Episodio 19. A caccia del colpevole -parte due-

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Mal era riuscito ad entrare nel cuore meccanico dell'isola, l'Area di Controllo e Mutamento. Le guardie della sicurezza tentarono di fermarlo, ma in qualche modo furono entrambe messe al tappeto dal malvagio ragazzo.

I meccanici, gli scienziati e gli informatici che lavoravano al buon funzionamento dell'isola vennero cacciati dalla sala computer con un banale finto allarme antincendio, che l'antagonista ebbe la premura di disattivare una volta che fu rimasto solo e fece che bloccare anche le porte d'accesso all'area.

Stava smanettando su una delle tastiere del super computer che controllava tutto, cercando di attivare un qualche sistema di autodistruzione dell'isola.

Se non era l'assassino di Chris voleva almeno esserlo di tutti gli altri.


Intanto, nella sua testa...

Mike si trovava a gattoni per il pavimento della sua cella e ansimava, stanco, ricoperto di uno strano e appiccicoso liquido nerastro. L'involucro che lo teneva prigioniero si era in qualche modo distrutto, aiutato dal gesto di Zoey compiuto nel mondo esterno.

Fu proprio il pensiero di quella ragazza, i ricordi che li legavano e le emozioni che provava ogni qualvolta l'aveva al suo fianco a permettere la liberazione del ragazzo.

Ora guardava fisso il pavimento, cercando di riprendere completo controllo di sé e di ricordare tutto ciò che era successo.

-Sono io... sono io...- Borbottava, tentando di rialzarsi in piedi. -...sono io il padrone di questo corpo.- Ce la fece e subito corse fuori dalla cella, intuendo di essere nelle prigioni di Mal.

-Non potrò mai sconfiggerlo da solo.- Si guardò in giro, notando le altre personalità intrappolate allo stesso modo in cui lo era stato lui. -Ragazzi... ho bisogno di voi.- Prese un grande respiro e si diresse verso Chester, iniziando a strappare la sostanza melmosa che lo ricopriva.

Li avrebbe liberati e finalmente, tutti insieme, avrebbero distrutto Mal!


-C'è un incendio nella sala computer! Sarà un disastro!- Eva percepì quella voce in modo ovattato, come se fosse molto distante da lei. I passi delle persone rimbombavano vuoti alle sue orecchie. Le ci volle qualche secondo, ma poi riuscì a riaprire gli occhi.

Tutto tornò a scorrere come prima, la donna che aveva detto quella frase stava fuggendo con altri colleghi dai sotterranei e le erano appena passati di fianco.

Tentò di rimettersi in piedi, ma faticò a restare in equilibrio. Aveva appena preso una bella botta alla testa, le sarebbero serviti diversi istanti per riuscire a riprendersi.

Sapeva, però, di non avere il tempo di riposare. Doveva trovare Mal prima che potesse combinare un disastro. Si incamminò a passi incerti verso l'Area di Controllo e Mutamento, tenendosi con una mano sul muro.

-Eva! Stai bene?!- Chef e gli altri la raggiunsero, ma rifiutò il loro aiuto, affermando di riuscire a stare in piedi da sola.

-Andate avanti, deve essere arrivato al computer centrale. Io ho bisogno solo di un momento per riprendermi.- Aggiunse, notando i loro fucili. In caso, ci avrebbero pensato loro. Poteva concedersi un attimo di respiro.


Brrzzz

-Chris appena ti riprendi pretendo un aumento!- Guardò in cagnesco la telecamera, tenendosi una borsa per il ghiaccio sulla testa.

Brrzzz


Improvvisamente un allarme partì su tutta l'isola, le luci d'emergenza all'interno del complesso sotterraneo iniziarono a lampeggiare di rosso e una voce meccanica si fece largo in tutti i corridoi.

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