Chan reader 1

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Nella vita molte cose non ci immaginiamo, molte cose non sappiamo che accadrano. Non abbiamo nessuna palla di vetro che ci avverte. Quindi viviamo le nostre giornate all'insaputa dell'ignoto. Quel giorno però, una delle cose che eviti da sempre di immaginare, accade. clcome un pò tutti, è una cosa brutta e pensi "non puo accadere proprio a me no?"
E ti sbagli. La cosa veramente brutta è che una cosa può accadere a tutti o a quasi nessuno, senza logica, accade e basta e tu non hai niente di speciale per impedirlo. Fa caldo, la banca è quasi deserta e sei in fila. Il tempo passa lentamente e fa sempre più caldo. Finalmente arriva il tuo turno, altre persone non si sono aggiunte, quindi sei sola. Inizi a parlare con la ragazza della banca. Proprio in quel momento entra un ragazzo. Vieni distratta dalla sua bellezza, biondo, occhi carini e bocca altrettanto carina... scuoti la testa e ritorni con lo sguardo sulla ragazza. Il ragazzo sta camminando quando l'improvviso si sente la porta aprire. Inizialmente entrambi pensate a un altro cliente, ma vi sbagliate. Il ragazzo è girato, anche tu lo sei. La ragazza si gela sul posto, sei confusa. Ti giri e c'è un ragazzo che punta una pistola verso il biondo, è letteralmente attaccata alla sua schiena.
"Buongiorno! Buongiorno! Salve a tutti carissimi. Oh, questa è una rapina, se non si fosse capito."
Tu e il biondo vi guardate negli occhi. Il rapinatore toglie la pistola dal biondo e lo vedi mentre torna a respirare. Il rapinatore ride, viene al tuo fianco.
"Adesso vi mettete buoni lì e mi fate fare il mio lavoro, muovetevi!"
Il suo tono è minaccioso, ti spinge e quasi cadi, ma il ragazzo biondo ti sorregge e ti sposta più in là. Il rapinatore chiede i soldi alla ragazza, che seppur congelata va a prendere i soldi nelle cassaforti. Ci sono più persone a lavorare in quel momento, tutte immobilizzate dalla paura.
"Peccato che qui non ci sono tante persone, ma solo 6, beh... avrei voluto uccidere più persone... scherzavo"
Ride mentre agita la pistola, pensando sia divertente. Poi, il suono di alcune sirene interrompono la sua risata.
"Oh, già mi rovinano il divertimento?"
Senti la polizia urlare e allora lui ride.
Provi a muoverti lentamente, ma lui ti nota. Ti afferra i capelli.
"Dove vai tu eh? Nessuno uscirà da qui!"
Sei terrorizzata, ti punta una pistola alla tempia.
"Ti terrò in vita ancora per un pò, attenta a quello che fai."
Ghigna mentre ti butta a terra, il biondo ti raggiunge e ti chiede se stai bene. Tremi ma rispondi di sì.
"Mi chiamo Chan."
"Y/n."
Dici tremando, sai che sta cercando di tranquillizzarmi, ma non può fare molto, il rapinatore potrebbe innervosirsi. Siete entrambi appoggiati al muro, ti accarezza le spalle. La polizia chiede al rapinatore di far entrare un poliziotto mentre contrattare e lui accetta. Siete bloccati lì da ormai due ore, il caldo e l'ansia vi stanno uccidendo. Le cose che ha chiesto il rapinatore non arrivano, lui si innervosisce, ti afferra per il braccio alzandoti.
"Forse devo mettergli fretta uccidendo qualcuno."
Sorride e quel sorriso... è terrificante. Si può sorridere proprio quando si sta per uccidere qualcuno? È così agghiacciante. I brividi ti percorrono il corpo, hai paura. Stai davvero per morire? Chan si alza e si spinge verso il rapinatore. Lui lo blocca e poi dopo averlo spinto, gli spara. Sembra pronto a sparare ancora, ma tu cerchi di fermarlo. Ti spinge a terra di violenza e poi, sentì un altro sparo. Tutto quello che senti dopo, sono numerosi spari e poi, il buio ti avvolge completamente.


Quando ti svegli sei in una camera d'ospedale. I tuoi genitori ti vengono incontro e ti abbracciano.
"Come stai Y/n? Piccola mia."
Tuo padre ti accarezza la guancia. Cos'è successo a Chan?
"L'altro ragazzo..."
Parli a fatica.
"L'altro ragazzo?"
"L'altro ragazzo dov'è? Quello che era con me."
"È in questo ospedale, nella stanza affianco."
"È vivo?"
"Non lo sappiamo, quando siamo arrivati c'era una grande contusione ed era ancora vivo, vuoi che controlliamo?"
"Sì, grazie."
I tuoi genitori ti lasciano un bacio sulla fronte e poi escono.  Rientrano dopo poco.
"Per ora dorme, stanno aspettando che si svegli."
Sospiri, speri che si riprenda.

I giorni passano, tu sei stata colpiti al fianco, ma nulla di grave, ovviamente grazie a Chan che si è preso il primo colpo. Dopo il secondo colpo, ti hanno detto che la polizia è entrata. Ci sono stati spari su spari, un poliziotto è stato ferito e il rapinatore, è morto.
Ben gli sta.
Non hai mai augurato la morte a nessuno e nemmeno in questo caso, ma pensi che se è morto è solo a causa del karma. Finalmente sei in forze e riesci ad uscire dalla stanza. La prima cosa che fai e andare davanti alla stanza affianco alla tua e bussare. Una voce un pò debole ti risponde di entrare. Quando entri vedi un ragazzo con un braccio ingessato, con la testa poggiata sul cuscino e stanco. Ti reggi il fianco e gli vai vicino.
"Mi dispiace, alla fine il mio intervento non è servito a molto."
"Sì, invece! E sono qui per ringraziarti. Davvero, grazie."
Gli sorridi e lui fa lo stesso.
"E poi tu stai peggio tu!"
Alla fine iniziate a fare amicizia. State in ospedale per qualche settimana, poi tu vieni rilasciata. Nel frattempo vi siete scambiati il numero.
"Ti aspetto fuori! Riprenditi in fretta."
Il tempo passa, Chan si riprende. Anche se avete difficoltà dal punto psicologico,  siete insieme. Non è più come prima. Non ami stare nei posti chiusi, sai che quel ragazzo è morto, che non può farti del male, che ogni posto non è la banca. Ma semplicemente hai paura e non riesci ad essere razionale. Paura che ogni persona, anche se carina, possa tirare all'improvviso fuori una pistola e mostrare la sua vera faccia. Non ti fai fermare però e cerchi di sconfiggere questa paura. Devi facerla, forse piano piano, forse un giorno, ce la farai. Sorridendo pensi che però, nonostante tutto, ora al tuo fianco c'è Chan.





Nulla, spero vi sia piaciuto.
È un pò triste la storia e ansiogena ma okay
RIP

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