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"Buongiorno principessa!" dice Dani, svegliandomi.
"Oh cavolo, quanto ho dormito?" le chiedo.
"Ti basti sapere che siamo in ritardo per la prima visita, sbrigati" risponde, lasciando la stanza.
Ah! Ero così stanca a causa del lungo viaggio che mi sono persino dimenticata di mettere la sveglia.

Comunque, dimenticando questo piccolo inconveniente, stamattina faremo la prima visita! Sono così emozionata!

Però se non ti dai una mossa non visiterai proprio nulla!

Okok, tranquilla.

Cerco di preparami il più velocemente possibile e raggiungo Dani.
"Sono pronta!" esclamo, una volta arrivata dalla mia amica.
"Su, andiamo" risponde.

Nel giro di dieci minuti giungiamo al punto d'incontro, un certo bar "The Underwar", credo si chiami così.
Vedendoci arrivare, la nostra guida esclama "Ci siete tutti, possiamo andare".

Entriamo tutti in uno strano autobus marino dai colori molto accesi.
Se tutto qui è bello come quest'autobus credo di essere nella mia città ideale!
Non ci avevo mai pensato ma, in effetti, vivere in questa stramba città mi piacerebbe molto.
Peccato che ci possono vivere solo i ricchi e, palesemente, questa categoria non include me.

In poco tempo il bus marino raggiunge la destinazione e, piano piano, scendiamo tutti.
Scesa dall'autobus riesco finalmente a vedere il luogo di visita che vedremo oggi: la fabbrica della città.

Mi trovo davanti ad un enorme edificio, ancora più grande dell'hotel in cui alloggiamo.
La caratteristica che, più di tutte, cattura la mia attenzione è proprio il colore dell'edificio.
Si tratta di un arancione molto acceso, in contrasto con la trasparenza delle finestre.

"Ci troviamo davanti ad uno degli edifici più grandi e famosi della città: la grande fabbrica, conosciuta fra gli abitanti di questa città come "Underwater Factory" ci dice Owen, la guida, facendoci entrare in fila indiana in quell'imponente edificio.

Una volta entrata, vedo una meraviglia: muri colmi di bassorilievi, pareti tappezzate di quadri bellissimi, enormi sale una più bella dell'altra, macchinari nuovi ed estremamente tecnologici.
Davanti a tutto ciò riesco solo a pronunciare una parola "Wow".

La guida, sentendo la mia affermazione dice "Esattamente, wow. Ladies and Gentlemen vi presento l'interno della fabbrica. Come penso abbiate già notato, il soffitto è decorato con bassorilievi risalenti all'epoca classica ed i muri, anch'essi molto belli alla vista, sono coperti da numerosi quadri di ogni epoca. Abbiamo quadri neoclassici, quadri romantici, quadri realisti ecc... fino ad arrivare anche ai quadri moderni."

Forse non ve l'ho mai detto, anzi sicuramente non ve l'ho mai detto, ma sono una grande appassionata di arte.
Ho visitato tutti i più importanti musei artistici del mondo, dal Musèe de Louvre a Parigi, al Museo del Prado di Madrid.
Vedere tutte queste magnifiche opere concentrate in un solo edificio mi lascia senza parole; mi verrebbe anche di fare la lettura dell'opera di tutto ciò che vedo.

Dopo un po' la guida torna a spiegare "Ovviamente non siamo in un museo ma in una fabbrica, quindi lasciate che vi parli di essa. Qui si produce tutto, proprio tutto: snack, vestiti, oggetti vari, mobili... tutto ciò di cui gli abitanti possono aver bisogno. Vengono utilizzati macchinari decisamente innovativi, tecnologie che nelle città terrene non troverete mai. Avete circa mezz'ora per osservare i macchinari che lavorano e cercate di non perdervi, perché gli unici esseri umani qui dentro siamo noi, dato che il lavoro lo svolgono tutto le macchine. Buona visione".

Mentre Danielle si avvicina a Owen intenta a fare domande a caso solo per parlare con lui, io mi avvicino ad un piccolo macchinario che ha attirato la mia attenzione.
Rispetto agli altri è molto piccolo e, se non ci si guarda bene attorno, si rischia di non vederlo proprio.

È, in pratica, una macchina che crea felpe.
Da una piccola fessura passa del tessuto e dei fogli e, dopo qualche secondo, da un'altra apertura esce la felpa pronta.
Ma come fa un aggeggio così piccolo a sfornare felpe in così poco tempo?

Nel tempo che ci è stato dato dalla guida ho avuto modo di vedere il lavoro di tantissimi macchinari, uno più strano dell'altro.

Intanto Danielle, con la scusa di aver bisogno di un contatto sicuro in caso si fosse persa, è riuscita ad ottenere il numero di Owen.
"Se puoi sognarlo puoi farlo, no? lei ha utilizzato queste esatte parole.

Dopo mezz'ora risaliamo tutti sul bus, ansiosi di conoscere la meta da visitare di pomeriggio.
"Avrete il pomeriggio libero. Per ogni evenienza potrete rivolgervi a me" comunica Owen.

Fantastico, potremo visitare quello che vogliamo!






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                 Angolo autrice!🌟

Ecco a voi la prima visita!
Spero che vi piaccia.
Come al solito mi scuso per gli eventuali errori grammaticali, ci provo.
Cosa credete che succederà nel pomeriggio? Fatemelo sapere commentando.
Un bacio!





-federicateofilo_

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