O1O. THE STORM

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O1O. THE STORM





 Ci fu un momento in cui tutto parve rimanere sospeso a mezz'aria.

Peter se ne stava fermo immobile a metà tra il bordo del marciapiede e la strada, vicino alla sua scarpa sostava una pozzanghera d'acqua lercia, le braccia lungo i fianchi sembravano prive di vita, ma Calipso potette notare, invece, come le mani vibravano lievemente, come stesse trattenendo il respiro – la pancia immobile e la gabbia toracica stava leggermente in avanti – e come, la presenza di quella ragazza riccioluta, lo stesse mettendo in grave difficoltà.

L'altra, invece, teneva le sopracciglia di poco alzate in un cipiglio che Calipso non riuscì a decifrare, evitò, comunque, di dare una sbirciatina dentro la sua testa per il semplice fatto che era sicura di scoprire qualcosa che non le avrebbe fatto piacere per niente, che anzi, l'avrebbe fatta partire prevenuta nei confronti della famigerata Michelle Jones di cui tanto si era parlato negli ultimi tempi.

L'unica a sembrare non disturbata da quell'inaspettato incontro, era proprio Calipso, che incredibilmente non sentiva nessun tipo di emozione, forse solo un po' di fastidio per l'attesa che qualcuno dicesse qualcosa, e non stava certamente a lei essere la prima a parlare.

Si sentì semplicemente di troppo, come se lei non c'entrasse proprio niente in quel quadretto pietoso che si era venuto a formare.

Peter non si azzardava nemmeno a muovere un muscolo, il volto pallido era stoico, nessuna emozione era leggibile nei suoi occhi, ma il linguaggio del corpo la diceva lunga sulla violenta tormenta che si stava sfogando all'interno delle sue membra, nella sua testa persino, miriade di sentimenti contrastanti si stavano battendo allo strenuo per la prevalenza e la dominanza, ma nessuno pareva avere la meglio.

Pensava che incontrandola fuori dall'usuale contesto scolastico, dove per la maggior parte delle volte non si rivolgevano parola, sarebbe stato decisamente più problematico, ed il fatto che non era mai successo – ci aveva messo del suo, Peter, ovviamente, evitava come la peste tutti i luoghi in cui avrebbe potuto trovarla, cambiando strada ogni qualvolta che la vedeva da lontano e usando passaggi in strade meno frequentate dove lei non avrebbe potuto vederlo – non stava a significare che prima o poi non sarebbe avvenuto.

In realtà non l'aveva preso così male, quel casuale avvenimento, si rese conto poco dopo.

I rumori delle macchine e i passi degli sconosciuti facevano da colonna sonora a quel fermo immagine, il bello di una città enorme come New York, però, era decisamente che nessuno faceva tanto caso a cosa succedesse nelle strade, quindi, se tre ragazzi che si guardavano in silenzio, studiandosi e cercando di carpire qualcosa in più senza fiatare, si prendevano tutto il tempo per metabolizzare, non scandalizzava nessuno.

𝐂𝐀𝐋𝐈𝐏𝐒𝐎, peter parkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora