Capitolo 7.

3.4K 37 0
                                    

Maria mi guardò a lungo, mi toccó leggermente il braccio e sparí nella folla. Come potevo proteggerla dal mio passato se non riuscivo neanche a reagire quando c'era Aurora? Aveva minacciato Maria e io non avevo fatto niente. Ero rimasto fermo. Muto. La raggiunsi subito.

"Ehi Simone. Tutto ok? " Maria mi parlò, la osservai a lungo prima di annuire distrattamente. "Non mi pare proprio.. se ti dico che non ti devi preoccupare per quello che è successo, lo fai?" La guardai di nuovo. Lei non capiva proprio. Cazzo, mia sorella l'aveva minacciata e lei rimaneva tranquilla? "Conosco mia sorella. Sei nella sua lista nera. Ti prego di avvisarmi sempre quando esci di casa." La sua risata riempí l'aria intorno a me, ma era sarcastica. "Non sono andata via da casa dei miei genitori per farmi togliere la libertá da tua sorella. Lei non mi conosce."

"No! Tu non conosci lei! " gridai. La musica si era fermata, tutti ci stavano osservando. Vidi uno zombie avvicinarsi. "Andiamo Simo." Cristian mi spostò di peso e mi portò fuori. Maria rimase dov'era. Probabilmente credeva che avessi bisogno di spazio per pensare, per cambiare idea. Ma la mia unica preoccupazione era di averla vicino in modo da prevedere eventuali attacchi di mia sorella. Mugugnai invano, cercando di far capire a Cristian che volevo Maria vicino.

"Ehi amico, cazzo calmati."

"No, mia sorella l'ha minacciata e io che cazzo ho fatto? NIENTE! "

"Simo per favore calmati! Sai com'è fatta Aurora. Lo fa solo per metterti paura."

"No no, lei le fará del male. Devo proteggerla. Devo andare da lei, prima che Aurora..."

"Tua sorella se n'è andata! Non c'è niente che le può fare ora. Stai tranquillo. Ma chi è quella ragazza? Quella della spiaggia? " Cristian mi stava distraendo dal mio compito: dovevo proteggerla dal mio passato. La cercai con lo sguardo nella folla e vidi che mi fissava. I nostri occhi era agganciati. Un lieve sorriso increspò le sue labbra. Dissi di sí a Cristian, e lo lasciai lí. La persona che volevo era immersa nella folla. Le appoggiai una mano sulla sua spalla e le sussurai all'orecchio: "Vuoi ballare un po'con me piccola?" Lei sorrise di piú e i suoi occhi si illuminarono di una gioia che teneva ben nascosta. Annuí piano e la spinsi contro di me. La tenni stretta a me, il mio viso a contatto con i suoi capelli. Aspirai il magnifico profumo che emanavano. La sua faccia era nell'incavo del mio collo e respirava piano, provocandomi caldi brividi lungo la spina dorsale. "Hai proprio un buon odore.. hai un profumo buonissimo. Mi vien quasi voglia di assaggiarti."le sussurai continuando a inspirare il profumo meraviglioso. Lei al posto di rispondermi, si strinse di piú contro il mio petto. Continuavamo a ballare lenti senza renderci conto di quello che ci succedeva intorno. Una mia mano era sulla schiena, proprio alla base, mentre con l'altra le accarezzavo i capelli. "Hanno un bel colore cioccolato, come i tuoi occhi. Davvero, sembri una barretta di cioccolato. Pronta per essere scartata e mangiata." Lei mugolò piano. "Simone sai benissimo che non..."

"Ssh piccola.. so benissimo cosa pensi. Ma ti ricordo come hai reagito prima al mio tocco e se controllo ora, so che sarai bagnata, calda e pronta per me. Vedo come reagisci quando ti lasci andare. Sei troppo rigida con te stessa." Il suo respiro divenne irregolare contro la mia pelle. Le sue mani sopra le mie spalle si strinsero di piú. Le gambe cercavano ad ogni passo di sfregarsi tra loro,sicuramente per trovare un po' di pace a quel fuoco che le stava ardendo al centro del suo corpo. "Dimmi che mi vuoi e manderò via tutti dalla festa e ci saremo solo tu ed io. Placherò le tue voglie e ti farò vedere le stelle piccola.." Lei si scostò dal mio collo e mi guardò meravigliata. La fissai negli occhi. "Dimmelo piccola." Le narici le si allargarono, la sua lingua passò lenta sul labbro inferiore e venne ben presto sostituita dai denti. Espirò piano dalla bocca e sussurò:  "Ti voglio."

Red SecretWhere stories live. Discover now