Bucky (2) One Shot

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Un lungo sentiero di campagna si estendeva davanti a lui. Lentamente e silenziosamente camminava instancabilmente con lo sguardo perso per terra.
Non aveva idea di dove stesse andando, voleva solo allontanarsi il più possibile. Aveva intrapreso quel sentiero, incurante del fatto di non avere una vera meta.

Non gli importava, perchè mai avrebbe dovuto? Era senza senso, ogni cosa lo era, anche lui.

Stava fuggendo, dal passato, da quello che gli altri avevano messo dentro la sua testa, da quello che credeva di conoscere e che ormai stava inesorabilmente esplodendo. Ma piú si allontanava e scappava da chiunque, piú l'angoscia serrava il suo cuore o... Quello che credeva ci fosse ormai al suo posto, non riusciva a liberarsene.

Tentava in tutti i modi di star lontano da ciò che lo affligeva, ne aveva paura, ma sembrava che tutto ciò che gli provocasse angoscia e ansia fosse racchiuso dentro di lui. Ma come poteva fuggire da sè stesso?

Raggiunse una vecchia casa abbandonata in mezzo al sentiero. Era come una villa di campagna non finita e con porte e finestre in pietra e un enorme giardino in fiore quanto pieno solitudine. Un tempo cosa ne avrebbe pensato? Si sarebbe affascinato? Non lo sapeva, la sua mente era vuota come la villa, che sembrava nascondere nei suoi meandri spiriti e fantasmi .... Forse sarebbe diventato anche lui uno spirito di quella casa.

Entrò dentro la casa vedendo di essere completamente solo.
Vi era una lunga scala che portava al piano di sopra, diroccata. Piccoli mobili in legno erano pieni di polvere. Un tavolo con sopra dei fiori morti in un vaso di vetro privo d'acqua. Petali secchi erano sparsi sul tavolo. Poteva notare delle sedie messe sistemate attorno ad esso, ma avevano una gamba rotta. In un angolo vi era un giaciglio dove poter riposare, anche il sonno ormai era qualcosa che non conosceva più da tempo. La cosa che fece scattare il suo spirito di osservazione di più fu il fatto che, nonostante fosse tutto sporco e trascurato, era tutto in ordine.

Tutto perfettamente in ordine. Anche le tende di seta che coprivano la finestra piccola alla sua sinistra era perfettamente ordinata, grigia per la polvere, ma ordinata.
Tutto quello che riuscí a sentire il soldato fu un evidente e struggente malinconia. Come se in quel posto fosse successo qualcosa di grave.

Che fine avevano fatto i suoi abitanti? Cos'era davvero successo?
Si lasciò scivolare per terra, incurante di sporcarsi già più di quanto lo fosse. Rimase per un lungo momento ad osservare la villa, si portò le ginocchia al petto e spostò il suo sguardo da un oggetto all'altro di quella singola stanza.
Quasi, nella sua testa, riuscí a sentire delle grida di persone e non seppe dire se fossero reali o meno... Ma le immagini erano così nitide da farsi ribrezzo da solo, sentiva suppliche mai ascoltate, spari, sangue caldo e i suoi occhi gelidi, mentre lasciava una scia di cadaveri intorno a sé, incurante della loro espressione ancora piena di terrore che ormai era abbracciata dalla morte.

Era un mostro.

Pieno di solitudine
È questo giardino in fiore
Pieno di spine
Mi sono incatenato in questo castello di sabbia

Era l'alba quando aveva riaperto gli occhi, nella stessa posizione in cui si era addormentato dopo il suo sfogo... Uno sfogo che non lo aveva liberato affatto... Qualcosa che gli aveva dato in più da rimpiangere.
Il sole stava iniziando a filtrare dalla finestra e la tenda si mosse leggermente a causa del vento: la calma era assoluta.

Il suo sottilissimo udito però percepì un rumore quasi inesistente, piccoli passi, erba calpestata che veniva da fuori, .
Immediatamente si mise in posizione di difesa e dalla finestra controllò chi fosse quel visitatore che pensava non esistesse.
In un primo momento aveva pensato che qualcuno lo avesse trovato, ma l'opzione era da scartare non aveva lasciato tracce, di questo era sicuro al 100%.

•Immagina Marvel•Where stories live. Discover now