One ☼

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“Domani ritornerò per sottoporti ad un intervento, Luke.” Disse la Dott.ssa Kimball mentre uscì fuori, chiudendo la porta dietro di sé. Aveva appena dato il loro pasto notturno, che consisteva in fiocchi d'avena, un grappolo d'uva, acqua e le medicine di Luke. A causa di tutte le sperimentazioni, lo costringeva a prendere quattro diverse pillole tutte le notti. Nemmeno i ragazzi sapevano a cosa servivano, la Dott.ssa Kimball diceva solo che avrebbero mantenuto Luke sano. 

Calum si avvicinò a dove Luke era raggomitolato sul letto all'angolo della stanza, portandogli il vassoio di cibo.

“Luke,” Disse Calum, posando gentilmente la mano nel braccio del ragazzo addormentato. Povero Luke, era stato punto dagli aghi per tutto il giorno ed era assolutamente esausto. La Dott.ssa Kimball aveva prelevato sette campioni di sangue oggi. Sette! Era ridicolo. Ma era okay, perché in poche ore, sarebbero ritornati da soli. Luke non sarebbe mai più stato esaminato e distrutto. Calum cercò di nuovo di svegliare Luke, scuotendo gentilmente le sue spalle. Luke saltò leggermente, un piccolo “miao” scappò dalle sue labbra. I suoi occhi sbatterono aprendosi e sorrise mentre vide Calum inginocchiato vicino a lui. Luke voleva bene a Calum, si sentiva al sicuro con lui. Strofinò gentilmente le sue guance con le mani di Calum, che ancora stavano sulle sue spalle, facendo dolcemente le fusa. Calum sorrise giù verso Luke, anche lui voleva tanto bene al ragazzo più piccolo.

“Cibo, Lukey.” Disse Calum tenendo un cucchiaio verso il ragazzo. Luke si sedette, prendendo goffamente il cucchiaio in mano. A sedici anni ancora non riusciva bene a capire come tenere le posate,  e non era neanche per la mancanza di esercizio, ce la metteva davvero tutta. Calum non aveva problemi a impugnare cose semplici come questo, ma dall'altro canto Luke ne aveva molti. Calum aveva cercato di insegnarglielo quando era più piccolo, avvolgendo la propria mano intorno a quella di Luke e posandole nei posti giusti, ma non appena Luke provava da solo non riusciva a tenerlo bene. Gli stressava molto quando non riusciva a fare le cose che Calum faceva, aveva pianto e Calum l'aveva abbracciato e baciato gentilmente in cima alla testa tra le sue orecchie.

Calum era paziente con Luke e cercava di insegnargli le cose come parlare, leggere e scrivere, ma era difficile. Era riuscito a insegnare a Luke alcune parole, e stava ancora lavorando sull'insegnargli di più. Veramente, stava facendo progressi nel parlato. Ma leggere e scrivere erano un grande impiccio. Quando Luke guardava ad una pagina piena di parole, le lettere sembravano tutte mescolate e non capiva, perciò piangeva. Quando cercava di scrivere, non riusciva a tenere bene la matita, e piangeva. Calum incolpava tutto agli esperimenti della Dott.ssa Kimball. Quando Luke nacque, o piuttosto fu creato, era come Calum, parta gatto e parte ragazzo. Ma poi la Dott.ssa Kimball iniziò a sperimentare su Luke, e ora non riusciva nemmeno a tenere bene un cucchiaio!

Calum mangiò il suo pasto tranquillamente, guardando Luke giocherellare con il grappolo d'uva, la sua faccia concentrata. Luke miagolò in frustrazione, guardando verso Calum.

“Cosa ti serve?” Chiese Calum. “Usa le tue parole, per favore.” Sorrise verso Luke, che sospirò e morse il suo labbro, meditando se ne valeva la pena. Luke odiava terribilmente parlare perché non riusciva a farlo come Calum. Le parole di Calum sembravano così elenganti e fluide, mentre quelle di Luke erano così rudi e disarticolate. Dopo un paio di secondi decise che voleva davvero l'uva, e sospirò di nuovo, sapendo che doveva parlare.

“C-Calum... aiuto... u-uva?” Chiese Luke. Calum annuì e sorrise, allungandosi per tirare l'uva dal gambo. Si chinò e baciò la fronte di Luke, guadagnadosi un piccolo sorriso da lui.

“Molto bravo, Luke!” Calum lo elogiò. “Amo la tua voce. Non averne paura, okay?” Luke annuì, arrossendo lievemente mentre mise l'uva in bocca. Luke continuò a mangiare l'uva mentre Calum si alzò per sistemare la spazzatura. Raggiunse l'armadio dove aveva nascosto le loro cose e tirò fuori il contenuto. Iniziò con i due borsoni che aveva trovato, iniziò a piegare i vestiti e li mise dentro.

“Stanotte è la notte, Lukey,” Disse Calum, sorridendo. Era così felice di poter finalmente andare via e prendere un qualche posto dove poteva proteggere Luke. Da qualche parte dove Luke poteva essere una persona e non solo un esperimento. Luke ingoiò l'ultima uva e si avvicinò a dove Calum era seduto a terra.

“Uscire?” Chiese Luke pacatamente. Calum annuì tirando fuori uno zaino e riempiendolo di soldi. Aveva rubato soldi alla Dott.ssa Kimball per quasi tre anni ora. Aveva cinquemila dollari tra le sue mani e lei non ne aveva idea. Si era preparato per questo da così tanto tempo, poteva difficilmente credere che stava per succedere. Erano così vicini dall'essere liberi, poteva praticamente sentirlo. Dopo dieci minuti per impacchettare, mentre Luke combatteva con il cinturino, Calum aveva finalmente finito. Si girò guardando Luke, prendendo la sua mano per togliere l'attenzione dal suo gioco.

“Avanti, Luke. Non so quanto tempo passerà prima di avere un'altra occasione, okay?” Disse Calum e Luke annuì, alzandosi e scappando nel piccolo bagno connesso con la loro stanza. Calum aspettò che Luke tornasse indietro. Entrò e lavò le sue mani. Quando fu sicuro che Luke avesse lavato le sue mani, lo aiutò a mettersi il beanie per coprire le sue piccole orecchie da gatto e infilare dentro la sua coda che Luke odiava con tutto il cuore. Calum indossò il suo beanie e nascose la propria coda prima di prendere i borsoni da terra.

“Andare ora?” Luke chiese e Calum annuì in risposta, mettendo il cinturino del borsone su Luke. Si portò il proprio zaino e borsone e afferrò la mano di Luke. Calum raggiunse e aprì lentamente la porta, controllando il corridoio per vedere se c'era qualcuno, ma era libero. Attirò Luke con lui e camminò fino a trovare una porta verso il mondo esterno, che si aprì con facilità. Era tutto un po' troppo facile, ad essere onesti, e questo spaventava un po' Calum, ma non gli importava perché erano finalmente liberi.

Nessuno di loro era mai stato fuori prima d'ora. Furono davvero sorpresi quando uscirono per la prima volta. C'erano luci, alti edifici, e molte auto rumorose, che spaventavano Luke. Fece un passo più vicino a Calum e piagnucolò, stringendo strettamente la sua mano. Calum aveva letto delle cose nei libri e nelle riviste che la Dr. Kimball gli dava, non si aspettava che l'avrebbe mai visto di persona. Aveva anche visto le inserzioni dei motel nelle sue riviste e aveva memorizzato i loghi, che era la cosa che stava cercando per ora. Tirò la mano di Luke iniziando a camminare. Non si aspettava che il laboratorio fosse in una città così grande, aveva sempre pensato che fosse in mezzo ai boschi, ma il ragazzo si era sbagliato. Camminarono, camminarono e camminarono. Camminarono per quello che sembrava anni, ma in realtà erano solo quattro minuti circa, fino a quando Calum finalmente riconobbe un'insegna di un motel.

“Guarda.” Calum disse indicando verso l'insegna che era una novantina di metri lontano. “Qui è dove andremo.” Luke annuì e camminò insieme a Calum, continuando a tenere le loro dita strettamente. Camminarono per un altro minuto o due fino a quando lo raggiunsero e lentamente entrarono nel piccolo ingresso.

“Posso aiutarvi, signori?” Chiese una donna seduta dietro il bancone. Calum annuì e si avvicinò a lei. Chiese una camera per loro due. Dopo aver pagato e risolto tutto, lei passò a loro le chiavi, augurando la buonanotte, e loro scapparono in camera.

Ci volle un minuto o due affinché Calum riuscisse a capire come aprire la porta della camera, ed era difficile specialmente con la mano di Luke che si rifiutava di lasciar andare la sua, ma alla fine riuscì ad entrarci ed entrambi rimasero affascinati. Non era una grande camera ma avevano un letto, una TV, e un bagno con la porta. Non avevano mai avuto queste cose prima. La Dr. Kimball li faceva dormire in piccole panche con cuscini e coperte all'angolo della loro stanza, non avevano mai avuto il permesso di usare oggetti elettronici, e non avevano mai avuto una porta nel loro bagno per qualche motivo. Calum guardò Luke, che aveva un grande sorriso in volto mentre si guardava in giro.

“Per n-noi?” Domandò Luke.

“Sì, Lukey. Per noi,” Rispose Calum baciando la fronte del ragazzo.

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HEY

Come vi sembra per ora, vi interessa? O ancora non ne siete sicuri?

Mi piacerebbe avere la vostra opinione e non esitate a corregere i miei errori.

badpaq

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