{ capitolo primo }

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"Lana, ti ho detto chiaramente che è finita, non voglio più vederti in vita mia!", uscii fuori in terrazza e mi appoggiai al bordo.
Se dice ancora qualcosa, giuro che mi getto da qui insieme al telefono.
"Ma Ante...", prima che sentissi la fine della sua frase, lanciai il telefono verso la siepe del vicino. Non ce la facevo veramente più ad ascoltare lei e le sue scuse. Potrebbe scusarsi con me cento volte, ma questo non cambia il fatto che mi ha tradito.

La testa mi fa male dal nervoso. Una vocina mi dice "Ante, vai a dormire, domani mattina andrà meglio", mentre un'altra mi dice "Ante, vai a bere come una spugna, domani mattina sarà tutto uguale.". Ovviamente Ante Rebić decise di ascoltare la seconda voce.

Indossai la prima maglietta che mi capitò sottomano e velocemente uscii dall'appartamento. Fuori c'era un tempo terribile, umido dopo la pioggia. Respiravo a malapena. Mi sedetti in macchina, che ancora odorava del profumo di Lana. Probabilmente dovrò anche comprare una macchina nuova.

Parcheggiai l'auto davanti ad un piccolo bar non lontano dalla famosa Riva di Spalato. Non ho mai visto Spalato così deserta.
L'ultima volta che sono stato qui è stata quando siamo tornati dal Mondiale. Davvero un'esperienza meravigliosa.
Mi sono messo in testa il primo cappello che trovai, anche se fuori era buio pesto. Speravo di non imbattermi in qualche pazza fan. Amo i miei fan, ma non voglio che mi conoscano mentre sono così arrabbiato.

Il primo pensiero che mi venne in mente quando entrai è stato "Sono entrato in uno strip club?". Davvero sembrava così, c'erano un sacco di ragazzi in canottiera o anche senza maglia. Sebbene sia abituato all'odore costante di sudore, qui dentro era veramente un inferno. Ma questo non mi impedirà di ubriacarmi come mai prima d'ora.
"Dammi un bicchiere di whisky per iniziare." Dissi al ragazzo di fronte a me. Per tutto il tempo ho tenuto la testa bassa in modo da non farmi riconoscere.
"Non è un po' troppo forte per iniziare?", senza dire nulla tirai fuori una banconota da duecento kune dalla tasca posteriore dei pantaloni e velocemente la misi sul tavolo. Che domanda sarebbe?

"Cosa ti porta qui, Rebić?", che diavolo, mi ha riconosciuto. Alzai il capo e con l'indice gli feci segno di stare zitto. Annuì e mi diede il resto.
"Come hai fatto a riconoscermi?", gli chiesi bevendo un sorso di whisky. È buono.
"Pensi che sia stupido? Ti riconoscerei anche nel buio più pesto." Mi rispose e tornò al suo lavoro. Questo ragazzo è quindi un fan accanito se mi ha riconosciuto anche nel buio più pesto, mi fa paura. Bevvi il bicchiere di whisky in meno di un minuto e subito ne ordinai un altro ancora. "Problemi di cuore?", mi chiese il ragazzo offrendomi un altro giro di whisky. Che fatica. Annuii.

"La mia ragazza mi ha tradito.", gli risposi brevemente e lui si fermò mentre puliva i bicchieri. Mi sento un idiota a confessarmi al ragazzo che mi ha riconosciuto anche nel buio più pesto, non so perché io trovi questa frase interessante.
"So come ti senti, mi è successo lo stesso due mesi fa.", disse prendendo un birra per se stesso dal frigo. "Allora entrambi non abbiamo fortuna in amore.", brindammo e iniziammo a parlare dei nostri problemi. Sarà una lunga notte per me, e certo anche per lui.

Tonka Strinić's Point of View

L'aria del mattino presto iniziò ad accarezzare il mio viso mentre la stupida sveglia suonava già da due buoni minuti.
La mia giornata inizia veramente presto, alle cinque del mattino. Indossai un leggero vestito bianco e infilai nella borsa i gioielli fatti con le conchiglie.

Il mio amore per le conchiglie è sempre esistito grazie a mio padre. Quando ogni giorno tornava dalla pesca, portava un secchio pieno di conchiglie con le quali io e mio fratello realizzavamo bracciali, collane e altri gioielli. All'inizio non li vendevamo, ma quando mio fratello si ammalò, avevamo bisogno di qualche soldo in più per le sue cure e per le sue medicine. Così ho iniziato a vendere i gioielli.
Purtroppo le medicine non sono riuscite a salvare mio fratello.

Petar è morto sei anni fa, una settimana dopo il suo ventesimo compleanno. Eravamo tutti devastati. Petar era davvero un ragazzo d'oro ed il miglior fratello che chiunque potesse deisderare.
A casa nostra la tristezza si sente ancora. Mamma piange ancora a lungo di notte. Papà non va più a pescare, ha trovato un altro lavoro in Italia e ci ha lasciate. A volte torna un paio di settimane a Spalato, ma non basta. Non è cosciente di quanto io e mamma abbiamo bisogno di lui.

A causa di questa situazione, mi sono dedicata totalmente alla vendita delle conchiglie e alla scuola. Ma adesso sto investendo una parte dei profitti in un'organizzazione benefica che ha aiutato mio fratello, mentre l'altra parte nel penultimo anno della facoltà di medicina che frequento a Zagabria.

Mentre riflettevo, iniziai ad incamminarmi verso la mia destinazione, la Riva di Spalato.
Durante il tragitto passai a fianco di un grande prato di lavanda che si abbinava perfettamente con l'alba. Lì passo il mio tempo libero insieme al mio cane, Boni. Sicuramente la parte migliore della giornata.
Dopo una ventina di minuti arrivai alla riva e stesi il lenzuolo per le conchiglie. Le strade erano ancora vuote. Qua e là c'era qualche persona che andava al lavoro, e c'era anche qualcuno che durante la notte aveva affogato i propri dispiaceri nell'alcol.

"Buongiorno Tonka!", mi salutò il vecchio Vinko, ogni mattina è qui. In lui ho trovato una specie di sostituto di mio padre.
"Buongiorno caro Vinko, come sta?", chiesi avvicinandomi alla sua barca. Era pronto per la pesca. "Sto bene, come potrebbe stare una persona della mia età.", disse ed entrambi sorridemmo. "Dovrei andare, non voglio che i miei pesci fuggano!", scherzò nuovamente.
"D'accordo, le auguro un mare calmo!", esclamai quando stava per salpare. Mi salutò con la mano e poi si perse nell'immensa distesa del Mare Adriatico.

Tornai al mio lavoro, ma la mia attenzione fu attirata verso un ragazzo che era seduto sulla panchina di fronte a me. Non sono riuscita a trattenere una risata guardando la sua strana espressione e il cappello con scritto "Miglior fidanzato della città".
I miei occhi mi "dicevano" di averlo già visto da qualche parte, ma il mio cervello non si era ancora svegliato completamente da poter riconoscere il viso.
Smisi di cercare di ricordarmi dove l'avevo già visto e posizionai perfettamente i gioielli sul lenzuolo. Non ho tempo per pensare alle stupidaggini.

"Conchiglie?", disse il ragazzo di fronte a me, costringendo di nuovo il mio cervello a ricominciare a pensare. Riportai il mio sguardo su di lui annuendo con il capo. "Quando ero piccolo, avevo circa una decina di serre piene di conchiglie.". Dal tono della sua voce potevo dedurre che era ubriaco, piuttosto ubriaco. Ma questo non ha impedito che il mio corpo fremesse alla calorosità della sua voce.
"Veramente? Pensavo di essere l'unica che impazzisce per loro.", dissi avvicinandomi un po' a lui. Non ero sicura di quanto fosse intelligente parlare con un ubriaco, ma mi faceva davvero piacere sentire che qualcun altro condivideva il mio stesso amore per le conchiglie.

"Le adoravo!", disse, e poi si zittì. "Potresti dirmi che ore sono?", chiese dopo una lunga pausa. Guardai il mio orologio.
"Le sei meno venti.", risposi velocemente. Iniziò a contare qualcosa con le dita. Spero che non debba andare via da qualche parte, vorrei continuare il discorso sulle conchiglie. Probabilmente non si rende conto del suo stato attuale.
"Penso che debba andare, i postumi da sbornia mi assaliranno presto." Disse alzandosi lentamente dalla panchina. È possibile calcolare quando i postumi ti "assalgono"?
"Hai ragione, io adesso dovrei iniziare a lavorare.", dissi tornando al mio posto. Spero che non mi stia comportando come una pazza. Ma cosa sto dicendo, come se lui si ricordasse come mi sono comportata. Non lo rivedrò mai più nella mia vita.

"Divertiti, spero ci potremmo incontrare di nuovo da qualche parte.. splićanko!", esclamò e sorrise mostrando i suoi denti perfettamente dritti.
"Anch'io spero di rincontrarci di nuovo.. occhi blu.", mormorai piano fra me e me, osservando come lentamente si allontanava da me. Questo è stato un interessante inizio di giornata.

Splićanka #1 ~ Ante Rebić (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora