#1 SFIDA

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Il giorno in cui il Conclave aveva deciso di mandare Venerina Bini in missione presso la nobile casata dei Lannister, i suoi lineamenti non avevano lasciato trasparire alcunché. La soave brezza della sua voce aveva accarezzato la platea riunita, promettendo senza tentennamenti la vittoria sulle armate dei Grownight.

Tuttavia la sua parte tenebrosa aveva esultato, nelle pieghe più nascoste del suo cuore. La famiglia Lannister significava potere. Venerina Bini era potente e ambiziosa, più di tutti i Lannister messi assieme. Abbigliata come si conveniva, si era presentata a Castelgranito e si era fatta annunciare per ciò che non era: una cugina lontana; e per ciò che era: una guerriera implacabile. Qualcuno aveva riso, all'idea dell'anziana, elegante signora in battaglia e non aveva visto l'indomani.

- Scusa, caro, terresti un attimo? – aveva garbatamente profferito all'indirizzo di un giovane soldato, porgendogli una microscopica sacca ricamata di perle.

Non si era neppure sporcata di sangue, Venerina Bini, ma aveva chiesto perdono ai suoi ospiti per aver malauguratamente macchiato il pavimento.

Nessuno avrebbe mai più riso al suo passaggio, pensò Cercei Lannister guardandola, con un sorriso enigmatico sul volto pallido.


Erano passati pochissimi giorni; Venerina indossava nuove, sontuose vesti, donatele in gesto di benvenuto. Mentre le pietre del maniero ardevano al sole, lei era nel fresco, umido interno. Lo stendardo, con il leone scintillante sul fondo cremisi, rammentava da ogni parete a Venerina l'appartenenza, sia pur fittizia, al casato e la fedeltà a Tywin. Il matrimonio di Cercei era imminente. La più enigmatica tra i suoi parenti da poco acquisiti l'aveva osservata ogni giorno, da sotto le ciglia scure.

Forti gemiti interruppero le sue riflessioni: umani, sporchi e inferiori creature schiave dei propri istinti!

Spinse piano la porta di legno. Due corpi, lucidi di sudore, sembravano bruciare avvinghiati, alla luce delle torce: Cercei e Jaime.

Venerina inarcò delicatamente le sopracciglia: aveva giudicato sua "cugina" più distaccata dalle umane debolezze di quanto quella scena non dimostrasse. L'incesto non era facilmente tollerato, che lei sapesse e, probabilmente, ancor meno sarebbe stato accettato il mettere in pericolo un matrimonio politicamente importante. Tossicchiò.

- Buonasera, cari. No, non c'è bisogno di coprirvi, Jaime caro. Nulla di quello che mostri è di mio interesse. Cercei, cara, capisci che la porta va chiusa con maggiore attenzione, vero?

Jaime era scattato in piedi, coprendosi maldestramente. Cercei, bella e impudica, aveva sorriso.

- Hai ragione, Venerina. La prossima volta. Come ci hai trovati?

- I gemiti, cara. Siete leggermente sopra le righe, ahimé, quando indulgete nelle vostre fragilità.

Venerina sedette.

- Perdonate, alla mia età la schiena duole. Dicevamo? Ah, sì! Dunque, cara, capisci bene che tuo padre non è come me e te. Noi siamo persone che guardano gli obiettivi, nonostante questa tua, per così dire, caduta di stile – sorrise, sventolando graziosamente la mano – Tuttavia tuo padre farebbe questioni di principio molto poco pratiche. Jaime, caro, se copri quel tuo... quella tua sporgenza ed esci, io e la tua sorellina dobbiamo fare due chiacchiere. Una regina ha bisogno di buoni consigli!


Venerina Lannister - The Growing LionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora