Matched souls {Larry Mpreg}

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Titolo: Marched souls {Larry Mpreg}.

Genere: Fan fiction.

Descrizione: "Ehi amore, cosa è successo?" disse una voce roca dietro di lui, mentre due mani prendevano la sua vita e due labbra baciavano dolcemente il suo collo.

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"No amore, è Harry, non è papà." ed il riccio, vedendo il faccino deluso del bambino, disse: "Ehi pulce, a me farebbe davvero piacere essere il tuo papà, sempre se a papà Louis va bene." il viso del bambino si illuminò e sul volto di Louis sorse un sorriso radioso come quello del figlio.

Perché ho deciso di mettere questa storia anche se è scritta bene?

Una sola cosa: Mpreg.

Letteralmente sta per "gravidanza maschile".

Bene, iniziamo!

Prologo.

«Stan dobbiamo parlare.» disse Louis insicuro.

Il ragazzo gli fece segno di sedersi accanto a lui, invitandolo a parlare con un sorriso.

Fuggi, sciocco!

«Sai che in queste settimane non sono stato bene» esordì, mentre sul volto di Stan si fece largo un'espressione confusa. Non sapeva dove Louis volesse andare a parare «ieri sono andato dal medico eh....»

Ovviamente senza dirlo al tuo fidanzato.

Comunque i puntini sono tre non quattro.

Louis fece un respiro profondo che portò l'altro a pensare al peggio, cancro? Leucemia? Tumore?

«Aspettiamo un bambino.... sono incinto» Stan scrutò il viso del fidanzato cercando un sorriso o un qualsiasi altro segno che gli rivelasse che tutto ciò fosse solo un cattivo scherzo.

Come?!

Almeno lo spiegassero come mai gli uomini, esseri non dotati di ovaie e utero, possono rimanere incinti.

Una volta avevo letto un fantasy dove c'era il segnale "mpreg" però io ero ignorante e non sapevo cosa fosse, però almeno lì l'hanno spiegato come mai i maschi rimanevano incinti. In breve erano degli ermafroditi, cioè sono delle persone che nascono con un sesso maschile all'esterno e quello femminile all'interno.

Non vi trovò nulla, il viso di Louis era serio, forse un po' intimorito della reazione che avrebbe potuto avere Stan, ma comunque fin troppo serio, per poter essere uno scherzo.

«Io non voglio quel coso. Non è neanche detto che quel coso sia mio» disse risoluto.

Io avrei avuto la stessa reazione.

«Amore, potresti smetterla di chiamarlo coso? È un bambino! E poi, è tuo per forza. Sei tu che ti sei dimenticato il preservativo quella sera.» rispose Louis, alzando di qualche tono la voce, alterato per il comportamento del compagno.

Ma tu tipo ricordaglielo?

Cioè, non è solo colpa sua che si è dimenticato il preservativo, ma anche tua.

"Amore sono incinto, però è colpa tua perché ti sei dimenticato il preservativo" ma è normale che ti ha mandato a cagare, manco lo voleva il figlio.

Stan abbassò lo sguardo colpevole.
Sapeva che quel coso fosse suo, ma era così giovane ed incosciente, per niente adatto a crescere un bambino. Era uno spirito libero, e tale voleva rimanere, pensò.

Tra le selve oscure di WattpadWhere stories live. Discover now