Arrivati a qualche armadietto di distanza si lasciò sfuggire uno sbuffo più o meno pesante. « Non sai quanto impegno mi ci sia valuto per rientrare nelle grazie della squadre dopo che mi hanno beccato con Kim. Devi per forza rovinare tutto? » disse poi sussurrandosi, assicurandosi che nessuno lì vicino potesse sentirli, come se quello fosse l'unico segreto che nascondesse.

Lux avrebbe voluto chiedergli chi diavolo fosse Kim, ma invece disse « Non ti ricordi » e a dirla tutta, sembrava più una domanda. Lux che solitamente aveva le risposte a tutto, adesso sembrava aver bisogno di conferme.

Dave strabuzzò gli occhi interdetto, si chiese se sua sorella anche quella volta avesse esagerato con il fumo, ma scosse piano la testa cercando di riporre fiducia nel suo buon senso « Vedi di non fumare a scuola, non farò gli occhi dolci alla preside Knellvert per te » poi le poggiò un lieve bacio in fronte, stringendo lo zaino sulle spalle e tornò dai ragazzi della squadra di Football.

Passarono dei lunghi secondi prima che Lux tornasse con i piedi per terra, perché per un momento le era sembrato di ricordare delle scene di lei da bambina insieme a Dave, dove correvano spensierati in quello che sembrava un bellissimo giardino dietro casa. Tuttavia, erano ricordi troppo felici, surreali. Quel bacio che le aveva appena dato Dave era come una di quelle iniezioni della dottoressa Grinbell, nocivo.
Luxia Montgomery comunque aveva un dono di cui nemmeno la dottoressa era a conoscenza: saper leggere tra le righe. Così come una macchina corsa, Lux si precipitò verso quella che era la destinazione, l'ufficio della preside superando la segretaria e spalancando la porta dell'ufficio senza nemmeno bussare. Lei e la preside erano in confidenza del resto.

E lì sedeva trionfante, la preside Knellvert con quei capelli scuri tirati in uno chignon stretto a tal punto da tenderle la pelle sulle tempie e quelle labbra tinte di rosso in maniera impeccabile, che si tesero subito in un grande sorriso vedendo Lux « Stavo proprio per farti chiamare signorina Montgomery, chiudi la porta per favore » disse lei togliendosi gli occhi dal ponte del naso.

Lux fece come le venne chiesto, e prese posto di fronte alla scrivania. Quell'ufficio puzzava di disinfettante, come se qualcuno avesse cercato di coprire le tracce di un corpo in decomposizione « Dobbiamo smetterla di incontrarci così » disse Lux, poi come se stesse salutando una vecchia amica, sorrise alla dottoressa Grinbell.


NEL NUOVO REDWOOD
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Era stato difficile per James attraversare i corridoi del Villenium. Persino l'aria che lo circondava sembrava sussurrargli Villain 4362 con la voce di una donna anziana e gracchiante. Ricordava ancora tutto, sarebbe stato difficile dimenticare, ma aveva promesso di aiutare gli esperimenti e così avrebbe fatto.
Seppur luogo di terrore e incubi, James in quelle poche settimane era riuscito a ricreare Redwood in modo tale da renderlo uno spazio vivibile, ma soprattutto un luogo adatto per preparare ognuno di loro alla guerra che stava per avvenire. Aveva perso l'amore della sua vita, non avrebbe lasciato che lo stesso accadesse a sua figlia.

Ogni notte sognava Dave, sognava di come avesse fallito non solo come padre, ma come compagno. Avrebbe dovuto proteggerlo, in ogni modo, ma non ci era riuscito. Come non aveva salvato Evelyn. Non avrebbe mentito se stesso dicendo che il suo senso paterno era cresciuto, ma aveva avuto la possibilità di dare la sua vita e ripagare le vittime del Villenium, ma non l'aveva fatto.

Si era preso una pausa da quei pensieri che lo tormentavano, mentre leggeva le schede descrittive degli esperimenti cercando di capire qualche fosse il potenziale di ognuno e come allenarli, ma soprattutto quali ferite fossero state loro inflitte e come curarle. Qualcosa però lo aveva trattenuto nel leggere il file di Azura. Più e più volte aveva letto quelle parole che contenevano quella scheda, ma non voleva credere che Eva fosse davvero capace di tanta atrocità. Il cuore aveva iniziato a fargli male quando chiudendo la scheda, aveva iniziato a camminare verso il cortile dove era solita Azura stare durante le prima ore del mattino. La trovò come al solito seduta lì sull'erba mentre osservava il cielo quel giorno particolarmente nuvoloso. « Aspetti ancora che ti parli? » chiese James sedendosi accanto a lei.

Azura accennò un sorriso, ma non smise di fissare il cielo, in quelle settimane aveva anche lei avuto difficoltà nel dormire. Non che prima fosse stato facile, ma c'era sempre stato Dave a rassicurarle nelle sue notti più buie. Il petto non aveva mai smesso di farle male da quel giorno e nessuna medicina, nemmeno quelle preparate da Will, erano riuscite ad alleviare quel dolore lancinante. « Ho chiesto all'universo un segno, mi basta un segno per capire che lui sia ancora vivo » disse con ancora gli occhi puntati verso il grigio, mentre tra le dita stringeva un pugnetto d'erba.

James annuì senza dire nulla, non sarebbe stato lui a toglierle la speranza, e infondo era un bene perché in qualche modo ne infondeva un po' pure a lui « Ho letto la tua scheda oggi. Non hai subito molti esperimenti » constatò James, anche lui adesso aveva gli occhi fissi sul cielo, aspettando quel fatidico segno.

Azura scosse piano la testa « Per la dottoressa non sono mai stata abbastanza rilevante, gliene sono grata »

A quel punto James la guardò « Tutt'altro » disse e si spostò, affinché potesse essere di fronte a lei e Azura inconsapevolmente distolse lo sguardo dal cielo per guardarlo e quando stava per distoglierlo, James poggiò una mano sulle sue « Eri molto più importante di quello che credi. Eva aveva in serbo per te un tipo di tortura più grande rispetto al resto dei ragazzi » forse a vederla adesso, con quelle occhiaie e quello sguardo vuoto, non avrebbe dovuto dirglielo, ma quella era una verità tenuta nascosta per fin troppo tempo.

Seppur sentendosi dire di esser sfuggita ad una grande tortura, Azura credeva che Eva avesse già fatto il possibile per farle del male « Ma non è successo. Perché è rilevante adesso? » mormorò guardandolo, più di tutto al mondo in quel momento, avrebbe voluto che James si sbrigasse perché il cielo non poteva mica aspettare lei.

James prese un lungo respiro e si assicurò di tenere ben salda la sua mano tra le proprie prima di dire: « Skylar non è tua sorella, ma tua figlia »






Ed ecco il primo capitolo (ufficiale, non lo cancello più lo prometto) di Villain 4362!
Per chi ha letto la storia (Experiment) anni fa e non si ricorda di Skylar, Skylar è la sorella Azura, il motivo per il quale Azura era finita - secondo la dottoressa Grinbell - a Redwood. Ma abbiamo appena scoperto che Skylar non è la sorella di Azura, bensì sua figlia quindi... BOOM.
Plot twist I guess.

Visto che siamo tutti in quarantena, non ho scuse e tanto vale farsi passare sto blocco dei miei stivali. (Non diciamo le parolacce per l'universo di offende)
Detto ciò spero vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate.

Sono tornata e sono più pazza di prima, siete avvisati.

Kelsea. x

Villain 4362; hesWhere stories live. Discover now