Sciolse l'abbraccio e si distanziò da me di qualche centimetro, sempre senza distogliere lo sguardo, puntando su di me i suoi occhi grandi, ravvicinati, che gli davano un'espressione intensa, drammatica ed intelligente, mi accarezzò una guancia, scostò i miei capelli su un lato e prese a baciarmi il collo, in una collana di baci lenti che mi fecero rabbrividire e sussultare, se ne accorse e si trattenne per qualche secondo, un minuto, forse due, o, forse, per qualche anno, non avrei saputo dirlo, ma sentì il mio brivido e mi strinse più forte, come per dirmi che non dovevo avere paura, che era naturale, che dovevo fidarmi di lui, abbandonarmi, crederci.
Reclinai la testa, offrendo tutta la gola ai suoi baci, che erano lenti, erano dolci, erano appassionati, erano lì, su di me, per farmi capire che non potevo dire di no.

Erano baci nati per essere baciati su di me.

Le sue mani mi accarezzavano lente ed insistenti i capelli, la nuca, le spalle, si facevano spazio tra le mie dita affusolate e si intrecciavano tra di loro come anelli di una catena di carne e sangue.

Prima che potessi rendermene conto, salì lentamente dalla gola fino al mento e poi le sue labbra erano sulle mie, erano lì per baciarmi di un bacio passionale, mozzafiato, un bacio che mi colse di sorpresa, che aprì il mio cuore, mi fece sentire, per l'ennesima volta, disarmata di fronte a ciò che provavo nei suoi confronti, perché, ancora, per l'ennesima volta, riusciva a darmi sempre di più, anche quando non mi dava nulla, la sua sola assenza bastava ad uccidermi, la sua presenza a darmi vita, ad illuminare la strada verso il paradiso e io, con gli occhi chiusi, le nostre labbra una cosa sola, le lingue intrecciate, bevevo la sua saliva, si nutriva della mia, morivo mille volte di mille morti dolorose e ancora mille, di nuovo e ancora e ogni volta era sempre peggio, perché mi cadevano le braccia, il cuore e l'anima mia intera.

Non mi ritrassi, ma ricambiai quel bacio inatteso e tanto aspettato, con tutto l'amore che sentivo per lui, che era troppo forte, mi abbagliava, mi rendeva inerme, perché non avrei mai potuto dirglielo a voce, quindi quello era l'unico modo per farglielo capire.

Era terribile, era spaventoso, era doloroso ed appagante al tempo stesso, ma era anche il momento più vero ed intenso che avessi mai vissuto in tutta la mia vita, quasi mi avesse preso per mano per insegnarmi a camminare, a respirare, a vivere.

Era un bacio lento, indagatore, che voleva esplorarmi piano, senza fretta, sentii le sue mani giocare tra i miei capelli, a disegnare complicati nodi che non avrei sciolto mai più, sentii le sue lunghe ciglia accarezzarmi le guance, sentii con la punta delle dita il profilo della sua mascella, bruciandomi i polpastrelli con la barba appena accennata, le sue mani che mi toccavano l'anima e mi facevano soffrire, sentii il suo profumo fortissimo che ormai era una droga, una condanna, una sfida che avevo sempre perso, sentii la sua vita attraverso la mia, la mia attraverso la sua.

Era un bacio che mi cambiava la vita, ancora più di quello che ci eravamo scambiati solo qualche mese prima, perché non era istintivo e disperato, non era rubato, ma era atteso e voluto, non c'era nulla di sbagliato, di rinnegato o frettoloso, non era un bacio strappato di notte dopo qualche drink di troppo, non c'era frustrazione né rimpianto, era consapevole, era insieme cuore e ragione, che era una combinazione impensabile, eppure come frutto dava quel bacio tanto atteso, che avevo sognato per tante notti e che, ormai, mi pareva di essermi solo sognata.

E invece ora era un bacio concreto, sensuale, che mi restituiva tutta la vita a cui avevo rinunciato per mesi, qualcosa da cui non potevo sfuggire, ma semplicemente esserne avvinta per l'eternità, talmente reale da fare quasi male.

Le sue mani abbandonarono i miei capelli e le sentii scivolare sulla mia camicetta leggera, sentii le sue dita sul tessuto, delicate come gocce di rugiada sulle foglie, nel fruscio di una mattina di primavera, un sorriso sul cuore il suo lieve tocco che liberava i bottoni dalle asole e mi chiesi se stessi sognando tutto, se avesse reso l'atmosfera così incantata che, in realtà, stavo solo sognando ad occhi aperti.

SegretoWhere stories live. Discover now