𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕢𝕦𝕒𝕥𝕥𝕣𝕠

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- Bene, ora alleniamoci. -

Io faccio una faccia del tipo: "ma sei fesso o cosa?".
Cioè fatemi capire, prima mi "chiede" di uscire con lui e ora vuole allenarsi? Ma cos?

- Alza il culo cogliona. - mi afferra per un polso e mi tira su facendomi appoggiare la fronte sul suo petto muscoloso, e di conseguenza arrossisco - Dimmi bastarda in due qual'è il tuo quirk? - chiede, io abbasso lo sguardo.

Mi ha ferito il modo con cui mi chiama, specialmente se è legato al mio aspetto fisico o al fatto che sia impacciata e timida.
Cerco di non far vedere il mio fastidio e rispondo alla sua domanda.

- Posso manovrare la terra e tutto ciò su qui posso camminare. - spiego, lui non sembra tanto convinto e mi guarda intensamente nei occhi come se ci fosse altro da dirgli.

- E poi? -

- E poi cosa? - chiedo confusa.

- So che hai un altro quirk. -

Scoperta.

- Forse, ma tanto non lo userei mai. Quindi è inutile. - lo guardo con occhi duri, per la prima volta per tutto il lasso di tempo in cui ci siamo parlati.

Lui sospira e scuote la testa arreso.
Non so se gli interessava davvero o era per sapere una cosa in più sull'avversario.

- Va bene, credo che tu il mio lo sappia, ora... combatti. - impone mettendosi in posizione d'attacco, io stacco un pezzo di terra e lo uso per avvicinarmi a lui, salto nella sua direzione pronta a dargli un pugno ma lui colpisce prima dandomelo nello stomaco accompagnato da una piccola esplosione, facendomi cadere a terra.

Mi tengo con la mano sinistra il punto dolorante. Il ragazzo si avvicina e dalla sua mano fuoriescono piccole esplosioni che man mano crescono e lasciano salire verso l'alto del fumo.
Faccio innalzare una zolla di terra da sotto i suoi piedi, il terreno sotto l'effetto del mio quirk sale verso l'alto con ancora il ragazzo sopra e lo raggiungo saltando su più pianerottoli piccoli messi in linea come delle scale.

- Ti stai impegnando eh? -

Accenno un piccolo sorriso e con l'intento di dargli un pugno abbastanza forte salto verso di lui, ma per sbaglio nell'appoggiare i piedi sulla sua zolla di terra scivolo e vado a cadere su di lui. Non siamo troppo in alto, infatti quando cadiamo a terra non ci facciamo male.
Arrossisco e sussurro vittoriosa.
- Ho vinto, Bakugo. -

Lui ghigna e capovolge la situazione, mettendosi sopra di me, e divento bordò. Sapevo che non avrei vinto facilmente con lui, me lo sentivo.

- Come scusa? - fa il finto tonto. La luce dei lampioni illumina a scatti dando un'atmosfera strana.
Non mi piace questa cosa, ma non posso farci molto dato che la forza esercitata sui miei polsi è troppo forte.

- Io vado, ci si vede bastarda in due. -

- S-si ciao. - saluto per poi rialzarmi e tornare a casa. È stata una giornata strana, ma almeno ho conosciuto un'altro ragazzo della mia classe, anche se non molto gradevole come avrei voluto che fosse.

Quando entro a casa sono ormai le 24 in punto. Mentre cerco di andare in camera faccio il più silenzio possibile.
Apro la porta ed entro rinchiudendola. Mi spoglio e poi vado a dormire con i miei amati pantaloncini corti neri e una maglietta gialla limone con su scritto "LAZY" in rosso.
Mi copro con un lenzuolo bianco e mi addormento sognando quel giorno.

Dovrei smettere di pensare a questo, anche se è più forte di me.
Loro non mi voglio, per loro sono solo una ragazza divisa in due, ma ci sono persone che mi vogliono veramente bene!

Bastarda In Due ||bakugo×reader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora