Parte 1 senza titolo

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Voldemort e Grindelwald.

I maghi oscuri più potenti ed efferati che la storia del Mondo Magico abbia mai conosciuto. Due personalità contrapposte ma speculari, assetate di potere e accecate dal proprio ego, che hanno votato la loro vita a irraggiungibili scopi e a machiavelliche ambizioni.

E Silente li aveva conosciuti entrambi.

Prima Grindelwald e poi Voldemort, egli aveva compreso cosa significava la ricerca spasmodica della gloria, il bisogno di essere ricordati, di compiere prodezze e di essere notati. Enormi basilischi di fuoco per uno, aquile d'energia simili a draghi per l'altro... Sia Gellert che Tom erano erano affetti da questa strana e letale teatralità.

Certo erano molto diversi l'uno dall'altro. Voldemort era semplicemente terrificante, spietato, apertamente ostile e letale. Mentre Grindelwald fingeva gentilezza, empatia e complicità. I baci e le carezze che elargiva riuscivano a convincere chiunque, perfino Albus Silente, che dei maghi era stato il più potente.

Grindelwald incantava, Voldemort intimoriva. Due modi diversi per ottenere all'incirca le stesse cose.

Solo che c'era una radicale differenza tra loro, e non atteneva al semplice fatto che uno si faceva dare del voi e l'altro si faceva chiamare "amico". Lord Voldemort aveva un'amante dall'animo oscuro e crudele, scelta scrupolosamente tra le tenebre delle sue conoscenze, Gellert Grindelwald invece si era legato a un eroe del mondo magico, e questa unione indissolubile influenzò inevitabilmente il suo estro oscuro, al punto da annullarlo.


Godric's Hollow, fine maggio 1899.


Il giovane Albus radunò i libri e li impilò uno sopra all'altro con ordine. Con un certo imbarazzo notò che erano tredici, un numero davvero sconsiderato, calcolando che li aveva tutti chiesti in prestito alla sua paziente vicina di casa. Costei era infatti una donna di cultura, una storica della magia per la precisione, e permetteva ad Albus di accedere nella sua enorme e fornita biblioteca con cadenza quasi giornaliera.

E il giovane non si faceva molti scrupoli, leggere i libri di Bathilda Bath era l'unica fonte di conforto che aveva, l'unico modo rimastogli per sopravvivere. Abusare della sua generosità gli era necessario, poi sapeva di incuterle pena, non per niente si faceva pena da solo.

Decise comunque che era il caso di restituirle almeno qualche tomo, non voleva passare per maleducato. Li fece librare in aria con la magia e uscì, diretto verso la porta accanto. I libri lo seguivano, volteggiando ordinatamente dietro alle sue spalle un po' incurvate dal mal di vivere.

Era una bella giornata, quel trenta maggio 1899, sembrava fosse estate inoltrata.

Albus suonò pertanto il campanello di casa Bath, preparandosi mentalmente qualcosa di gentile e carino da dire alla strega.

"Signora Bath, le ho riportato i libri. Scusi se li ho trattenuti così a lungo"; "Finalmente mi sono deciso a riportarle indietro parte del suo prezioso bottino!" ; "Signora, ecco i libri. Li ho trattati benissimo... Posso prenderne altri?"

E mentre il ragazzo pensava, la porta si aprì. Albus apri la bocca, ma ciò che vide gli tolse il fiato e non lo fece parlare.

Al posto di una strega cinquantenne, sull'uscio della porta era comparso il ragazzo più bello che Albus avesse mai visto in vita sua. Una bellezza difficile da descrivere e rara da trovare, nordica e bollente allo stesso tempo. Quell'adone biondissimo, con tanto di boccoli e pelle marmorea, lo guardò dritto negli occhi.

-Hallo?- lo salutò con tono perplesso e velatamente esigente, e in quel momento tutti i libri, che Albus aveva fatto volteggiare con tanta diligenza alle sue spalle, caddero a terra con un tonfo
-Posso aiutarti?- domandò in inglese il giovane bellissimo.
Il Grifondoro si impose di chiudere la bocca e di rimettere in moto il cervello. D'altronde era solo il ragazzo più bello che avesse mai visto in vita sua, mica una visione mistica...

La Differenza tra Voldemort e GrindelwaldWhere stories live. Discover now