Capitolo XV

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Mr Bennet partì subito per Londra alla ricerca di Lydia e venne raggiunto il prima possibile anche da Mr Gardiner.
Quando finalmente Mrs Gardiner ed Elizabeth arrivarono a Longbourn, un paio di giorni dopo l'annuncio della fuitina, tutta la famiglia era in evidente stato di shock, soprattutto Mrs Bennet, che non la finiva più di correre da una stanza all'altra come un pollo senza testa.
Appena vide la sua secondogenita, le corse incontro e la asfissiò contro il proprio petto.
<Lizzie, grazie al cielo sei qui!>.
<Sì, ma', sono qui, ma se continui a soffocarmi con s'ste zinnone non ci rimarrò ancora a lungo su 'sta Terra!>.
<Quella disgraziata di tua sorella!>.
<Sì, ma', disgraziata è disgraziata... Però pure te, li mortacci tua, che nun te sei accorta de na ceppa...>.
In quel mentre, Jane entrò nella stanza e liberò la sua sorella preferita, nonché l'unica dotata di cervello, dalla morsa della madre.
<Vieni, Eli, sarai stanca... Ti accompagno in camera>.
Ma invece Jane la condusse sul retro della casa e, appena fu cerca di essere al sicuro da occhi indiscreti, si sollevò le sottane ed estrasse un portasigarette di metallo, da cui estrasse a sua volta un rotolino dalla forma bizzarra. Lo accese, diede due boccate fameliche e l'aria fu pervasa da un aroma di...
<Ahò, ah Jane, ma che cazz stai affa'!>.
<Ahò, ah sore', mollami... Non c'hai manco idea del casino che è stata 'sta casa da quando quella rincoglionita di  Lydia ha deciso di scappare con quella busta de piscio>.
<Ma se te manco fumi. Vie', da' qua, che hai fatto du' tiri e stai già a parla' peggio de me. A tu' madre ya ye basta una figa scaricatrisce de porto>.
Jane non si fece pregare e passò la canna a Elizabeth, ma il suo stato di agitazione seguiva inalterato.
<Eli, senti... Non è solo per 'sta storia della fuitina che sto così... L'altro giorno, subito dopo esserci accorti che Lydia non era in camera sua, abbiamo sparso la voce in paese. Sai, per sapere se qualcuno, per caso, l'aveva vista... Quel pomeriggio mi hanno scritto su Instagram... Sì, insomma, mi ha scritto... Bingley>.
Elizabeth quasi si strozzò con il fumo.
<Anvedi, quer fiyo de 'na mignotta. E che cazzo c'aveva de scrivette? A quello gliela faccio passa' io la voya de fa'r'coyone con mi sorella>.
Jane, evidentemente a disagio, si fece coraggio e continuò: <Eli, senti... Dice che è andato anche lui a Londra a cercare Lydia e... Sì, insomma, non ci è andato da solo. Sì, insomma... Anche Darcy è con lui>.
Di nuovo, quelle parole quasi provocarono la morte istantanea di Elisabeth per asfissia.
<Sore', ma che cazzo me stai addi'... E perché mai quello scemo de Bingley se ne sta a Londra con l'altro payaccio de Darcy a cercare Lydia?!>.
Jane respirò profondamente, guardò prima alla sua destra, poi alla sua sinistra, e alla fine guardò sua sorella dritto nelle palle degli occhi.
<Perché, quando gli ho detto che padre era andato in città a cercare di rintracciare Lydia, Bingley ha informato Darcy e insieme hanno stabilito che loro due hanno molte più possibilità di trovare quella stronza e l'altro deficiente che quel rincoglionito di nostro padre>.
<Be', in effetti...> ammise Elizabeth, ripassando la canna a Jane.
E proprio mentre le due sorelle Bennet,le uniche dotate di cervello di tutta la famiglia, se ne stavano lì a fumare, qualcosa iniziò a vibrare. Jane si alzò di nuovo le sottane ed estrasse i suo IPhone 7 sempre dalla giarrettiera.
<È lui> disse, quasi trattenendo il respiro.
<Mbe', e che te disce?> chiese Elizabeth, senza fare nulla per nascondere il proprio fastidio.
<Li hanno trovati. Bingley e Darcy hanno dato una bella ripassata a Wickham e l'hanno obbligato a sposarla. Alla fine dice che "il matrimonio  ha avuto luogo questa mattina">.

Orgoglio e precipizioWhere stories live. Discover now