EPICURO

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Ticchettano le lancette
Immobili di un orologio
Impazzito, rotto
Segna le 13 da troppe ore,
Il tempo sembra una libellula
Che non trova il suo fiore
Su cui riposare
Sbattendo le ali del proprio dolore,
E io che resto seduta a fissare
Con occhi distrutti
Il lento scorrere del traffico
Sopra questo
Divagare di mani indaffarate
In cerca di qualcosa da fare
Afferrare
Le tue enigmatiche voluttà,
Ma Epicuro è morto,
E quell'orologio fermo,
Non cammina più.

Corre in circolo,
Perso tra le proprie frenesie,
Allora imparo a chiudere gli occhi
E continuare a vedere
La pazienza di chi sa aspettare,
Che tanto un cielo migliore
C'è
E lo possiamo meritare.

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