{ capitolo quindicesimo }

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La giornata passò incredibilmente veloce ed erano già le quattro di pomeriggio. Dovrei andare a controllare se quella strega sia andata via dall'appartamento. E stavo per battere Tonka a 'Non Ti Arrabbiare'.

"Signore, purtroppo ora devo lasciarvi..", dissi alzandomi dal tappeto sul quale eravamo seduti.

"Oh grazie a Dio!", esclamò Kata quando finalmente 'mangiò' una delle pedine blu di Tonka.

"Buona fortuna!", mi disse Tonka prima che uscissi di casa.

Mi servirà fortuna e nervi saldi.

Da questa mattina il tempo è piuttosto cambiato. Ora il cielo era pieno di nuvole e sembrava che potesse iniziare a piovere da un momento all'altro. È meglio che vada in macchina.

Entrai in macchina e mi diressi verso la destinazione. Sebbene abbia già visto Lana questa mattina, mi sento a disagio. In meno di dieci minuti arrivai all'appartamento.

Uscii dalla macchina e subito salii su per le scale fino alla porta d'ingresso.

Cercai le chiavi nelle tasche della felpa, ma come se lei lo sapesse, aprì la porta e si presentò davanti a me con il più grande e falso sorriso del mondo.

"Chi stai imitando?", le domandai quando notai quello che indossava. Una camicia da notte di seta rosso scuro e un soprabito dello stesso colore.

"Entra.", disse senza far sparire quel 'sorriso' dalla faccia.

Entrai dentro e fui un attimo sollevato quando vidi tutte le valigie e scatole per terra. Ma le pareti grigie erano ancora piene delle nostre foto insieme.

"Ti do ancora mezz'ora per uscire di casa, sai benissimo che sarà peggio per te se mi farai innervosire.", dissi sedendomi sulla poltrona.

Senza dire niente venne dietro di me e posò le sue mani sulle mie braccia.

"Sei teso.", mi disse sottovoce all'orecchio.

Non devo cadere in questo suo giochetto.

"Sarò anche peggio se non togli le tue mano da me.", dissi allontanandomi un po' da lei.

Lei invece si spostò davanti a me e poi si sedette sulle mie gambe.

Alzai gli occhi al cielo.

"Non ti ricordi come ci divertivamo quando stavamo insieme?", continuò a raccontare la sua storiella e passava le sue dita sul mio petto.

"Grazie a Dio non me lo ricordo.", dissi furioso girando la testa dall'altra parte.

"Allora adesso te lo ricorderò io.", disse di nuovo piano, girò la mia testa verso di lei e senza pensarci unì le nostre labbra.



Tonka Strinić's point of view

"VITTORIA!", esclamò Kata dopo il terzo giro di 'Non Ti Arrabbiare'. Forse ci siamo lasciate andare un po'.

"Hai imbrogliato.", disse Mara facendo finta di essere arrabbiata. Si alzò dal tappeto e si sedette sul divano.

"Sei solo gelosa del mio successo.", rispose Kata spostando i suoi capelli marroni all'indietro.

Noi due mettemmo via il gioco mentre Mata era ancora arrabbiata.

Ad ogni modo, noi tre siamo a casa da sole. Nediljka e Boško sono andati a trovare alcuni loro parenti, e Ante non era ancora tornato. Mi preoccupava un po', ma cercavo di non pensarci.

Fuori il tempo assomigliava più all'autunno che non all'estate. Pioveva a catinelle e ogni tanto c'era qualche tuono ai quali di tanto in tanto sussultavo.

Splićanka #1 ~ Ante Rebić (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora