Sei

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📍Box Ferrari, Circuito di Barcellona.
🎧 Jeremih, Ty Dolla $ign, & Sage The Gemini - Don't Get Much Better

💁🏻‍♂️Charles' pov

Maëlys sembrava impazzita e il fatto che mi abbia fatto tornare con l'auto di Seb mi fa sentire più in colpa.
Al mio rientro ai box, erano tutti spariti, c'erano solo Max, Lando, Seb e Lewis.
"Amico, non so cosa sia successo, ma non farla più incazzare così." Dice Lando poggiandosi con la schiena contro il muro dipinto di rosso.
"Ouch, fa male?" Chiede Lewis indicandomi la guancia colpita precedentemente dalla mora, la quale adesso pulsa e brucia leggermente.
"Un poco." Borbotto mettendo il casco al suo posto.
"Perché non le hai dato retta?" Chiede Seb intanto che si passa la mano tra i capelli.
"Pensavo che stesse scherzando, e mi ha fatto innervosire. Avevo bisogno di correre per tranquillizzarmi." Scrollo le spalle, prendendo la borraccia e dopo aver tolto il tappo alla cannuccia inizio a sorseggiare l'acqua.
"Cosa c'è che non andava?" Chiede Lewis dopo essersi sbottonato la tuta della Mercedes.
"Ha detto che i freni non vanno." Rispondo sospirando.
Lando si blocca per un istante e poi scuote la testa.
"Si è preoccupata per te." Dice il pilota della McLaren.
"Cosa non ci stai dicendo?" Dice Seb guardando L.
"Nulla." Dice velocemente iniziando a giocherellare con le dita delle mani.
Sia lui che Maë lo fanno spesso quando sono nervosi.
"Oh." Borbotta Max spalancando gli occhi.
"Sei un coglione amico." Dice subito dopo avvicinandosi all'uscita dei box osservando fuori.
"Quindi tu lo sai." Dice Lando guardando Max.
Max annuisce senza spostare lo sguardo dalla pista.
"Quando te lo ha detto?"
"Alla nostra quarta uscita.
Eravamo in argomento perché era successa una cosa simile alla mia simulazione." Risponde tornando a guardare dalla nostra parte.
"Qualcuno può dirci perché si è arrabbiata così tanto?" Chiede Seb dopo essersi seduto alla sua sedia.
"Deve essere lei a dirvelo, deve fidarsi di voi e ve lo dirà datele del tempo." Risponde Lando tappandosi poi la bocca quando Maë rientra nei box.
Lei sposta lo sguardo su di me, poi su Lando ed infine punta gli occhi su Max.
"Che avete detto?" Domanda avvicinandosi a lui.
Lui scuote la testa e le sgancia il casco da sotto al collo per poi sfilarglielo e dopo averlo messo su delle gomme soft, posa un delicato bacio sulla sua fronte, avvolgendo le sue braccia intorno al suo bacino.
Ma quei due non si erano lasciati?
"Dovrai dirlo prima o poi." Dice Lando.
"Facciamo che sarà più poi che prima." Scrolla le spalle e dopo essersi alzata sulle punte da un bacio sulla guancia a Max ed infine dopo aver interrotto l'abbraccio del biondo si allontana da lui.
"Vorrei restare sola con Charles." Dice e i ragazzi se ne vanno tutti via ma prima Lando le sussurra qualcosa all'orecchio.
Non appena vanno tutti via, si avvicina alla serranda del box e la chiude ed accende le luci per illuminare la stanza buia.
Si sbottona la tuta e toglie la parte superiore restando con solo un reggiseno sportivo.
Non dice una parola, indica solo diversi oggetti i quali io mi sbrigo a prendere velocemente.
Nel giro di due ore senza nemmeno proferire parola, abbiamo aggiustato insieme i freni dell'auto.
"Non volevo tirarti contro tutte quelle cose." Borbotta dopo aver posato una chiave inglese sul carrello degli attrezzi.
"Non avrei dovuto non ascoltarti." Rispondo velocemente prendendo un canovaccio pulendomici le mani sporche.
Fa dei piccoli passi verso di me e con estrema delicatezza sbottona la tuta e toglie la parte superiore per poi alzare la maglia bianca che portavo sotto alla tuta e fa una piccola smorfia.
"Quando torniamo in hotel devi metterci una crema, ti aiuterà a far passare lo scuro del livido." Dice intanto che fissa la zona del mio stomaco.
Abbasso lo sguardo e vedo un enorme livido sul violaceo rossiccio su tutto l'addome.
Ha il casco duro, devo ricordarmelo.
"Non credo di avere creme simili." Sussurro portando una mano tra i capelli, scompigliandoli un poco intanto che sento le guance arrossarsi per l'imbarazzo.
"Ne ho una io nel mio kit da primo soccorso, te la darò dopo." Questa volta parla velocemente e poi allontana con pochi passi.
"Credo che sia meglio andare." Dice per poi rinfilassi la tuta e dopo aver preso il suo zaino corre via dai box.

Maëlys' pov.

Sono letteralmente scappata dal box della Ferrari solo perché la mia dannata mente ha fatto un pensiero poco casto su quel dannato mezzo francesino dei miei stivali.
Non potevo andare alla Red Bull no, certo che no ti pare?
Lì almeno sono in buoni rapporti con tutti.
No, seguiamo il consiglio di Seb, andiamo a lavorare per la Ferrari con Charles.
Non volevo scusarmi, cioè lo volevo ma volevo anche rompergli la chiave inglese in testa.
Se lui mi avesse dato retta io adesso non avrei perso cinque chili per aver trascinato la macchina più pesante di me, con una tuta che mi ha fatto fare un bagno di sudore e sopratutto non avrei pensato a baciarlo.
Al diavolo, non potevo restare con Max no ovvio, e se adesso Charles mi incasina la testa è la volta buona che lo faccio esplodere insieme alla sua auto.
Non potrei mai ucciderlo né tantomeno distruggere la sua auto, è troppo bella e lui è un mini campione, merita di vincere.
Già sta iniziando a confondermi le idee.

"Maë?" Il leggero bussare alla porta mi fa sbuffare.
È Charles, chi sennò?
Gli ho detto della crema certo, ma pensavo che se l'avesse trovata davanti la sua stanza non mi sarebbe venuto a cercare.
Lo voglio vedere il minimo ed indispensabile questo vuol dire solo a lavoro.
Questa sera dovevo uscire con i ragazzi, ma la perdita di peso, il troppo caldo e Charles Leclerc nei miei pensieri non è stato un toccasana per la mia pressione già bassa di suo.
Non riesco a stare in piedi senza aggrapparmi a qualcosa per non cadere.
Da quando sono tornata in Hotel sono svenuta solo dopo la doccia e decisamente non voglio svenire nuovamente.
Nemmeno ho avvertito Lando di tutto questo, so che lo preoccuperei soltanto e deve restare concentrato.
Un foglio bianco piegato in due scivola sotto la porta.
Dopo aver tolto le coperte da sopra il mio corpo, gattono a terra fino ad arrivare a davanti la porta, ed apro il foglio.
"Grazie per la crema, sta facendo il suo effetto.
-C.L."
Strappo la parte dove stanno scritte quelle parole e la metto di lato al mio corpo e dopo aver tolto la matita che teneva fermi i miei capelli rispondo:
"Nessun problema, continua ad utilizzarla per una settimana tre volte al giorno, vedrai che il livido scomparirà presto.
-Maë."
Faccio passare il foglio sotto la porta ed appoggio la testa contro di essa.
"Posso entrare? -C.L."
Parlare mi è pesante, per questo non rispondo ad alta voce ma continuo a scrivere.
"Perché vuoi entrare?"
Lo sento sbuffare e ridacchiare.
Sta fuori di testa, ne ho appena avuto la certezza.
"Perché io sono solo, tu sei sola: ci facciamo compagnia a vicenda."
Ma che droghe usa?
Da quando io e lui ci facciamo compagnia a vicenda?
Da quando siamo amici?
"Il vero scopo quale è?" Scrivo velocemente e senza nemmeno vedere quello che sto scrivendo.
Probabilmente avrò scritto una parola sotto l'altra senza nemmeno seguire una linea.
"Andiamo Lys, non possiamo andare avanti con questi biglietti. Apri la porta così parliamo faccia a faccia."
Borbotta la sua voce.
Scuoto la testa consapevole del fatto che lui non può vedermi.
"Ho sonno Charles, tornatene in camera tua e lasciami dormire." Borbotto cercando di alzarmi dal pavimento aggrappandomi contro la porta.
Dovevo cenare almeno avrei avuto un po' più di forze.
"Sei strana, c'è qualcosa che non va, anche Lando e Max pensano questa cosa." Dice all'improvviso e mi fa spalancare gli occhi.
"Volevano venire loro ma ho detto che sarei venuto io, quindi mi apri la porta o li devo chiamare?"
Che fai mi minacci brutto stronzo?
Apro la porta di scatto ritrovandomi la faccia di un Lec mezzo rincoglionito con il pigiama delle Bratz.
Ma che cosa?
"Bel pigiama." Borbotto guardandolo.
Lu sbuffa ed entra dentro la stanza.
Chiudo la porta e dopo esser scivolata sul pavimento, torno a gattonare fino a raggiungere il letto.
"Sei pallida." Dice sollevandomi per i fianchi, mettendomi poi sul letto.
Le ha ancora morbide le mani.
"Tu porti un pigiama delle bratz, ad ognuno le sue stranezze." Scrollo le spalle prendendo il piumone coprendomi le gambe.
La sua mano finisce immediatamente contro la mia fronte.
"Non hai la febbre." Afferma.
"Ma sei un genio!" Esclamo guardandolo male.
"Quindi è come pensano Max e Lando? Hai una delle tue crisi e non vuoi dir nulla a loro per non farli preoccupare?" Dice sdraiandosi al mio fianco coprendosi solo con il lenzuolo.
"Hanno spiegato in cosa consiste la crisi?" Domando girando la testa nella sua direzione notando con mia grande sorpresa che già mi sta fissando.
"Pressione bassa, hai preso troppo caldo e quello che è successo oggi non ha aiutato." Mormora lui ed io annuisco alle sue parole.
"Ti faccio compagnia okay? Giusto per assicurarmi che un membro del mio team non muoia." Dice ed annuisco spostando la testa contro la sua spalla chiudendo gli occhi.
"Buonanotte Lys." Sussurra.
Avvolgo entrambe le braccia intorno al suo braccio, stringendolo leggermente.
"Buonanotte Charles." Sussurro di rimando, abbandonandomi alle braccia di Morfeo pochi istanti dopo.

I colori dell'amore.[Charles Leclerc]✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora