Cap 22: Il ricordo della scuola e dei malandrini

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Quando sei ragazzino, pensi che il tempo della scuola sarà eterno.
Che soffrirai in eterno.
Per i compagni che ti prendono in giro, per il programma che non hai studiato, per una verifica andata a male, credi che quell'iter, le umiliazioni, le delusioni, la rabbia, l'autocompiacimento, le delusioni amorose, vivranno in eterno.
Prigionieri di un loop temporale senza fine.

Essere assunto per insegnare in questa scuola, fu come rivivere tutto da capo.
Le lezioni, le umiliazioni di Potter e i suoi amici.
Ogni ricordo vivido nella mia testa.
Tutto di questa scuola mi parla di loro e di ME.
Quel moccioso, figlio di Potter, mi parla di LORO.
Questa scuola mi ricorda anche di Lily e del perché è morta.

Questa scuola è la stessa, ma io sono cambiato.
C'è ancora Silente, come allora.
E poi è venuto a insegnare anche Lupin.
Non credo che lui si rendesse conto dei ricordi che tempestavano la mia mente, quando lui è venuto a insegnare qui.
Eravamo di nuovo entrambi qui.
E quando è comparso anche Black?
Era come essere di nuovo un ragazzino, con due dei famosi "malandrini" teppistelli.
Solo che io non ero più un ragazzino che loro prendevano in giro e Black era..beh era molto più evaso e molto meno popolare di quello che ricordavo.

Quando ci affrontammo e venimmo quasi a duello, quel giorno, a Grimmauld Place,
mi sembrava di essere tornato ai vecchi tempi.
Poi capii.
Io, Lupin, Black, la scuola, perfino Silente.


Eravamo cambiati, anche se il contesto non sembrava averlo fatto o comunque lo aveva fatto in una maniera molto distorta e contorta.

è sempre un casino quando il contesto non cambia con la stessa velocità delle persone.

E così capii che torna tutto prima o poi.

Ricordi, sentimenti, oggetti, persone.

Alla fine tutto torna come prima, ma non è più la stessa cosa.

Albus e Severus 2.0Where stories live. Discover now