q u a t t o r d i c i

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—E poi—Gally poggiò il suo strofinaccio sulla spalla destra—Vi ho visti l'altra sera, abbracciati. Avevo dimenticato in officina il mio cellulare e sono venuto a riprenderlo.—
—Oh.—
—Senti, non mi interessa cosa c'è fra di voi. Mi chiedevo soltanto se centrasse qualcosa con il tuo non riuscire a dormire.—borbottò.

Newt era sempre più stupito da Gally e dal suo modo di fare: non riusciva proprio a capirlo, a decifrarlo. Ed effettivamente, non avrebbe saputo dire se ci fosse anche Thomas fra le cause della sua insonnia. Era così confuso.
Desiderava terribilmente averlo vicino in un momento così, la sua presenza era riuscito a farlo stare meglio, ma d'altro canto non riusciva a sbarazzarsi dei sentimenti che lo avevano logorato per anni: odio e rancore. Che però, adesso, sembravano indebolirsi sempre di più.

—Io...non lo so. No. Ho...diciamo dei problemi relativi alla famiglia. E Thomas è l'unico che ci sia sempre stato, nonostante tutto, da quando sono qui. Ma ho avuto troppe delusioni nella mia vita e...—Newt si fermò: davvero era arrivato al punto da aprirsi come un rubinetto non appena qualcuno gli faceva una domanda?
—Continua.—
—H-ho avuto troppe delusioni nella mia vita—continuò, incerto—e non so se potrei reggerne un'altra.—

—Ah, hai solo paura. Sei un codardo. Hai paura che non provi quello che provi tu, non è così?—
Newt non sapeva cosa dire, sembrava che Gally gli stesse leggendo una parte della mente che nemmeno lui stesso aveva ancora esplorato. Fino a quel momento quelle cose non gli erano passate nemmeno per l'anticamera del cervello, ma adesso sembravano acquistare un senso.
—Thomas faceva strage di cuori a scuola.—
—Eravate a scuola insieme?—La cosa si faceva interessante.
—Sì, ma prima che io mi ritirassi. Ma non è questo il punto. Il punto è che deve tenerci molto a te perché nell'ultimo periodo è venuto qui solo ed esclusivamente per te. Perciò fa l'uomo e vedi di darti una svegliata.—concluse, brusco.
Ma prima che Newt potesse aprire bocca, qualcuno lo chiamò: Thomas.

Gally gli scoccò un'occhiata come a dire "Te l'avevo detto", e tornò a lavoro.
Il biondino si avvicinò a grandi passi a Thomas, un po' intimorito da lui dopo le parole di Gally. Si ritrovò ad essere estremamente nervoso. Se Gally aveva ragione, voleva dire che Thomas era sincero quando gli aveva detto di essere innamorato di lui, e per quanto Newt sentisse che i suoi sentimenti per il moro fossero cambiati, pensava che l'amore fosse troppo per lui.

—Ehi. Perchè parlavi con Gally?—
Thomas sembrava infastidito dalla cosa: scoccò un'occhiata furtiva a Gally, per trovarlo impegnato a stare chino su un'auto a farsi i fatti i suoi.
—Lui...mi ha chiesto un consiglio su come riparare un'auto.—
—Mh.—annuì Thomas, poco convinto e ancora fin troppo diffidente. Era evidente che quel Gally non gli piacesse per niente, e Newt non si capacitava di come quest'ultimo potesse essere in debito con il moro.
—Comunque—Thomas cercò di darsi un contegno e di sorridere—Una mia amica stasera compie gli anni, e le abbiamo organizzato una festa a sorpresa, mi chiedevo se ti andasse di venire. È a di Golden Street, proprio vicino a quel grande negozio di mobili. Ultimo piano, interno 67b.—
—Preferirei di no.—
Thomas sembrò molto deluso.
—Perchè?—
—Non conosco nessuno, sarei solo d'intralcio ed estremamente fuori luogo.—
—Sarebbe un'ottima occasione per farteli conoscere. E ti distrarresti un po'.—
—Non ho voglia di conoscerli, Thomas. Solo perché mi hai aiutato l'altra notte, e anzi ti ringrazio, non vuol dire che voglia definitivamente rientrare nella tua vita.—
—Ma..tu...—
—Thomas, preferirei di no.—

Newt non sapeva nemmeno perché avesse avuto quella reazione, sembrava che non avesse più controllo del suo corpo. Era così abituato a respingere le persone, che per riflesso lo aveva fatto anche con Thomas.

—Va bene. Mi dispiace...—Thomas non sapeva nemmeno cosa dire. Era chiaramente ferito, probabilmente non si aspettava che Newt sarebbe stato così duro e che un rifiuto avrebbe fatto così tanto male.
—Io...io vado.—disse alla fine, allontanandosi e uscendo il più in fretta possibile, ignorando i saluti di Jorge che lo aveva notato solo in quel momento.
E Newt rimase lì, immobile, a darsi dell'idiota per aver fatto prevalere quel lato di se stesso che in tutti quegli anni si era rivelato utile, ma che adesso gli era solo d'intralcio. Si voltò per riprendere il suo lavoro, e incontrò lo sguardo di Gally, che lo rimproverò duramente senza dire una parola.

Rainy Days|NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora