Buio

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In passato ho sempre cercato di essere il figlio perfetto,volevo solo che mio padre fosse orgoglioso della persona che sarei diventata,prima dell' incidente,prima del patto,prima di tutto non ero altro che un ragazzino con dei sogni,con delle speranze...ho sempre e solo voluto un suo abbraccio,un buonanotte e tutte quelle cose normali che ogni padre fa con i propri figli,sapete  mi piaceva più quando mi picchiava che quando faceva finta che non esistessi,speravo di potergli essere di qualche utilità,faceva molto meno male ve lo assicuro....preferivo essere il suo bersaglio la sua cavia,avrei fatto qualsiasi cosa pur di farmi notare da lui,sarei potuto arrivare persino al suicidio se fosse stato necessario...lui era il mio eroe,già,lo era,perché col tempo è finito per diventare il mio incubo.

I pensieri riaffioravano ,mentre sorseggiavo quel delizioso tè alla menta preparato da Eddy,il maggiordomo,quell'uomo era davvero perfetto,sempre in ordine,gentile,educato,insomma il padre perfetto...quanto avrei voluto anche io una persona come lui al mio fianco,proprio dopo aver terminato la colazione intravidi delle dolci gambe scendere delicatamente le scale di legno scuro,Sem ogni giorno che passava era sempre più bella con quei capelli biondi lunghi che scivolano a onde sulle spalle e cavolo,quei suoi due occhi verdi...subito Eddy accolse la ragazza con un saluto,mentre io rimasi inebetito,"Signorina Sem...come sta questa mattina,ha preso le sue medicine?Tè verde o tè rosso?"quali medicine,non ci sto capendo molto in questa storia"Si,e preferirei un tè alla rosa rossa...per favore""Sarà fatto"appena Eddy se né andò dal fioraio per comprare le rose per l'infuso,potei finalmente porgli qualche domanda"Hey amore,come và?di cosa stava parlando Eddy!"lei subito si interruppe davanti alla mia domanda"Non voglio dirtelo,sennò andresti via come tutti e Eddy ti ucciderebbe"cosa? Io ucciso dal vecchio ceco,ma fammi il piacere"Dimmelo!""Okay,okay...Non agitarti" si sedette accanto a me trascinandosi dietro di se la sedia di legno chiaro che faceva da contrasto con quello scuro del pavimento,appena fu seduta i raggi del sole che filtravano dalle vetrate le illuminarono il candido volto opaco"Io sono costretta a assumere diversi medicinali perché si,io sono malata,di una cosa nel mio caso incurabile,i medici affermano che ormai mi restano pochi mesi di vita....io sono malata di cancro,io sono inutile,nessuno vorrebbe una come me....nessuno"prima che terminasse con quell'odiosa parola l'abbracciai a me, cullandola dolcemente tra le mie braccia,per me era perfetta così com'era con o senza malattia,infondo non ci si innamora di una persona perché è ricca o povera,magra o grassa,bella o brutta,ci si innamora di qualcuno per il semplice fatto che è unica.

La rassicurai,la confortai...non me né sarei mai potuto andare,il mio amore era più grande della mia sete di vendetta,o almeno così speravo,le bacia la fronte e mi congedai con un saluto,trascinando i piedi su per le scale,lasciando alle mie spalle quel dolce angioletto...quando fui nella mia nuova camera mi svestii velocemente,aprì il rubinetto freddo della vasca rimpiendola fino all'orlo,mi crogiolai in quel immenso calore che ormai avvolgeva ogni singola parte del mio corpo,fino a che non tornai a pensare al passato,sono sempre stato un ragazzo di bel aspetto,capelli castani chiaro lievemente mossi,due occhi di diverso colore uno azzurro l'altro verde,mentre per quanto riguarda il fisico sono sempre stato in forma,magro alto,biondo e con un fisico scolpito,di certo non potevo lamentarmi,eppure mio fratello Connor è sempre stato meglio di me,con quei suoi capelli corvini lisci pendenti da un lato,la pelle bianca e le labbra rosee,per non parlare dei suoi occhi verdi,sembravano così profondi e misteriosi....mio fratello era tutto per me,la mia ancora il mio ancora,eravamo l'inizio è la fine,il bene e il male in perfetto equilibrio..fino al momento in cui questo nostro equilibrio così fragile e profondo venne spezzato e senza male non c'è bene,come lo Ying e lo Yang,né passato né futuro potrà mai ricongiungerci e tutto questo grazie a lui....Connor vorrei così tanto poter tornare indietro nel tempo,tornare e cancellare tutto,ti ricordi del patto che facemmo da piccoli,quante promesse,quanti sogni...troppe illusioni,e si sa chi vive in un mondo di finzione non sarà mai in grado di sopravvivere alla crudeltà che lo aspetta nel mondo reale,come un'angelo caduto in terra le mie ali si attaccarono al suolo,divennero nere come la pece e pesanti come massi,la pelle si fece restia al sole e gli occhi perennemente cechi rivolti verso il cielo in cerca di uno fulgido perdono che arriverà solo alla morte, ma se vi si cambia prima di animo,il dolce angelo farò posto al diavolo,e il padre un tempo adorato non sarà altro che la nostra migliore vendetta.

Mi mancano i tuoi abbracci Connor,mi manchi tu,mi manca la nostra compatibilità,quello che pensavi tu lo sapevo pure io....eravamo uniti una mente due corpi e così sarà fino alla morte di entrambi,perché infondo so che ci sei ancora,vivi attraverso me,attraverso i miei ricordi....mi alzai dalla vasca ancora bagnato,ripetendomi quelle parole,mi diressi verso lo specchio e quando alzai lo sguardo c'era anche lui,Connor era lì con me...così incominciai a parlare,quasi certamente ,con me stesso"Connor,mi sei mancato,così tanto....manterrò la promessa,vivremmo tutti felici e contenti,come nelle favole della mamma....ucciderò papà e finalmente saremmo liberi....finalmente..."dopo queste parole l'immagine di mio fratello riflessa sullo specchio scomparve,ma prima di farlo mi sorrise,un sorriso malsano e confuso,poi crollai a terra ridendo per la gioia...mi affrettai a vestirmi ed a asciugarmi,ero vestito completamente di nero corvino,a coprirmi il volto la mia adorata maschera e poi i classici manicotti arcobaleno che risaltavano accanto a tutto quel nero...e infine le mie lame,piccoline gli mancava così tanto il sapore del sangue....Non potevo farmi vedere così,allora uscì dalla finestra di camera scivolando giù dalla grande quercia,finalmente ero fuori,eppure non potevo uccidere a questa ora,era ancora troppo presto,così mi addentrai nei meandri del bosco,che a quell'ora in particolar modo era rivestito da una fitta nebbia densa e corposa colei che perfino gli animali temevano,c'era infatti un silenzio assordante,il bosco era vuoto e buio proprio come me,così incominciai a saltellare su e giù per l'emozione,gridai al vento,correvo,correvo...sempre più veloce,sempre più nel buio...ormai mi ero immerso,ciò che avevo promesso andava fatto,e finalmente sarei stato libero,Papà io Connors arriveremo presto per darti la buona notte.

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