CAPITOLO 1 - LA NASCITA

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La storia che vi vado a raccontare ha inizio con un prossimo concepimento, in effetti tutto inizia da un concepimento. Siamo nella capitale italiana, Roma, nei primi anni 2000 e più precisamente il 2012. Era un giorno come tanti altri e Maria, una palestinese immigrata in Italia, era impegnata ad accudire un'anziana signora. Faceva la badante di mestiere. Il cellulare squillò.
"Pronto, sto parlando con Maria Assunta?"
"Si, chi è?"
"Sono Angelo Gabrieli, la chiamo per conto del mio superiore. Lei concepirà un figlio, questo sarà il figlio di Dio”.
"Ma io non ha avuto rapporti con nessuno di nome Dio"
"Però c'è stato quel rapporto con quel ragazzo del Senegal, lavorava per il nostro superiore. Si serve di lui per questi lavoretti"
"Dovevo sospettarlo quando mi ha detto di chiamarsi Spirito Santo".
Giuseppe, suo promesso sposo, era romano e lavorava falegname nel mobilificio di suo padre. Quando Maria lo informò di essere in dolce attesa Giuseppe non la prese bene
"Come è possibile noi non abbiamo mai..."
"Lo so, ma questo è figlio di Dio. Cioè non nel senso che pensi tu. E' difficile da spiegare. Comunque Dio vuole che siamo noi a crescerlo" e ragguagliò Giuseppe sulla telefonata di Angelo.
Il falegname come chiunque altro nella sua posizione non credeva affatto alle parole di Maria. Durante la notte fu svegliato dallo squillare del cellulare.
"Pronto, sa che ore sono?"
"Giuseppe, sono Angelo Gabrieli"
"Ma come fa ad avere il numero di tutti lei?"
"Al momento del battesimo ha dato la disponibilità al trattamento dei suoi dati personali. Comunque devi credere alla tua futura moglie. Aspetta che avevo la battuta scritta da qualche parte. Ah... Eccola, il mio superiore mi appunta tutto ma io sono disordinato. Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene da Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati"
"Belle parole, ma chi è questo Davide di cui dovrei essere figlio? Mio babbo si chiama Giovanni. Almeno che mia madre..."
"Non infangare il nome di quella nobildonna di tua madre. E' il mio superiore che dà nomi a caso. Penso che abbia a che fare con il vecchio testamento. Comunque ricordati quello che ti ho detto e stai tranquillo. Hai stile nel portar le corna".
Giuseppe obbedì e il mattino seguente si fidanzò ufficialmente con Maria. Era la fine di marzo.
Nove mesi più tardi, il 23 dicembre, Angelo Gabrieli si rifece vivo. Stavolta di persona e si recò nella falegnameria di Giuseppe.
"Fratello! Molla tutto, prendi tua moglie e partite per Milano. Ecco i biglietti dell'aereo"
"Perchè dovremmo andare a Milano?"
"Perchè? Mi chiedi anche perché? Il figlio di nostro Signore deve nascere nella città della moda. E' più chic"
"Ma io pensavo fosse umile il nostro Dio"
"Infatti lo è, stavolta è la Santa Sede ad ordinarvi questo spostamento. Eseguite l'ordine, dai. Dobbiamo tenercelo buono il Vaticano"
"Non ho un euro io. E' tutto sul conto corrente di mio padre. Con le banche che ci ritroviamo era sconveniente aprire due conti".
"Chiedi aiuto a tuo padre" e detto questo si dissolse nell'aria.
Giuseppe provò a convincere suo padre a dargli i soldi almeno per passare un paio di notti nel capoluogo lombardo ma non cedette. Non approvava le scelte scellerate, a suo avviso, del figlio.
Maria invece viveva da sola, i parenti erano tuttora coinvolti nei sanguinosi conflitti palestinesi, e non aveva impedimenti. Il denaro che guadagnava da badante era giusto necessario a coprire le spese dell'affitto del monolocale in cui viveva e per i miseri pranzi.
Decollarono alle 15 del 24 dicembre ed arrivarono all'aeroporto di Malpensa per le 17.30. Di lì cercarono ospitalità in qualche casa.
"Ho una moglie al nono mese di gravidanza. Ci ospitate per favore?"
"Ma ti nun se minga di qua. Hai la faccia da terù. Ma va a lavorare".
Fecero visita ad altre tre case ma la risposta fu più o meno simile in tutti i tre casi. Scese la sera e Maria cominciava ad avere le doglie.
"Giuseppe, sento che sta nascendo. Andiamo in ospedale".
Raggiunsero l'ospedale più importante di Milano.
"Salve, ha la tessera sanitaria?"
"Non l'ho qui"
"Se mi passa una mancetta posso chiudere un occhio"
"Non abbiamo soldi. Ma la prego, sta per partorire"
"Va bene, sorvoliamo. Ma... Aspetti, la donna non è italiana. Ha il permesso di soggiorno?"
Silenzio fu la risposta
"Allora andatevene. Siamo in Italia, solo gli italiani possono infrangere le regole"
"Ma non sa quanto ci vuole per ottenere il permesso di soggiorno nel nostro paese? Per non parlare della cittadinanza. Si metta nei panni di mia moglie" ma non ci fu nulla da fare.
Dopo un lungo vagare trovarono un rifugio in una stalla della campagna milanese.
"Città della moda... Pfui, a Roma avrebbe avuto più dignità".
Con lo scoccare della mezzanotte nacque il pargolo che fu chiamato Gesù.
"Ma è di colore" esclamo Giuseppe sorpreso.
"Già" rispose Maria con una voce distante ed un sorriso stampato sul volto al ricordo del concepimento.
Subito un bue si avvicino a Giuseppe e sembrava guardarlo beffardamente. Il falegname pensò "Se questa è una tua allusione Dio non sei per niente simpatico".

Nato quindi Gesù in una cascina della Brianza fecero la loro comparsa tre imprenditori che a bordo di tre Suv erano diretti dal neonato. Prima dell'albeggiare giunsero al suo cospetto. Arrivati videro Maria col suo bambino, si prostrano e l'adorarono facendo poi complimenti anche alla madre.
"Ci sarei anche io" fece notare Giuseppe
"Ah, ecco tieni. Appoggiali da qualche parte" e detto ciò gli lasciarono le loro giacche. Aprirono poi i bauli delle loro auto e gli offrirono in dono un palmare, 15 litri di petrolio e una quantità smisurata di Bot italiani.
Una voce squarciò il cielo e si udii Dio pronunciare "Che scherzi sono questi. Si riprenda quei titoli, per chi ci ha preso? Investitori stranieri?"
L'imprenditore che voleva approfittare dell'occasione per sbarazzarsi di quei titoli arrossì e li sostituì con una generosa offerta di un cartone di birra.
"Un certo Gabrieli mi ha detto per e-mail di portarvi della mirra ma deve aver sbagliato a digitare sulla tastiera" si giustificò.
"Come ci avete trovato?" domandò Maria mentre Giuseppe stava già tracannando birra.
"Erano nove mesi che la nostra casella mail riceveva spam da eternavita@beatrice.it. Ci diceva di recarci qua con dei doni per il figlio di Dio. E noi abbiamo eseguito".
"Avete seguito la stella cometa?" domandò la neo mamma con un filo di romanticismo negli occhi
"No, abbiamo seguito la voce del nostro navigatore satellitare. Avevamo l'indirizzo ed è bastato inserirlo. Tra l'altro io ho impostato la modalità "voce gatta morta" e seguire le indicazioni fino a qui è stato...eccitante".

Un paio d'ore precedevano il risveglio del sole e la famigliola decise di schiacciare un pisolino ristoratore. Neanche il tempo di entrare nella fase del sonno pesante che lo squillo del cellulare di Giuseppe svegliò tutti, bambin Gesù compreso.
"Buongiorno paparino, sono Angelo"
"Ma tu chiami sempre nel cuore della notte?"
"Questione di fuso orario. Una volta apparivo in sogno ma oggi le persone hanno smesso di sognare. Comunque il leader di un partito politico xenofobo con sede qui al nord ha scoperto che c'è un bambino di colore che si dica diventi un uomo potente ed è partito con degli elettori violenti e straparlanti alla vostra ricerca. Prendi con te il bambino e sua madre ed esci dalla pianura Padana. Oltre quei confini siete al sicuro. Temono di venire infettati se si confondono con la popolazione che vive al di sotto del Po. Dovresti anche sposarti, alla Santa Sede non approvano la tua convivenza"
"Ma che mentalità ottusa"
"Lo dice sempre anche il mio capo".
Presa in seria considerazione la soffiata di Angelo trovarono rifugio a Firenze.
In quel di Firenze Gesù cresceva. Giuseppe riuscì ad avviare un'attività da falegname dopo essere stato per cinque anni alle dipendenze. All'età di 7 anni Gesù cominciò il suo percorso scolastico, cosa che non l'aggradava particolarmente. All'età di 9 anni cominciò ad aiutare suo padre nel lavoro.
Il fatto che segna particolarmente la gioventù di Gesù si verificò quando aveva 12 anni. Lui ed i suoi genitori, che nel frattempo si erano sposati, fecero una visita di piacere al Vaticano. Assistettero ad una messa del Papa e terminata si confusero con la calca che spingeva per uscire. Una volta guadagnata la tranquillità e abbandonato il gruppone di preti cicciottelli e sudati e suore baffute Giuseppe e Maria si accorsero di aver perso il loro figlio. Lo cercarono dappertutto. Gesù si era fermato per parlare con papa e cardinali. Venne ritrovato tre giorni dopo mentre parlava nella Cappella Sistina ad una platea di gente in abito talare crollata nel sonno più profondo.
Il Papa risvegliato dal caos dovuto alle grida esultanti di Maria e Giuseppe si rivolse al cardinale alla sua destra "Hai ascoltato? Aumentano le nostre entrate?"
"Non ho ascoltato. Parlava di vita ultraterrena credo. Bazzecole".
Tornati a Firenze, Maria, che non aveva rivolto parola al figlio per tutto il viaggio, chiese a Gesù "Figlio, perché ci hai fatto questo?"
"Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del padre mio?"  
"Ma gli studi te li pago io, quindi fa il bravo" rispose Giuseppe.
Da allora Gesù stette buono e rispettò e onorò i suoi genitori.

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⏰ Last updated: Jun 16, 2019 ⏰

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