Federico si era promesso di bloccare quei pensieri che lo facevano impazzire a tratti. Non poteva assolutamente permettersi di pensare cose poco caste sull'amica di sua sorella e, per di più, non poteva permettersi di distrarsi durante le loro lezioni solo per fissarle gli occhi e non capirci più nulla. Danilo era quello seriamente interessato a Rebecca, lui, piuttosto, doveva aiutarlo, farli avvicinare il più possibile, di certo essere attratto da lei non faceva parte dei suoi piani.

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Era rientrata da poco a casa, dopo un pomeriggio in giro con Mami, appena tornata dalle vacanze estive, e aveva deciso di farsi una doccia veloce per poi uscire fuori a cena con i suoi, diretti in una trattoria tipica fiorentina per festeggiare il loro 24esimo anniversario.

Le solite domande rivolte dal padre li tennero impegnati per la prima mezz'ora, mentre consumavano gli antipasti tipici della casa.

<<Quando cominceranno le lezioni del secondo anno?>> Becca sperò che quella fosse l'ultima domanda dell'argomento 'università'. Non voleva saperne di preparare esami ancora, ne aveva dati già troppi ed era comunque soddisfatta del suo lavoro.

<<Ad ottobre, il due>> rispose guardando la mamma, che le regalò un dolcissimo sorriso.

<<Stai già pensando a quale specialistica scegliere, fra due anni?>> questa volta fu Lucia a porre la domanda.

"Ma hanno intenzione di parlare soltanto dei miei studi? "

<<Mh non proprio. Dipende comunque dal lavoro che vorrei svolgere un giorno, lo sai>> disse poggiando il bicchiere di vino ormai vuoto.

Riccardo inghiottì il boccone di carne, prima di sfoderare la prossima domanda. <<Hai provato a vedere che tipo di specialistiche offrono le università della Puglia?>>

Rebecca si accorse immediatamente delle occhiate che i due genitori si stavano scambiando in quel preciso momento e, con le sopracciglia corrucciate, rispose.

<<Tipo Bari?>>

<<Tipo Bari, esatto>> fece la mamma.

<<Sinceramente non mi attira nulla...Posso provare ad informarmi su quelle che ci sono qui a Firenze, o a Siena, oppure a Pisa>> elencò spostando lo sguardo da uno all'altro.

Lucia annuì, mentre continuava a guardare suo marito, il quale si ritrovò in un momento di panico. Rebecca li conosceva bene, sapeva che tutti quegli scambi di sguardi avrebbero portato ad aprire un argomento importante, ma non riusciva a capire esattamente quale.

<<Perché tutte queste domande?>> chiese infine, dopo aver finito il suo piatto.

A quella domanda seguirono altri sguardi pieni di domande fra i due che fecero innervosire la ragazza. <<Allora, insomma, volete rendermi partecipe di questo dialogo muto oppure devo scoprirlo da sola fra qualche giorno?>>

<<Rebecca, ascolta>> cominciò la madre mettendo su un sorriso forzato. <<Penso che dovremmo trasferirci il prossimo anno...>>

<<Cosa?>> domandò voltando la testa verso il padre. <<Perché?>>

<<Vogliono chiudere la centrale in cui lavoro, Becca, e piuttosto che licenziarmi, mi hanno proposto un trasferimento in quella di Brindisi. Alla fine lì c'è la nostra vecchia casa, tutti i nostri parenti e comunque rimarremmo in Italia>> spiegò guardandola negli occhi. <<Mi hanno proposto anche un trasferimento in Germania, ma non penso di accettare.>>

<<La cosa che più ci preme dirti>> riprese la mamma <<è che sarà difficile mantenerti economicamente in un'altra città, mentre saremo in Puglia. Dovranno abbassare lo stipendio e non riusciremo a pagarti l'affitto e le spese qui, ecco perchè stavamo pensando che la specialistica potresti farla giù in Puglia.>>

<<Ma se ci trasferiremo tra un anno, non riuscirò nemmeno a concludere la triennale!>>

<<Abbiamo pensato anche a questo>> disse Riccardo <<il trasferimento dovrebbe avvenire il 7 gennaio del 2016, quindi potresti finire qui la triennale, dato che per adesso sei in tempo con gli esami, vivresti qui da sola solo il tempo necessario per laurearti, poi dovresti tornare in Puglia anche tu.>>

I pensieri di Rebecca vennero presi d'assalto da strani piani che consistevano in una impresa difficilissima: riuscire a guadagnare qualcosa per poter finire i suoi studi a Firenze, almeno. Aveva già visto le altre specialistiche in tutta Italia e non voleva di certo finire per fare qualcosa che effettivamente non le piaceva. Grazie alle lezioni private che aveva portato avanti con Mami negli ultimi due anni possedeva un bel gruzzoletto, ma non le sarebbe mai bastato nemmeno per un anno fuorisede. Come avrebbe potuto convincere i suoi genitori, se anche loro erano in grandi difficoltà?

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Immaginatevi in ginocchio mentre vi chiedo scusa per l'enorme ritardo di questo aggiornamento. Vi giuro che ho provato a trovare un po' di tempo libero per pubblicare, ma proprio non ci sono riuscita. Domani finisce giugno e non posso che esserne felice: è stato un totale inferno e spero davvero di non passare un altro mese orribile come questo. Voi come state? Qualcuno è in maturità? Qualcuno è in sessione? In ogni caso, spero che le cose vadano meglio di come stiano andando a me.

Coomunque, in questo capitolo viene presentato il primo problema! Ovviamente verrà approfondito e no, non è questo il motivo per cui si sono lasciati, questo lo scoprirete più avanti. Per farmi perdonare ho intenzione di pubblicare il prossimo capitolo domani o lunedì, è quasi pronto.

Fatemi sapere cosa ne pensate, fatemi sapere come state, come passerete l'estate. Se qualcuno ha voglia di conoscermi meglio, di leggere le mie lamentele sulla vita, potete seguirmi su twitter, sono "totfailure" 🙄

Lasciatemi una stellina e, se vi va, fatevi leggere un po', che mi fate più felici in questo periodo nero😭
A prestissimo💙

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now