ad urlare :

《 No, io non sono un ribelle! Non potete farmi questo! Non voglio morire! 》

poi si girò e scappò verso la strada.

In mezzo al tumulto scoppiato tra folla, si sentì distintamente un unico ordine :

《 Arcieri! 》

L'uomo fu subito abbattuto da una raffica di freccie.

Quando Il suo corpo si accasciò sul sentiero, Beatrix capii che a nulla sarebbe servito spiegare o tentare di fuggire ormai.

La Capitana riabbassò la mano.

Fu il turno di altri tre prigionieri, non fuggirono e vennero decapitati sul Ceppo.

Venne il turno di Ulfric e Beatrix.

Vennero presi dalle guardie e condotti davanti al Ceppo. Prese la parola l'uomo con l'armatura dorata che si qualificò come il Generale Tullius. Il braccio destro e guardia del corpo dell'Imperatore.

Prese a sua volta, una pergamena poi rivolto a Ulfric disse :

《 Ulfric, Jarl di Windhelm. Capo della ribellione e dei Manto della Tempesta. Io ti condanno per gravi crimini contro la Corona e per aver ucciso lo Jarl Torygg 》

continuò impetuoso

《 I tuoi seguaci, ti chiamano " eroe" ma, un eroe non usa un potere come quello della "Voce" per uccidere un'altro sovrano e usurparne il trono. 》

Ulfric imbavagliato non potè rispondere.

Le guardie quindi presero lui e Beatrix e li fecero inginocchiare davanti al Ceppo.

Ora il tronco, era rovinato e sporco di sangue, come anche l'ascia dell'uomo incappucciato.

Appena il boia alzò l'ascia da terra, si sentii provenire dal cielo un urlo mostruoso.

L'uomo rimase immobile con l'ascia alzata, chiedendo al Generale cosa fosse stato.

《 Non è niente, andiamo avanti 》

Si sentii un'altro urlo mostruoso dal cielo.

Una guardia arrivò dal sentiero, correndo e disse :

《 Generale, c'è qualcosa che non va. Dalla torre, abbiamo visto qualcosa di strano volare in cerchio sopra di noi, in cielo 》

Il Generale fece per rispondere ma, in quel momento, un gigantesco animale si diresse verso di loro scendendo in picchiata dall'alto.

Fece alcuni giri su sé stesso poi atterrò sul tetto di una casa. Spuntava fiammate immense dalla bocca, bruciando qualsiasi cosa li fosse vicino.

Sangue di DragoWhere stories live. Discover now