Presi la grossa valigia e con grande fatica cercai di scendere le scale.
'Vieni ti do una mano' disse Alejandro guardandomi in difficoltà.
'Ce la faccio da sola' gli dissi guardandolo male.
'Senti Agnese, fatti aiutare per una volta e stai zitta' disse lui nervoso, lo lasciai fare e gli diedi la valigia, scesi le scale e andai in macchina.
'Tesoro la tua valigia?' chiese mia madre
'Ah Alejandro mela sta portando' gli dissi
'E tu vallo ad aiutare' mi sgridó mia madre.
Scesi dall'auto infastidita e vidi che ad Alejandro gli mancava un scalino, gli andai contro e lo aiutai.
'Lo sai vero che partiamo solo per tre settimane' mi disse lui, lo fulminai con lo sguardo.
Portò la mia valigia dentro l'auto e partimmo.
Destinazione? Aeroporto. Luogo? Caraibi.
Il viaggio in aereo è stato noioso, avevo accanto Alejandro e non faceva altro che dormire appoggiato alla mia spalla, cercai inutilmente di spostarlo ma si rimetteva allo stesso posto.
Dopo 8 ore di volo, mi alzai finalmente dal mio sedile e mi stiracchiai, vedendo che Alejandro stava ancora dormendo cercai di svegliarlo scuotendolo piano, non reagiva però, quindi decisi di buttargli un po' di acqua sulla faccia.
'Voi francesi siete stronzi dentro' disse appena l'acqua andò a contatto col suo viso, gli feci un sorriso strafottente e iniziai a scendere.
'E spostati' mi diede uno spintone quel maledetto spagnolo, facendomi quasi cadere.
'Ti odio' gli dissi appena gli passai accanto.
Dopo aver preso le nostre valige un taxi ci aspettò all'uscita dell'aeroporto.
Ci portò alla casa affittata per quelle tre settimane.
Niente male, pensai appena vidi la casa.
'La camera più grande e mia' urlai io iniziando a correre dentro la casa per cercare di prendere la stanza più grande.
Alejandro appena sentii queste parole mi iniziò a rincorrere, aprii la prima porta che mi trovai davanti e scoprii che era una camera da letto, perfetta per me. Alejandro da dietro mi spinse sul letto, peccato però che cadde insieme a me, sopra di me.
