SIAMO UNA SQUADRA

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POV DYLAN
Oggi è una brutta giornata. Sento un peso nel petto che mi impedisce quasi di respirare e un nodo in gola che non riesco a mandare giù.
Le condizioni di salute di uno dei bambini ricoverati in pediatria è peggiorata e lo hanno trasferito in un'altra clinica.
Ieri, quando ci siamo salutati, non sembrava stare troppo male. Eppure, oggi...
Tsk, ho bisogno di smetterla di pensare per almeno qualche minuto.
La mia testa vola subito a lei.
Però, se andassi da Yue in questo stato, rischierei di buttarla giù di morale... E questo non rientra nella mia missione.
Entro negli spogliatoi e mi sfilo la divisa. Una volta cambiati i vestiti, lascio l'ospedale e mi dirigo verso la macchina.
La metto in moto, ma i piedi rimangono immobili sul tappetino, decisi a non voler toccare i pedali.
Ho bisogno di vederla. La sua risata potrebbe farmi sentire meglio...
E così mi ritrovo davanti alla porta della sua stanza.
Busso tre volte, finché non sento la voce di Yue dire: "Avanti!"
Quando entro, mi accorgo che non è da sola.
In piedi, accanto al suo letto, c'è un ragazzo non molto alto, biondo, dalla carnagione molto chiara e gli occhi azzurri. Presumo sia il famoso Andrew.
Lo sapevo, ho sbagliato a venire questa sera.
"Oh, scusate! Sono passato solo a salutare, ora vado" sorrido a Yue.
"No, resta! Andrew, lui è Dylan... Dylan, lui è Andrew" dice lei, con occhi pieni di entusiasmo.
"Dunque tu sei il clown" ghigna Andrew in un cinese fluido, allungando una mano per stringere la mia.
"Il Dottor Clown!" esclamiamo io e Yue, insieme.
Ci scambiamo un'occhiata e Yue mi fa l'occhiolino.
Inevitabilmente arrossisco e abbasso la testa.
Andrew ci guarda con sguardo accigliato.
"Ok, ok. Dottor Clown, è stato un piacere conoscerti. Ora devo andare. Ciao amore".
Si abbassa verso Yue e la bacia.
È un bacio freddo, rapido, frettoloso.
Se io fossi al suo posto, non sarebbe quello il modo in cui bacerei Shen Yue...
Ahyo! Wang He Di! A cosa stai pensando?!
"Devi andare alle prove?" gli chiede Yue.
Sorride, ma la luce nei suoi occhi si è spenta all'improvviso.
Lui annuisce.
"Salutami gli altri".
"Ok".
"E non fare l'idiota con la ballerina che mi sostituisce".
"Sai che non lo farei mai, sciocca" ridacchia Andrew.
Qualcosa nel modo in cui lo ha detto, mi fa scattare un piccolo campanello d'allarme. Ma non lo conosco, non posso mettermi in testa strane idee.
Ci saluta ancora una volta e lascia la stanza.
Mi siedo e osservo Yue, che ha lo sguardo fisso verso la porta.
Dopo alcuni secondi, si volta verso di me.
"Allora, mi dici che succede?" mi chiede.
"Come?"
"Sei triste. Cos'è successo?"
Come ha fatto a capirlo?
"Nulla di ché" rispondo, cercando di sorridere.
All'improvviso mi torna in mente il viso del bambino e torna il nodo in gola.
Yue mi scruta per un po', in silenzio. Sembra che stia cercando di leggermi dentro e non voglio. Non voglio che legga tutta la mia tristezza. Io non sono così. Io sono sempre allegro... Per gli altri.
"Scusami, ora devo davvero andare" mi alzo e le scompiglio i capelli.
"Ok. Prima però potresti aiutarmi a sistemare il cuscino, per favore?" mi domanda.
Non appena mi sporgo verso di lei per sistemare il cuscino, Yue mi circonda il collo con le braccia e mi attira a sé.
Mi abbraccia forte, accarezzandomi i capelli con una mano.
"Va bene sentirsi tristi qualche volta, sai? Se non vuoi parlarne, è ok. Però non fingere con me... Siamo una squadra, giusto? Se hai bisogno, io ci sono" mi sussurra dolcemente.
Ricambio la stretta e lascio che le lacrime che ho trattenuto fino a questo momento mi riempiano gli occhi.

POV YUE
Dopo essersi calmato, Dylan torna a sedersi accanto a me e mi racconta cosa è successo.
Mentre ne parla, mi sembra un bambino... Il suo modo di vedere il mondo è così puro...
"Io vorrei solo... Che fossero tutti felici. Lo so che la sofferenza fa parte della vita, ma... È così ingiusto!" si lamenta, arrabbiato.
Gli sorrido.
"Hai ragione, lo è. Dylan?"
"Sì?"
"Se il dottor Wu è d'accordo, un giorno posso seguirti in pediatria per vedere in cosa consiste il tuo lavoro?"
I suoi occhi si illuminano di sorpresa ed entusiasmo.
"Verresti davvero?"
"Certo! Se... Se non sono un impiccio" rispondo, in imbarazzo.
A volte, soprattutto da quando Dylan è entrato nella mia vita, dimentico di essere nella mia situazione.
Questa volta è lui ad abbracciarmi.
"Domattina chiederò il parere di Caesar" dice.
"E comunque... Non mi sembra che il sedere di Andrew sia così speciale" aggiunge, mettendo broncio.
Scoppio a ridere.
"Oh sì che lo è! La tua è solo invidia!" ribatto.
"Invidia?! Ma hai visto il mio?! Sembra scolpito!"
"Scusa, non guardo il sedere di altri ragazzi".
"Sì, come no!"
"Ehi!"
Mi dà le spalle e inizia a fare un balletto stupido, scuotendo il sedere di qua e di là, mentre canticchia il ritornello della sigla dell'ultima versione di Meteor Garden.
Rido fino alle lacrime.
"Allora? Ritiri quello che hai detto?" mi chiede, voltandosi con un ghigno.
"Assolutamente no" rispondo, cercando di riprendere fiato.
Mi accorgo che rimane a fissarmi in silenzio per alcuni istanti.
"Che c'è? Ho qualcosa in faccia?" gli chiedo, imbarazzata.
Mi regala un sorriso pieno di dolcezza e scrolla la testa.
Che gli prende?
"Shen Yue?"
"Mmh?"
"Grazie".
"Per cosa?"
"Per avermi tirato su di morale".
"Tsk, guardami! Sono io quella che ha riso fino a perdere il fiato... Ora avrò la faccia rossa e gli occhi gonfi" borbotto.
"Vederti ridere mi fa sempre stare meglio... E sei bellissima, non preoccuparti" risponde, massaggiandosi la nuca.
Il mio cuore inizia a battere più forte.
Cos'è questa sensazione? Perché mi sento così agitata?
All'improvviso, qualcuno entra nella mia stanza.
"Ehi, Caesar!" esclama Dylan.
"Ehi! Sei ancora qui? Non vai a casa a cenare?" gli chiede il dottor Wu, sorpreso.
"Sì, ora vado. La ballerina non voleva lasciarmi andare via".
Gli lancio un'occhiataccia e lui alza le mani in segno di resa.
"Mmh... Flirti con le mie pazienti ora? Forza, fuori di qui. Devo visitare la signorina Shen" il dottor Wu ride, guardando prima me e poi Dylan.
Questo è imbarazzante...
Dylan prende la sua giacca e mi scompiglia di nuovo i capelli.
"Ciao, ballerina".
"Ciao, dottor clown".

Angolino dell'Autrice
Ciao!
Sono felice che abbiate accolto questa storia con entusiasmo ❤️
Ecco un altro piccolo capitolo... Spero vi piaccia!
Grazie per i commenti e per i messaggi di incoraggiamento 😘
Un grande abbraccio,
Lucrezia

HER LAUGHTER (ITALIAN) Where stories live. Discover now