OO9. DAYLIGHT

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CALIPSOOO9

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CALIPSO
OO9. DAYLIGHT



 Torpore delle membra riposate, appoggiate sulle delicate lenzuola.

I vestiti ancora del giorno precedente.

Quando Calipso aprì lentamente le palpebre degli occhi, lasciandoli abituare alla luce solare che penetrava dagli scuri chiusi e mettendo a fuoco la stanza ancora nella penombra del mattino, avvertì un piacevole peso all'altezza del bacino. Decise di crogiolarsi ancora qualche secondo, prima di abbassare lo guardo e vedere che, quel grave, non era altro che un braccio a cingerle la vita; le bastò girare di qualche grado la testa sul cuscino, per notare accanto a lei, il viso di Peter Parker immerso un un pesante sonno, gli occhi ancora chiusi e l'aura di un sorriso ad ornargli il viso. Calipso si perse nei dettagli, poteva permetterselo, in quel momento.

Come la spalla su cui non era poggiato facesse delicatamente su e giù – la maglietta grigia di poco aderente, lasciava intravedere la pancia che seguiva i respiri – con il ritmo di chi è profondamente addormentato, per poi passare al contorno del viso, i tratti fanciulleschi che però stavano andando a sfumare in qualcosa di più aspro, chiaro segno di come il suo corpo stesse passando da essere quello di un ragazzino a quello di un uomo, le lentiggini che piano a piano, a colpi di raggi di sole, principiavano ad apparire come piccole costellazioni sul naso.

E poi c'erano le labbra, le stesse labbra che il giorno prima Calipso era stata in grado di assaporare, sentirne la morbida e tenera consistenza, delicate come petali ma allo stesso tempo affamate. Arrossì leggermente nel ripensarci, era stata la prima volta, per lei, e non poteva che essere contenta di aver potuto condividere un momento così importante nella sua vita, con Peter.

Anzi, a rifletterci bene, non c'era nessuno con cui avrebbe voluto attraversare quella tappa se non lui.

Un sospiro più pesante degli altri ed il lento muoversi delle gambe di Peter, la avvertirono di un imminente risveglio, tant'è che all'improvviso il braccio venne tolto dalla posizione in cui era stato fino in quel momento – Calipso ne sentì subito la mancanza – per essere, invece, portato poco sopra la sua testa.

Fu solamente allora che Peter aprì gli occhi, stropicciandoseli con il dorso della mano destra, concedendosi uno sbadiglio. Calipso evitò di proferire parola mentre si stiracchiava, preferiva lasciargli quei pochi attimi che richiedeva un risveglio, avrebbe aspettato che lui fosse pronto.

Quello fissò per qualche secondo il soffitto, prima di increspare le labbra in un sorriso.

«Non dormivo così bene da mesi.» disse, con la voce tipicamente roca e con ancora qualche accenno di sonnolenza, girando il collo per andare ad incontrare il viso, ancora poggiato sul cuscino, di Calipso.

𝐂𝐀𝐋𝐈𝐏𝐒𝐎, peter parkerWhere stories live. Discover now