Vendetta

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Erano le 23:57 e nel parcheggio non c'era anima viva. Mi appoggiai alla limousine e incrociai le braccia, spazientita. Qualcuno mi aveva presa in  giro, e solo Dio sa quanto odio questi scherzi infantili.

<Pensavo non saresti venuta Emily> conosceva il mio nome?

<E invece sono qua, piuttosto sembrava che tu avessi cambiato idea> risposi a tono <chi sei?> continuai secca.

<Lo scoprirai poi>

Mi stava dando sui nervi. Avevo gia sentito quella voce, era maschile, ma non riuscivo a collegarla al suo padrone. 

<Perché ti sei cambiata?  Il vestito di prima mi piaceva, mi lasciava fantasticare sul tuo corpo molto bene..anche se questi Jeans non sono da meno..> mi girai lentamente, insospettita

<Come fai a sapere che indossavo un vestito? > si era scavato la fossa da solo, ed è bastata una piccola spinta per finirci dentro. E godevo del fatto che si era spinto da solo.

Sembrò pensare ad una risposta

<Non sono..affari tuoi questi> fece un passo avanti, portando sbadatamente la scarpa sotto la luce del lampione. Appena si accorse che la stavo fissando la ritrasse con una mossa. Quelle scarpe le indossava solo una persona, che era stata nel mio studio il giorno stesso.

Feci un sorrisetto anche se ero profondamente sorpresa da ciò che avevo scoperto

<Non pensavo ti saresti abbassato a questi livelli,McVey> era evidentemente sorpreso

<M-mcVey?> non si ricordava nemmeno come si chiamava?

<Andiamo James, vieni sotto la luce del lampione>

rassegnato il ragazzo si trascinò sotto la luce. Abbassò lo sguardo passandosi una mano tra i capelli, guardandosi le scarpe, le stesse che lo avevano tradito.

<Che volevi fare? Spaventarmi? E se io ora dicessi tutto alla stampa? Sai che posso farlo, non ci metterei più di dieci minuti. Ma, non voglio deludere le tue fan con il tuo atteggiamento, quindi, potresti semplicemente seguire queste regole..> dissi avvicinandomi lentamente, ancora con le braccia al petto. Lui non rispose e lasciò lo sguardo basso.

<Che c'è, adesso non parli più? Ti hanno tolto la parola? Nah, troppo bello per essere vero> dissi acida

Mi piaceva avere il coltello dalla parte del manico.

<Vai al sodo, cosa vuoi che faccia?> rispose dopo tanto, con voce pentita.

<È inutile che usi quel tono, non mi farai addolcire.> sorrisi. Lui alzò lo sguardo

<Se solo tutte le persone che ti guardano in TV sapessero cosa sei...> quasi ringhiò.

Risi

<Hahaha, oh James, ma tu non oserai, lo sai bene che potrei spifferare tutto di questo "insolito incontro"> cercai il suo sguardo, , anche se era evidente che non voleva incontrare il mio.

<E poi, in un certo senso lo sanno..> mentii <quindi, non hai niente con cui ricattarmi> sorrisi soddisfatta

<okay, okay ma ora dimmi cosa vuoi che faccia per l'amor del cielo!> si irritò

<ai ai ai McVey, abbassa le penne! Per ora non ho nessuna richiesta ma tieniti a disposizione James>

annuì prima di mettersi le mani in tasca e girare i tacchi per andarsene.

<Ehm, scusa, dove credi di andare tu?> urlai perché si era allontanato

Non rispose ma si limitò a tornare indietro. 

<Che altro c'è? > disse indifferente.

Mi dava fastidio vederlo indifferente dopo il mio atteggiamento acido.

<Che volevi fare? > dissi calma

<Vendicarmi,Waters. E non credere che non ci riproverò.> sul suo volto apparve un ghigno e ebbi l'impressione che sul mio viso si dipinse un'espressione terrorizzata e mi pentii di aver insistito.

<Okay, puoi andare ora.> dissi cercando di sembrare meno impaurita possibile

<Hai paura, non sai in che guaio ti sei cacciata. Hai fatto il passo più lungo della gamba, e ci penserò io ad accorciare questo passo.> disse girandosi e allontanandosi verso il suo camerino.

Feci un respiro profondo e rientrai anche io nel mio camerino.

Si voleva vendicare,ancora non aveva dimenticato.

Erano passati vari anni, era successo al liceo. Avevo fatto espellere James perché lo avevo trovato ad aggiungere della colla sugli occhiali della prof. Beh, non dico che ero la cocca del prof ma..quasi. Così corsi dalla professoressa e gli riferii ogni cosa. James fu portato dal preside che lo espulse immediatamente dalla scuola. Le ultime parole di James prima di uscire dall'edificio furono <Mi vendicherò,Waters> e io le avevo dimenticate. Se l'era presa tanto perché i suoi genitori lo avrebbero segregato in camera sua per mesi. E così fù. Provai a chiedergli scusa ma lui non voleva vedermi. Quella fu l'ultima volta prima fin'ora che vidi James McVey.

E poi quando scoprii che era famoso pensai che si era dimenticato di tutto ciò e accettai di intervistarlo durante lo show. Ma evidentemente mi sbagliavo.

Nel frattempo ero tornata a casa e cercando le chiavi per aprire il portone, mi squillò il cellulare.  Lo presi dalla borsa e vidi che era un numero sconosciuto. Non feci in tempo che qualcuno da dietro mi bloccò e mi mise un fazzoletto davanti alla bocca. Per l'ultima volta nella mente mi risuonò la voce di James <Non sai in che guaio ti sei cacciata..> poi urlai più forte che potei e infine, il buio più totale.

SPAZIO AUTRICE

Ok, comincio con il dire che non avevo programmato nulla per questo capitolo, ho scritto ciò che mi passava per la testa al momento e non ho idea di quello che è uscito fuori! Comunque, in questo capitolo c'è solo James ma dal prossimo capitolo comincerò a inserire tutti e quattro i ragazzi. Questo capitolo mi serviva per proseguire la storia in modo decente (non so spiegarvi hahah)

Adesso ditemi una cosa, pensavate che nel parcheggio fosse Connor eh? Eh si lo so lo so avevo bisogno anche di ub colpo di scena!

Al prossimo capitolo♡

PS. avete visto il video di Oh Cecilia con Shawn Mendes? è bellissimo secondo me *^*

A presto, Flavia xx

Girls on TV || Connor BallWhere stories live. Discover now