#3 SFIDA

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Non c'era più tempo per mettere in discussione nel proprio animo la fedeltà a Tyrion il Folletto: la battaglia incalzava, lo sentiva nel vento che spirava dalle mura e nelle proprie membra.

Venerina Bini aveva già nelle narici l'odore rugginoso del sangue. Faceva parte della sua natura Growlight: la percezione del tempo, dello spazio, dell'importanza della vita umana, erano decisamente differenti da quelle che hanno i comuni esseri umani. Erano ben poche le persone che lei considerasse degne della sua attenzione; pochissime, le persone per le quali provasse un lieve scrupolo nel massacrarle.

Il suo corpo era quello di una donna fragile, elegante e vezzosa. Anziana. La sua forma umana era solo una veste. Decise di andare dal Primo Cavaliere: - Mio signore! – esclamò con un inchino appena accennato. Le sembrava più che sufficiente: era ben lungi dal suo animo accettare la sottomissione; tuttavia, tra tutti i Lannister, Tyrion era l'unico che a cui sentiva di essere vagamente legata.

Tyrion aveva cervello. Questo le piaceva. Tyrion era differente dagli altri, fisicamente. Questo la portava a desiderare farsi conoscere per quello che era. Tyrion non agiva solo per vendetta, aveva una visione più ampia del potere e del suo ruolo.

Gli occhi intensi e profondi del Folletto l'avevano seguita per tutto il percorso, dalle mura sino alla sua postazione. Non era la prima volta che sentiva il suo sguardo, aveva compreso che Venerina Bini non era quello che sembrava, ma non aveva idea della sua vera natura: probabilmente, aveva creduto alle voci che la volevano strega. La accolse con un cenno del capo.

- La battaglia sta per iniziare, mio Signore. Ma tu sai chi io sono?

Il capo di Tyrion si inclinò con genuina curiosità.

- Una Lannister. Che tu sia o meno una strega mi è indifferente, Venerina. Le mie orecchie sono aperte sulle chiacchiere del popolo, ma non significa che io non abbia aperta anche la mente.

Venerina sentì nascere sul viso un sorriso divertito.

- No, mio Signore. Non sono quello che la gente chiama strega. Sono qualcosa di diverso e, se mi consentirai di mostrare la mia natura, in battaglia sarò la chiave del tuo successo.

Vide Tyrion inarcare un sopracciglio, con incredulità, rise e si produsse in un nuovo inchino, trasformandosi. Scorse il Folletto sussultare e correre rapidamente con la mano al manico dell'ascia: davanti a lui, Venerina aveva assunto la sua vera forma: alta, possente e con gli occhi del colore del ghiaccio, capelli lunghi e di mille colori diversi. La pelle aveva assunto la luminosità dell'oro, eppure il suo colorito appariva assolutamente naturale. I muscoli delle spalle e delle braccia erano contenuti a stento dalla veste di broccato che la donna aveva indossato e, attraverso le pieghe della gonna, le cosce mostravano tutto il loro vigore. La Growlight sorrise, agghiacciando il sangue nelle vene al Folletto e, allo stesso tempo, esaltandolo: la battaglia contro i Baratheon sarebbe stata molto differente da quanto aveva ipotizzato.

Venerina Lannister - The Growing LionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora