NUOTARE SUL CEMENTO

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Hai del tabacco? Dico a te. Sì, tu che hai davanti questa pagina scritta aspettandoti da lei chissà quale storia melodrammatica. Allora ce l'hai? No? In realtà volevo solo parlarti, se no ti avrei chiesto una sigaretta già fatta, o avrei potuto persino chiederti i soldi per comprare il pacchetto. Invece se ti chiedo del tabacco significa che poi posso parlarti ancora per chiederti una cartina, e ancora una volta per chiederti un filtro, e di nuovo per l'accendino e poi magari posso accenderla e fare due parole con te.
Ieri ho fatto il bagno al mare.
Qui vicino sai? È un bel posto. Possiamo andarci insieme la prossima volta. È attaccato a Bergamo. Sono arrivato alla spiaggia, ho scavalcato la staccionata e mi sono spogliato in mutande. Mi sono tuffato come una ciliegia nello spirito. A te piacciono le ciliegine sotto spirito? Io ne vado matto. Devo essermi tuffato male perché l'acqua pareva cemento, mi ha fatto un male alla pancia che non ti dico. Persino sui gomiti ho sentito dolore. Fatto sta che dopo un po' che nuotavo arriva un tipo strano tutto vestito di giallo e mi grida cosa sto facendo nel suo cantiere e io gli rispondo cosadici e se viene a fare una nuotata con me. Quello non deve avermi capito e mi ha risposto che avrebbe chiamato la polizia. Poi ha continuato ad urlare senza avvicinarsi come fanno quei cagnetti tutti tremolanti che litigano per forza con tutti. Io sono andato avanti a nuotare perché tanto sono abituato alla gente che non capisce. Tu però vedo che mi capisci, è bello parlare con te. Quando due persone si capiscono si crea una melodia. A me piace lanciare una nota e vedere se gli altri vogliono suonare con me, ma alcuni boh secondo me non hanno il senso del ritmo. Tu sembri averlo. Dovresti fare il ballerino.
Ieri ho anche ballato.
Vicino al mare c'era questa sala da ballo, con le luci, la musica e una pista centrale. Però erano tutti tristi e se ne stavano lì sui bordi senza andare in centro a ballare. Che noia. Allora sai cosa ho fatto? Mi sono avvicinato ad una ragazza e le ho chiesto c'hai un po' di tabacco e l'ho fatto perché il tabacco avvia una conversazione. Lei mi ha dato il tabacco, e pure la cartina, il filtro e l'accendino. Ho capito che era mia amica. Forse le piacevo pure. L'ho presa per mano e l'ho portata al centro della pista da ballo per ballare con lei. Lei però è scappata perché tutti gli occhi tristi sui bordi della sala la guardavano male. Alcuni persino ridevano di lei. Io ero contento perché almeno ridevano. Insomma ero riuscito non so come ad animare la festa quando un signore con il maglione verde scuro, mi si avvicina e mi dice che non vedi che disturbi la gente che studia. Secondo me era matto. Talmente matto da confondere una sala da ballo con una biblioteca. Provo a spiegargli cosa sta succedendo veramente, ma lui non capisce. Allora sono diventato triste e gli ho detto che mi spiaceva che non volesse suonare con me. Lui mi ha detto vaffanculo e io gli ho detto non sei capace di tenere il ritmo, gli ho messo il muso e me ne sono andato. Però per colpa sua in quella sala da ballo non si alza nessuno dalle sedie. Penso che fallirà.
Comunque adesso vado a chiedere un po' di tabacco anche a quella tipa là in fondo, così se mi dà anche la cartina, il filtro e l'accendino magari le racconto della sala da ballo e viene anche lei.
E comunque su questa pagina non trovi nessuna storia melodrammatica, se cerchi quel tipo lì di storie puoi anche non leggerla.

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⏰ Last updated: Jul 22, 2019 ⏰

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