Capitolo 3

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Shevain?

La ragazza guardo stranita la donna in rosso e male quella appena arrivata.

Aspe. Parla la nostra lingua?!Porca donna.

Con gli occhi sgranati, la ragazza fissò con insistenza la nuova arrivata.

Era alta, molto alta... Circa 1.85 e se si aggiungevano gli stivali con il tacco siamo posto. I capelli castano chiaro e occhi di un intenso viol- ASPETTA, VIOLA?! E... La stava fissando sorridendo o meglio, ghignando.

Dannazione, perché mi guarda in quel modo?

"Ma che abbiamo qua? Un Zoa... Un Nerfiti... E... Cosa sei tu?"

Chiese la nuova tizia alla nana, che non riuscendo a stare zitta, rispose per le rime.

"Una marmotta."

UNA RISPOSTA PIÙ INTELLIGENTE NO?!

Tsk, dicevo: rispose per le rime.

Con la coda dell'occhio notò un del movimento dietro la schiena della Tizia.

Un essere di dubbia sessualità. Era basso. Molto più di lei. Ed... Era albino... E sopratutto... AVEVA LE ORECCHIE A PUNTA!

E tutto questo lo vide con la coda dell'occhio, eh!

Le due tizie cominciarono a parlare tra loro nella lingua dei troll- pardon,sconosciuta.

D'un tratto la tizia con gli occhi viola di avvicinò alla nana, che indietreggiò.

“Indietro!-Urlò la nana facendo una croce al contrario- O... o.... Ti seppellisco!” Riusci chiaramente a sentire uno “SLAP” dietro di se e un altro starnuto. 

La donna inarcò un sopracciglio continuando ad avanzare verso di lei. 

Stava per parlare- e dire un'altra scemenza-di nuovo quando una mano si posò sulla sua spalla. 

Agos, in atteggiamento da eroe, si mise davanti alla nana che borbotto a denti stretti-stronzo con manie di protagonismo-.

“Che vuoi? E sopratutto... come riesci a parlare la nostra lingua?” 

Lingua? Cioè... lui pensa alla lingue invece della nostra sopravvivenza? Ma io lo ammazzo.

“'Nostra lingua'? Siete creature antiche? Oh, che maleducata -Ghigna- il mio nome è Sleyman.” 

Passarono precisamente 5 secondi prima che la nana cominciasse a ridere -facendosi male, per giunta. La ferita, ricordate?-.

“Bene, Slayman... non so cosa intendi con 'creature antiche'.”

“Eh? Ma non è ovvi-.” 

Luce.

Tanta luce.

TROPPA luce.

Un suono simile a un lungo “bib” che ti entra nelle orecchie.

Il fiato che ti manca.

Brutta cosa, vero?

@-@-@-@

“no... no.... no... CAZZO NO... non puoi farlo, non lasciarmi. NON ORA CAZZO, NON ORA!”

“TI AMMAZZO, GIURO SUL MIO CAZZO DI SANGUE CHE TI AMMAZZO!”

“Il mio nome? Ahahahah.... ahah... Alexiel... Alexiel Kyra. Colei che ti strapperà il cuore.”

@-@-@-@

Un respiro lento. Il suo.

Aprendo gli occhi, la nana, si senti ancora più stanca ma si alzò lo stesso.

Era su un letto, un lenzuolo leggero a coprirle le gambe. Aspetto dei momenti per far passare le vertigini che l'avevano colta.

Era giorno, la luce passava attraverso delle tende alla sua destra. Abbassando lo sguardo notò che il braccio era fasciato, se lo portò davanti chiudendo e aprendo il pugno. Lo abbassò e cominciò ad esaminare la stanza.

Era piccola, molto spoglia. A parte il letto, un comodino e una sedia non c'era altro. 

Sospirò cercando di calmarsi, aveva paura. Si alzò dal letto e notò che non era più vestita con il pigiama. Le avevano messo una camicia da notte. Una camicia blu. Ma pur sempre una roba aperta. 

Ed era troppo corto per i suoi gusti. 

Sospirò di nuovo, si sentiva la gola attorcigliata, come se le avessero preso la trachea e le avessero fatto dei nodi.

Scese dal letto, imbarazzandosi quando la vestaglia si alzò, e andò a scrostare la tenda. 

La luce la colpì ancora più forte, accecandola per qualche secondo.

Appena si abituò vide il riflesso dei suoi occhi. 

Erano verd-, vide una figura correre davanti a lei. Era Anky, la riconoscerebbe tra mille. 

Senza perdere tempo aprì la porta e si trovò davanti una piazza, al centro un pozzo dove altre ragazze, con la camicia da notte, stavano prendendo dell'acqua.

Accorgendosi di star perdendo tempo si guardò intorno. Vide una treccia nera prima che la porta di una casa si chiudesse. Corse non badando agli sguardi della gente che le mandava e aprì la porta di scatto. Si trovo davanti Anky -Lo sapeva che era lei!- e un tizio che le faceva rabbia solo a guardarlo. Era più bassa di lei di 3 cm e di carnagione scura, capelli neri e occhi marroni con strisce Ambrate.

Anky appena la vide sgranò gli occhi e si avvicinò lentamente. Ad un passo da lei l'abbracciò.

“Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiacemidispiace.” cominciò a singhiozzare sul suo petto. 

“Alexiel, eh? Ti sei svegliata finalmente.” Senti una rabbia insieme ad un odio puro assalirla, ma con Anky al petto che la fermava si trattene dal dare un pugno a quel tizio. “Non mi hai dato il tempo di presentarmi... Il mio nome è Josen.” 

“Cosa cazzo vai blaterando, eh?! E ora come cazzo riesco a capirvi e a parlarvi?!” Urlo la nana trattenendo a stento la rabbia.

Perchè?

“N-non ricordi?” La voce esile della corvina la calmò immediatamente, stava cominciando a preoccuparsi.

“Cosa?”

“Risponderò io per lei: Non mi hai dato il tempo di presentarmi quando mi hai attaccato, quindi volevo rimediare visto che tu stessa ti sei presentata con questo nome: Alexiel. Per secondo... non lo so. Non lo sappiamo.” Disse Josen con aria superiore facendo arrabbiare ancora di più Alexiel.

“E perchè cazzo dovrei averti attaccato?!” Urlò con forza, l'odio che cominciava a pompare nelle vene.

Anky si allontanò di 5 passi da lei, si passò una mano sugli occhi e disse con voce esitante:

“A-Ale... Agos è morto”

To be continued......

The world - Un passo, una lacrima e una vittima.Where stories live. Discover now