Ma poi, gli occhi del biondino cambiarono nuovamente, e la luce che prima si era impossessata di quelle iridi nocciola si spense, scomparendo così come era venuta.
La fiammella di speranza all'interno del petto di Thomas si affievolì, arrivando quasi a spegnersi: eppure continuava a bruciare, imperterrita, tenace.

Il moro fece un passo avanti: non avrebbe saputo nemmeno lui dire perchè. Lo attirò a sè e lo circondò con le sue lunghe braccia, affondando la testa nell'incavo del suo collo, sospirando impercettibilmente, sollevato.
Avrebbe potuto perderlo. Ancora. E stavolta, per sempre.
Newt non ricambiò l'abbraccio,
—Non devi ringraziarmi.—balbettò il moro, incerto, non essendo sicuro di quali fossero le parole giuste da usare.
Ma quell'abbraccio non durò molto, perchè Newt si divincolò debolmente dalla stretta, ma questo bastò perchè Thomas si allontanasse, lasciandolo andare.

—D-devo andare. Non posso arrivare in ritardo.—il biondino si voltò in fretta e corse via, lasciando Thomas da solo, in mezzo a quel marciapiede, a fissare intensamente il punto nel quale, fino a qualche minuto prima si trovava Newt.

Abbassò lo sguardo verso il marciapiede, rassegnato, e un bagliore poco identificabile attirò la sua attenzione. Si chinò, e raccolse fra le due dita, indice e pollice una piccola catenella d'argento. Si rialzò lentamente, tenendola fra le mani e cercando nuovamente Newt con lo sguardo: non riusciva più a vederlo, ma doveva pur riportargliela. Sapeva che era sua. Come avrebbe potuto non saperlo? Come avrebbe potuto non ricordarsi del modo in cui, quando erano piccoli e si cacciavano nei guai, Newt si rigirava nervosamente tra le dita quella catenella, che sembrava non togliere mai?

Fece un passo in avanti, per poi bloccarsi nuovamente. Gliel'avrebbe riportata l'indomani, così, almeno, avrebbe avuto una scusa per parlarci.

***

L'incontro del giorno prima con Thomas lo aveva lasciato piuttosto scosso, tanto da fargli guadagnare l'ennesima notte insonne

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L'incontro del giorno prima con Thomas lo aveva lasciato piuttosto scosso, tanto da fargli guadagnare l'ennesima notte insonne.
Newt non riusciva a smettere di pensare al fatto che il moro gli avesse praticamente salvato la vita, e che lui fosse stato così codardo da scappare via.
Era riuscito persino a perdere la sua catenella nella caduta, e adesso che non ce l'aveva si sentiva quasi nudo e indifeso, ma dubitava che l'avrebbe mai ritrovata.
Eppure, era l'unica cosa che gli ricordava che una volta era stato un bambino più o meno normale anche lui, perciò anche solo il pensiero di averla persa lo faceva stare male, e lo faceva sentire come se avesse perso una parte di sè, l'ennesima.

Anche quella mattina si guardò allo specchio del suo bagno, l'acqua che gocciolava dalle ciocche bionde. Le sue occhiaie erano più evidenti del solito, e gli occhi sembravano più spenti del normale.
Si portò una mano al collo, sfiorando il punto in cui ci sarebbe dovuta essere la catenella, e sospirò, chiudendo gli occhi e sforzandosi di ricordare il volto di sua nonna, l'unica persona del suo passato che lo aveva abbandonato, sì, ma non di sua spontanea volontà.
Ma quel volto dolce e gentile si faceva sempre più sbiadito ogni anno che passava: Newt la stava dimenticando. I ricordi di un bambino di tre anni non erano più sufficienti per mantenere vivo dentro di lui il ricordo di quella donna straordinaria che era stata sua nonna. E adesso che non aveva più la catenella, il volto sembrava sempre più sbiadito, i ricordi sempre più lontani, vaghi e inafferrabili.

Rainy Days|NewtmasTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang