Amoilmioragazzo, continuava a ripetere nella sua mente, lui non c'entra con la mia depressione o con il casino nella mia mente.

Il senso di colpa di provare questi sentimenti lo attanagliava, sentiva di voler solo stare lì, sul suo letto, per un lungo periodo di tempo.

Non capiva più sé stesso, come poteva dubitare dei sentimenti per Taehyung? Taehyung che era stato con lui nei momenti brutti ma anche nei migliori della sua vita.

Taehyung, che per lui è sempre stato la sua vera famiglia.

-

Jimin e Taehyung erano chiusi nella camera di Jimin con la scusa di star facendo i compiti, ormai era questione di minuti prima che il campanello suonasse per annunciare l'arrivo del nuovo allievo.

Jimin si sentiva male e ringraziava il cielo di essere bravo a fingere perché non voleva far preoccupare troppo il suo ragazzo.

<< Comunque, penso che dovremmo uscire di più, nel senso è autunno e fra poco farà freddissimo e avremo tutto il tempo per stare a casa a coccolarci.>> gli disse Taehyung, cercando in qualche modo di distrarlo dai pensieri, che era sicuro, stavano innondando la sua mente.

<< Mmh >> fu l'unica risposta di Jimin.

<< Si, e poi almeno non starai qui, perché ti fa male. Potresti venire di più da me per esempio. >> continuò Taehyung.

<< Mmh >> Jimin si sentiva estremamente in colpa, perché sapeva di star diventando un peso per Taehyung, in quello stato.

Sapeva che il suo ragazzo si stava sforzando per renderlo felice e gli faceva male, perché in fondo lui non poteva essere felice.

<< Ascolta Jimin, non so cosa ti prenda, o forse sì, ma non è questo il punto! Smettila di comporarti in questo modo, come se tutto debba per forza andare storto. Io ci sono. Io ci sono per te, e sai che siamo una famiglia, non importa se non ti senti amato dai tuoi genitori.. Importa chi ti ama davvero. >> Taehyung si sentiva male per il suo ragazzo, era sempre stato un po' chiuso e insicuro di sé, ma ultimamnete era peggiorato molto.

Jimin lo osservava cercando di trattenere il dolore, il dolore che provava nel non riuscire a stare leggero e amare tranquillamente lui, che era l'unico che si meritava il suo amore. Ma il problema era proprio quello, Jimin non riusciva più a provare nulla, al di fuori della tristezza.

Tenette gli occhi fissi in quelli di Taehyung, non voglio farti del male, vorrei amarti come meriti, continuava a pensare.

In quel momento il campanello suonò al piano inferiore, e Jimin si alzò di scatto dal letto.

<< Jimin! Vuoi scendere? >> chiese stupito Taehyung, era strano ultimamente che il suo ragazzo lasciasse la sua stanza.

<< Si, sono curioso di vederlo. >> rispose tranquillo Jimin.

Taehyung lo raggiunse di fianco alla porta, erano uno di fronte all'altro, gli sguardi fissi ognuno negli occhi dell'altro, Taehyung gli prese il volto fra le mani affusolate, lo avvicinò lentamente al suo, ma improvvisamente Jimin gli bloccò le mani con le sue, cosa sto facendo? pensò subito.

<< Se non ci sbrighiamo lo perdiamo! >> disse cercando di camuffare l'ansia che lo stava assalendo.

Una forte fitta al cuore.

-

Scesero le scale l'uno affianco all'altro, e arrivarono al piano inferiore in cui videro i genitori di Jimin, una domesica e un ragazzo.

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⏰ Last updated: Jun 22, 2019 ⏰

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