Capitolo 1 - La donna giusta per me

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«Siamo arrivati, signore.»

Jordan accosta l'auto e cattura la mia attenzione col suo tono di voce pacato ma squillante.

«Grazie, Jordan. Ci vediamo dopo.»

Esco dall'auto silenziosamente e mi incammino nella caffetteria più grande di tutta la città.

Amo Los Angeles, non potrei vivere in nessun altro posto.

Mi faccio spazio tra la gente, sentendomi addosso gli occhi di parecchie fanciulle.

È il vantaggio di avere un bel faccino e un fisico da fare invidia ai modelli di Calvin Klein.

Sorrido, buttando occhiate qua e là, e finalmente scorgo il mio amico Grant.

È l'unico amico che ho. Lo conosco da quando eravamo bambini, era il mio vicino di casa e sua madre la migliore amica di mia madre.

Probabilmente è l'unico per cui provo una sottospecie di affetto. Fa parte della mia vita da troppo tempo, ormai. È diventata quasi un'abitudine.

«Sei come al solito in ritardo, Dylan. Possibile che per prepararti ci metti una vita? Sei peggio delle donne!» mi rimprovera, mentre io prendo posto di fronte a lui.

«Mi piace crogiolarmi sotto la doccia. E amo perdere tempo a scegliere l'abito migliore. Problemi?» dico, con tono scortese.

Mi giro a osservare il locale, arredato con gusto e molto sobrio. Non amo le cose colorate. In generale non amo lo sfarzo. Lo trovo ridicolo!

«Quanta acidità! Buongiorno, eh!»

Sorrido, notando il suo tono risentito, e poi torno con lo sguardo su di lui.

«Anche a te. Allora, perché volevi vedermi?» domando senza mezzi termini, aprendo il menù per vedere cosa offre.

«Ho la donna giusta per te. Hai detto che tuo padre ti sta dando la morte.»

«Già. Dice che vuole vedere il mio matrimonio prima di crepare» commento senza alcuna emozione.

«Quanta allegria!» ironizza lui.

«Sì. Allora? Chi è?» chiedo, chiudendo bruscamente il menù.

«Si chiama Alejandra Jetson, è una ricca ereditiera. È stata sposata due anni con un vecchio di settantasei anni, e ora è in cerca di un uomo giovane ma comunque abbiente.»

«Mmm, interessante! Sembra la donna giusta per me» commento con l'acquolina in bocca.

«Lo è. E sei fortunato: è anche bella! Anzi, è uno schianto.
Ha spostato un ottantenne quindi non credo che sia una romanticona, anzi. Credo che lei e i sentimenti viaggino su due diversi pianeti. Direi che siete anime gemelle!»

Scoppio a ridere e chiamo con un gesto il cameriere che viene a prendere le ordinazioni.

Quando va via, riprendo il discorso.

«Mi sembra tutto perfetto. Quando la posso conoscere?» chiedo, picchiettando le dita sul tavolo.

«Stasera. C'è una festa per presentarla in società. Viveva a San Diego, si è trasferita qui da poche settimane e stasera farà il suo debutto ufficiale.
Mi sembra il momento perfetto.»

Businessman [completa su Amazon]Where stories live. Discover now