Zuko era in totale disaccordo. Ma nonostante ciò, cercò di consolare la mora.

<< Aang è uno intelligente. Se vede la capanna, il fuoco e magari avvista uno di noi, ci riconoscerà subito >>

Lei annuí. Sentiva la mano calda di Zuko accarezzarle la spalla, ma il pensiero che sia Aang e tutti i suoi compagni avessero avuto la loro stessa sorte, le faceva venire le lacrime agli occhi. Zuko le disse che era probabile, ma il suo discorso aiutò la ragazza a riprendere la speranza.

<< Katara, anche se gli altri avessero avuto la nostra stessa sorte, ricordati che Aang è l'Avatar. Non potrà aver perso i suoi domini e anche se così fosse, se li sarebbe scambiati al massimo con Sokka. In ogni caso, se loro fossero nella nostra situazione avrebbero fatto come dici tu, si sarebbero insegnati i domani a vicenda. Quindi è inutile piangere, è sempre quasi inutile. Prendiamo azione invece. Avanti! Come faccio a far alzare l'acqua? >>

Katara gli sorrise e iniziarono dalle basi. Zuko imparava davvero molto in fretta. In poche ore riusciva già a dominare la marea, asciugare i vestiti bagnati, spingere l'acqua indietro fino a creare un muro per poi riposarlo in modo delicato così come la posizione iniziale. Katara invece non riusciva a dominare molto bene il fuoco. L'esercizio della foglia, che Aang fece qualche mese fa, ora era Katara a ritrovarsi faccia a faccia con questa difficoltà. Dopo almeno una ventina di tentativi Katara sbroccò.

<< Basta, non sono fatta per questo dominio >>

Zuko glielo fece vedere, cercando di simulare il fuoco che stava crescendo nella foglia.

<< Devi cercare di fermarlo. Immagina alla vita. Devi fermare il fuoco dal bruciartelo >>

Zuko avvicinò di nuovo la foglia al fuoco, quello che aveva creato sbattendo i sassi la sera prima. Cerco di poggiarlo il minimo. Katara lo preso sul palmo della mano e cercò di nuovo di placare quella fiamma. Zuko invece rimaneva fermo a guardare i progressi della mora. La foglia stava ormai bruciando, e mancava poco per far diventare quel briciolo di verde rimasto, una polvere nera. Tentativo fallito, e la pazienza di Katara crollò da farla imprecare. Piegò le braccia rigide generando intorno a sé del fuoco, il ragazzo indietreggiò prima che qualche fiamma lo colpisca, ma fece tardi.

Proprio come quel giorno, dove Aang stava iniziando a praticare questo dominio, l'Avatar ferí Katara. Non lo fece apposta, ma ustionò le braccia della ragazza, sentendosi un mostro. Ora sapeva che cosa aveva provato Aang. Eppure lo aveva persino sgridato mantenendo il broncio come un'insensibile. La fiamma colpí la cicatrice del ragazzo e ormai Katara non ce la faceva più. Aveva capito solo adesso la sofferenza di Aang, la preoccupazione del non vedere più i suoi amici, la paura di perdere il suo adorato dominio dell'acqua. Si scusò con Zuko accompagnata da della lacrime sul viso. Non era sua intenzione piangere, ma non ce la faceva più.

Era intrappolata in un'isola sconosciuta, non avendo nessuna via di fuga, non sapendo quali pericoli ci siano all'interno di quella selva. Avendo con sé solo Zuko. Se perdeva anche lui? Avrebbe pianto da sola. E non voleva. Non voleva perdere nient'altro. Voleva vedere suo fratello, voleva litigare con Toph, dormire su Appa. Era davvero così difficile accettare l'inconvenienza della realtà. Si gettò per terra chiedendo scusa a Zuko.

<< Non volevo farti male.. Scusa.. Sono così stupida.. Non voglio.. Non voglio piangere.. >>

Copriva il suo viso pieno di lacrime con le mani, che ormai erano zuppe d'acqua salata. Un'acqua che né cade dal cielo né ha sede nei mari o nei laghi. Ma scorreva sulle sue guance come fiumi.

<< Stai bene?.. Ti prego dimmi che stai bene.. >>

Si tolse le mani dagli occhi per prendere per il viso il ragazzo.

<< scusa, scusa.. Scusa.. Scusa per tutto. Scusa.. >>

Continuava a ripetere, avendo tutti i sensi di colpa su di lei.

<< Katara >>

La ragazza non lo stava a sentire, stava sussurrando ancora le sue scuse.

<< Katara, ti prego >>

Niente. La mora accarezzava la bruciatura del ragazzo con le sue dita bagnate. Avrebbe desiderato che quel liquido potesse guarirlo, come lei è solita fare.

<< Mi scuso per tutto. Perché adesso sto piangendo, per quella volta che non ti ho dato l'acqua sacra per guarire la tua cicatrice, per quella volta che tu mi salvasti la vita e io ti dissi solo di allontanarti da me. Che insensibile che sono.. >>

Zuko la abbracciò. La guardava. Guardava quella bellissima ragazza piangere. Voleva i suoi occhi. Voleva guardarli. Le alzò la testa, e si guardarono a lungo. Lui la abbracciò di nuovo, volendo il solo desiderio che lei smettesse di piangere.

<< Katara, tu mi hai perdonato. Questo mi basta e avanza. Mi hai perdonato dopo tutto il male che ti ho causato, hai perdonato la mia nazione. Tu sei forte. Non è da te piangere. O forse è l'isola che ti fa girare le emozioni in questo modo? >>

Scherzò il ragazzo. La bruciatura era già guarita.

<< É svanita.. Come hai fatto? >>

Se ne accorse pure lei.

<< Grazie a te. Ti guardo sempre, ogni volta che lo fai. Il fuoco non è ingrado di guarire. Il fuoco distrugge e basta >>

La mora gli sorrise.

<< Sí ma la sua fonte da vita. Se non ci fosse il sole la vita a sua volta non ci sarebbe. Il fuoco è anche simbolo di passione e di amore, per quanto potente sia >>

Si guardarono di nuovo, Katara si accorse che le mani di Zuko le stavano accarezzando la vita, così lo abbracciò e i loro corpi furono ancora più vicini. 

<< Grazie mille Zuko >>

<< Ma di cosa? Sei fantastica come sempre, Katara >>

Quelle parole sciolsero il suo cuore.




























Author's note

E finalmente aggiorno! Piaciuto? :))
Io continuo ad amare questa ship!

Scambio di ruoli - Zutara (Avatar)Where stories live. Discover now